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F 35 Cina

Perché il Pentagono non accetterà più le consegne dei caccia F-35 di Lockheed Martin

Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha smesso di accettare la maggior parte delle consegne di F-35 (il caccia di quinta generazione prodotto dalla Lockheed Martin) secondo le indiscrezioni di Reuters confermate poi da Lockheed Martin ieri. DA DOVE NASCE LA VICENDA Il qui pro quo nasce dalla disputa su chi sarebbe responsabile della copertura…

Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha smesso di accettare la maggior parte delle consegne di F-35 (il caccia di quinta generazione prodotto dalla Lockheed Martin) secondo le indiscrezioni di Reuters confermate poi da Lockheed Martin ieri.

DA DOVE NASCE LA VICENDA

Il qui pro quo nasce dalla disputa su chi sarebbe responsabile della copertura dei costi per correggere un errore di produzione riscontrato in più di 200 velivoli, uno sforzo costoso e logistico complicato. Sempre secondo fonti Reuters, anche altri due governi stranieri hanno smesso di accettare le consegne dei caccia made-in-Texas a causa del problema.

LOCKHEED MARTIN RASSICURA

“La produzione del programma F-35 continua e siamo fiduciosi che raggiungeremo il nostro obiettivo di consegna di 91 velivoli per il 2018. Mentre il lavoro nelle nostre fabbriche rimane attivo, l’ufficio del programma congiunto F-35 ha sospeso temporaneamente l’accettazione degli aerei fino al raggiungimento di un accordo su una questione contrattuale e ci aspettiamo che possa accadere presto” ha dichiarato un portavoce di Lockheed Martin a Reuters.

MA NON È LA PRIMA VOLTA

Questa non è la prima volta che errori tecnici interferiscono e nel programma più costoso del Pentagono. Il DoD statunitense ha smesso di accettare le consegne dei velivoli per 30 giorni già l’anno scorso dopo aver riscontrato un errore. Tuttavia, dopo aver corretto ed effettuato le riparazioni sui velivoli interessati, le consegne sono riprese e il colosso della difesa texano ha raggiunto gli obiettivi di consegna del 2017.

COSA (NON) DICE IL PENTAGONO

Per ora il Pentagono non ha risposto alla richiesta di commento dell’agenzia Reuters e non è chiaro quando è iniziata l’ultima sospensione delle consegne e fino a che punto le parti sono in trattativa per risolvere il problema.

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