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Migranti, Lamorgese

Migranti, che cosa prevede la bozza di accordo e che cosa faranno (forse) Francia e Germania

Tutti i dettagli sulla pre intesa fra Stati Ue siglata a Malta. I fatti commentali e analizzati da Gaiani (Analisi Difesa), Dottori (Luiss e Limes), Negri (ex Sole 24 Ore) e Baccaro (Corriere della Sera)

 

Accordo Ue al vertice di Malta sui migranti. Redistribuzione di tutti i richiedenti asilo; rotazione volontaria dei porti di sbarco, non solo quando quelli di Italia e Malta sono saturi; ricollocamenti entro 4 settimane; redistribuzione obbligatoria: sono i 4 punti da sottoporre agli altri Paesi dell’Unione europea contenuti nella bozza di accordo.

ECCO LA BOZZA

La bozza su cui è stata trovata l’intesa dovrà passare per il vertice dei ministri dell’Interno l’8 ottobre a Lussemburgo, senza contare che finora i paesi Ue che hanno accolto su base volontaria in almeno un’occasione i migranti salvati sono stati soltanto 15 su 28, più la Norvegia (paese associato Shenghen).

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LE NOVITA’

Le novità della pre-intesa sono dunque riassumibili in 4 punti, anche se le buone intenzioni messe nero su bianco devono superare la prova dei fatti.

LA REDISTRIBUZIONE

La prima e più importante è la redistribuzione dei “richiedenti asilo”:  tutti i migranti salvati dalle navi delle ong e da quelle militari verranno distribuiti nei paesi Ue prima di presentare la domanda d’asilo.

L’ACCOGLIENZA

Saranno dunque i paesi d’accoglienza e non di approdo a farsi carico dell’esame delle domande e dei rimpatri. Un sistema che “aggira” il Trattato di Dublino, ha chiosato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.

I PUNTI

Gli altri tre punti riguardano la distribuzione obbligatoria, tempi rapidi per il ricollocamento, che la bozza individua in 4 settimane, e la rotazione “volontaria” dei porti di sbarco.

IL COMMENTO DEL GOVERNO

‘È un primo passo concreto per un vera azione comune europea. Da oggi Italia e Malta non sono più sole’, dice la ministra Lamorgese. ‘Attenzione ai facili entusiasmi, la soluzione sono i rimpatri’, replica il ministro Di Maio. ‘Non accetteremo meccanismi che possano incentivare nuovi arrivi, la nostra politica è molto rigorosa e non arretreremo di un millimetro’, la posizione del premier Conte. Le ong chiedono un meccanismo automatico per la redistribuzione in Europa e di liberare tutte le navi di salvataggio sequestrate.

I NODI POLITICI

La rottura rispetto al passato è soprattutto politica: con l’accordo raggiunto a La Valletta Italia, Francia, Germania e Malta – tre paesi fondatori dell’Ue e uno degli stati membri che subisce maggiormente la pressione migratoria assieme a Roma, Atene e Madrid – mettono le basi per quella che il ministro Lamorgese definisce “una vera azione di politica comune europea”.

ARGINARE IL SOVRANISMI

Obiettivo politico della pre-intesa? Superamento del trattato di Dublino e su un sistema d’asilo europeo; oltre a porre un argine al sovranismo di Salvini e del blocco dei paesi di Visegrad, che sulle questioni legate all’immigrazione hanno raccolto milioni di voti.

CURIOSITA’

Non è un caso che sia Castaner sia Seehofer, che negli ultimi mesi si sono scontrati più volte e anche duramente con il leader della Lega sul tema migranti, parlino di “comune volontà di lavorare insieme” con l’Italia.

ECCO FINI, RISCHI E INCOGNITE DELL’ACCORDO DI MALTA. I COMMENTI DI BACCARO, DOTTORI, GAIANI E NEGRI

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