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Più tagli alle spese e più tributi. Ecco la nuova manovra riscritta da Conte e Tria a Bruxelles

Altro che ritocchini marginali. Altro che manovra che nella sostanza non cambia. Dietro i numeri modificati del rapporto deficit-pil (dal 2,4% al 2,04%), si celano più tagli alla spesa e più tributi. Ecco numeri e dettagli nell'approfondimento di Michele Arnese

Altro che ritocchini marginali. Altro che manovra che nella sostanza non cambia.

Dietro i numeri modificati del rapporto deficit-pil (dal 2,4% al 2,04%), si celano più tagli alla spesa e più tributi.

E’ questo il vero effetto del compromesso fra Roma e Bruxelles raggiunto sulla manovra. E non è finita qui: perché non c’è stato alcun vero sì della commissione europea, che infatti si riserverà l’ok definitivo e formale solo a gennaio.

Si può dunque ancora definire “espansiva” la manovra? Di sicuro la correzione è di 10,2 miliardi di euro rispetto al disegno di legge originario (qui tutti i dettagli sui nuovi numeri della manovra).

Ma ecco una sintesi delle maggiori novità illustrate oggi in Senato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e poi in dettaglio tutte le nuove misure annunciate.

IL MIX DI NUOVI TAGLI ALLA SPESE E ALTRE TASSE

E’ lungo, infatti, l’elenco di riduzioni di spese e nuove imposte e tasse: da quella sui giochi a quella sulle imprese del web. Come proposto nella lettera inviata con Giovanni Tria a Bruxelles, il governo dopo due mesi di trattative rivede i suoi saldi di bilancio e riduce anche i fondi per reddito di cittadinanza e “quota 100” sulle pensioni: partiranno “a fine marzo”, fanno sapere da Palazzo Chigi.

LA SINTESI DELLE NOVITA’

Conte ha elencato minuziosamente i dettagli: dal taglio delle pensioni d’oro, alla “rimodulazione” di 800 milioni sul fondo di coesione del territorio. Dall’abrogazione del credito d’imposta per i beni strumentali, a quella della mini Ires per gli enti non commerciali. Dall’imposta sui servizi digitali, all’imposta unica su pronostici e scommesse. Dall’invio a novembre delle assunzioni nella P.a., fino a maggiori entrate contributive dalle assunzioni nei centri per l’impiego.

I TEMPI DELLA MANOVRA

Ora è corsa contro il tempo in Parlamento per approvarla. Il governo vorrebbe il via libera prima di Natale.

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COME CAMBIANO I NUMERI

Il deficit scende dal 2,4% al 2,04% nel 2019 e la previsione di crescita del Pil cala dall’1,5% all’1%, “anche tenuto conto del peggioramento del quadro macroeconomico”. Il deficit sarà dell’1,8% nel 2020 e dell’1,5% nel 2021. I saldi vengono rivisti di 10,2 miliardi nel 2019, 12,2 miliardi nel 2020 e 15,9 miliardi nel 2021: circa 38 mld totali”.

REDDITO DI CITTADINANZA E PENSIONI

Per incassare l’intesa senza incidere troppo su quota 100 e reddito di cittadinanza (“Confermiamo platea e tempi”, ha sottolineato il premier), il governo ha anche dovuto “congelare” due miliardi, con un “accantonamento temporaneo di alcuni specifici stanziamenti”. Scattano inoltre le clausole che prevedono l’aumento dell’Iva nel 2020 e nel 2021 e viene “raffreddato” l’adeguamento delle pensioni “di più cospicuo importo”.

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LE NOVITA’ SU DEFICIT-PIL

“La stima economico finanziaria delle misure che avevano maggiormente attirato l’attenzione dei nostri interlocutori europei, che ha richiesto tempo, ha rilevato che le risorse sono inferiori a quelle previste. Ciò ha permesso di ridurre il disavanzo dal 2,4% a circa il 2,04% senza modificare né i contenuti, né la platea, né i tempi di realizzazione delle due misure. Partiranno nei tempi che avevamo previsto”, ha detto il presidente del Consiglio.

COME PEGGIORANO LE PREVISIONI SUL PIL

“Nella lettera alla commissione europea oltre a nuove quantificazioni ho rilevato che le modifiche dovranno tenere conto dell’evoluzione del quadro macroeconomico e del suo peggioramento dovuto al rallentamento in particolare del commercio internazionale. Il rallentamento del ciclo porta il Pil all’1% per l’anno prossimo, una variazione che si ripercuote, per alcuni versi anche positivamente, sui saldi di bilancio e sul saldo strutturale”, ha confermato il premier.

REDDITO DI CITTADINANZA E QUOTA 100 DELLE PENSIONI

“Sono state affinate le misure del ddl di bilancio ed à stato possibile rivedere l’onere annuo del fondo per reddito di cittadinanza e pensioni, senza intaccare le misure”, ha spiegato Conte in Aula al Senato in relazione all’accordo con l’Ue sulla manovra. “Sono stati quantificati gli effetti dell’utilizzo in via prioritaria da parte delle Regioni delle risorse già stanziate dei programmi cofinanziati dei fondi strutturali e di investimento europei per la realizzazione di interventi sui rischi ambientali e idrogeologici”. E “si introducono misure per favorire la realizzazione del piano straordinario di dismissioni immobiliari”.

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LE RIDUZIONI DEGLI SGRAVI FISCALI

“Nello stato di previsione del ministero dell’Economia ci sono misure volte a definanziare il fondo per favorire lo sviluppo per capitale immateriale, la produttività e la competitività pari a 75 milioni per il 2019 e 25 milioni di euro nel 2020”.

ASSUNZIONI RINVIATE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

“Per le amministrazioni centrali si prevede un rinvio della presa di servizio degli assunti al 15 novembre 2019, ma limitato alle assunzioni derivanti dal turn over ordinario degli anni precedenti”.

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ASSUNZIONI NEI CENTRI PER L’IMPIEGO

“Si è tenuto conto inoltre della stima di maggiori entrate contributive per 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019-2020-2021 in relazione alle quote di risorse stanziate per l’attribuzione del reddito di cittadinanza e destinazione all’assunzione di personale per rafforzare le attività dei centri per l’impiego”.

INTERVENTI SULLE PENSIONI

“Sono state previste misure di contenimento della spesa pensionistica che si sostanziano nel raffreddamento dello schema di indicizzazione dei trattamenti pensionistici di più cospicuo importo. Inoltre si interviene sulle pensioni d’oro con riduzione dei trattamenti più elevati, con la previsione di un contributo di solidarietà temporaneo e progressivo per scaglioni di reddito. Una misura di equità sociale”.

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IMPOSTA SUI SERVIZI DIGITALI

“Si istituisce una imposta sui servizi digitali gravante sui soggetti che nell’esercizio di attività d’impresa prestino servizi digitali e che superino determinate soglie di ricavo”.

REVISIONE CLAUSOLE DI SALVAGUARDA IVA NEL 2020 E NEL 2021

“Si prevede la revisione delle clausole di salvaguardia Iva per il 2020 e il 2021”.

FLESSIBILITA’ SUL PIANO SICUREZZA

Il governo “ha chiesto e ottenuto” che al piano di interventi straordinari per la messa in sicurezza delle infrastrutture viarie, viadotti, ponti, strade, gallerie, e la gestione dei rischi connessi al dissesto idrogeologico “sia applicata la flessibilità prevista dal Patto di stabilita’ e crescita, in misura corrispondente a quasi lo 0,2% del Pil”, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Senato ricordando che il piano straordinario “ci consentirà di tutelare più efficacemente l’incolumità dei cittadini e di mettere in piena sicurezza il territorio ” con interventi definiti da un cronoprogramma e a cui “saranno dedicate sia risorse già appostate in bilancio negli esercizi precedenti per vari investimenti e anche parte di quelle nuove rese disponibili dalla legge di bilancio in corso di approvazione e dal decreto legge in materia fiscale, collegato alla manovra economica”. In totale si tratta di 10 miliardi e 500 milioni.

ALIQUOTA RIDOTTA IRES A ENTI NON COMMERCIALI

“L’abrogazione dell’aliquota ridotta Ires in favore degli enti non commerciali”. E’ una delle modifiche alla manovra annunciate in Aula al Senato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

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IMPOSTA UNICA SU SCOMMESSE

“Dal primo gennaio 2019 si introduce un’imposta unica sui pronostici e sulle scommesse”, ha annunciato il premier. C’è inoltre, ha spiegato, “un pacchetto di misure che incrementa il prelievo nel settore dei giochi attraverso l’aumento del Preu applicabile agli apparecchi da divertimento e intrattenimento. E la riduzione delle percentuali minime di payout”.

LA LETTERA DI RISPOSTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Ecco che cosa ha scritto la commissione di Bruxelles al governo: “Prendiamo debitamente atto delle misure di bilancio che il Governo italiano intende sottoporre al Parlamento come emendamento del progetto di legge di bilancio, che ci sono state comunicate con la lettera trasmessa alla Commissione. L’adozione di tali misure – compresa la prevista clausola di salvaguardia (il meccanismo di ‘congelamento’) – nella legge definitiva sul bilancio 2019 che il Parlamento italiano dovrà votare prima della fine di quest’anno, permetterebbe alla Commissione europea di non raccomandare l’avvio di una procedura per disavanzo eccessivo a questo stadio. La Commissione europea continuerà a seguire l’andamento del bilancio in Italia, ed in particolare l’esecuzione del bilancio 2019, nel contesto del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche”. E’ quanto si legge nella lettera inviata dal presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker, dal vicepresidente Valdis Dombrovskis e dal commissario Pierre Moscovici al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro dell’Economia Giovanni Tria.

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IL COMMENTO DEL TRIBUTARISTA ZANETTI, GIA’ SOTTOSEGRETARIO ALLE FINANZE DEL MEF

“Quindi riassumendo: 1) se si tratta con Bruxelles e si ottiene flessibilità per 0,7 punti di PIL senza esporre il Paese all’isolamento politico, i conti pubblici allo spread, le borse a perdite multimiliardarie e il Parlamento al ridicolo, si è dei servi smidollati (legge di bilancio per il 2015); 2) se si va dritti per dritti e si espone il Paese all’isolamento politico, i conti pubblici allo spread, le borse a perdite multimiliardarie e il Parlamento al ridicolo, per poi fare marcia indietro e ottenere flessibilità per 0,8 punti di PIL, si è degli orgogliosi sovranisti e statisti (legge di bilancio per il 2019)”, ha commentato Enrico Zanetti, tributarista, già sottosegretario alle Finanze del ministero dell’Economia.

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