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La Rai lancia il progetto ‘Alfabetizzazione digitale: Manzi 2.0′”

“Torniamo alle origini con il maestro Manzi. I big data e la digitalizzazione stanno cambiando il mondo e, per prima cosa, stiamo applicando questo cambiamento a noi stessi”. il direttore generale Rai, Luigi Gubitosi, non ha dubbi sulla necessità di lanciare il progetto ‘Alfabetizzazione digitale: Manzi 2.0′”. Il processo di digitalizzazione in Rai è cominciato…

“Torniamo alle origini con il maestro Manzi. I big data e la digitalizzazione stanno cambiando il mondo e, per prima cosa, stiamo applicando questo cambiamento a noi stessi”. il direttore generale Rai, Luigi Gubitosi, non ha dubbi sulla necessità di lanciare il progetto ‘Alfabetizzazione digitale: Manzi 2.0′”.

Il processo di digitalizzazione in Rai è cominciato due anni e mezzo fa all’interno delle redazioni  giornalistiche e “come previsto e a fine 2016 sarà un fatto compiuto per la tv pubblica”, ha assicurato Gubitosi. La Rai intende ispirarsi al noto programma ‘Non è mai troppo tardi’, andato in onda tra il 1960 e il 1968 e condotto dal maestro Alberto Manzi, che con i suoi metodi educativi contribuì all’alfabetizzazione di milioni di italiani che così poterono prendere la licenza elementare.  Secondo Gubitosi oggi l’Italia si trova nella medesima situazione di cinquant’anni fa: “Il 32% dei cittadini italiani è analfabeta digitale, negli anni 60 il 34% non aveva un titolo di studio”.

Il progetto prevede di sviluppare un piano di comunicazione che sarà articolato sulle 24 ore di trasmissione per ogni giorno dell’anno e quindi non “una trasmissione specifica di alfabetizzazione, ma una contaminazione dell’intera programmazione del servizio pubblico”, ha spiegato il direttore generale.

Per Marianna Madia, ministro della Pubblica amministrazione, è importante ridurre il digital divide dato che attualmente l’Italia si trova al penultimo posto in Europa per la digitalizzazione, ed è per questo motivo che “Stiamo rivoluzionando i servizi pubblici, la previdenza, la sanità , la scuola, perché la digitalizzazione vuole dire più diritti per i cittadini”. In una parola, “democrazia”. Il ministro ha poi ricordato come il governo il 9 dicembre, sempre per rimanere nel solco della digitalizzazione a tutti i livelli, abbia approvato il decreto attutivo che istituisce il Sistema Pubblico dell’Identità Digitale (lo Spid) per arrivare anche all’anagrafe unica che “consentirà con un unico Pin a tutti i cittadini di accedere ai servizi della P.A.”.

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