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Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo-Ubi Banca: chi vince, chi perde e chi pareggia

Fatti e ricostruzioni sull'Offerta pubblica di scambio su Ubi Banca da parte di Intesa Sanpaolo. Il corsivo di Michele Arnese

Con la benedizione – se non con il forcing – della Bce (che da tempo sollecita aggregazioni non solo in Italia), Intesa Sanpaolo punta a comprare Ubi Banca con un’Offerta pubblica di fatto ostile (“ma spero che Ubi la possa considerare amichevole”, ha diplomaticamente detto Carlo Messina, numero uno di Intesa).

D’altronde, il capo azienda di Intesa Sanpaolo ha avvisato i vertici di Ubi a cose fatte, tanto che Messina ha rivelato: ho sentito Victor Massiah che mi è parso in imbarazzo perché poco ore prima aveva presentato il nuovo piano di Ubi Banca, che ora verrà ovviamente cestinato (e finanche il marchio Ubi scomparirà).

Di sicuro dunque sarà attapirato l’amministratore delegato di Ubi Banca. D’altronde gli scenari per Massiah non erano troppo esaltanti: i nuovi soci di Ubi – in primis le fondazioni – erano scalpitanti e soffiavano sul suo collo; le ipotesi di aggregazioni con Banco Bpm non prevedevano un suo successo come numero uno per la concorrenza di Giuseppe Castagna del Banco (con cui i rapporti sono prossimi allo zero).

E ieri, a poche ore dalla mossa di Messina, Massiah e i nuovi azionisti forti di Ubi discettavano di risiko e possibili acquisizioni (Massiah evocava Mps e le fondazioni Banco Bpm e Bper). Parole al vento, magari potenzialmente utili alle quotazioni del titolo. O spia di trattative sottobanco che hanno indotto Messina ad accelerare la mossa su Ubi?

Per Massiah, comunque, è pronto un contentino: un posto di primo piano nel management di Intesa, ha detto Messina (“‘c’è la piena volontà che Victor possa assumere una posizione di responsabilità nella prima linea del management di Intesa Sanpaolo”).

Attapirato pure Giovanni Bazoli, fino a poco tempo fa deus ex machina di Ubi Banca e di Massiah, oltre che presidente emerito di Intesa: Bazoli con una nota per la stampa ha fatto sapere urbi et orbi che nulla sapeva dell’operazione orchestrata da Messina, il quale manco lo aveva consultato. D’altronde con l’ascesa di bergamaschi e cuneesi nel patto Car di Ubi, per il bresciano Bazoli l’era dell’egemonia era tramontata.

Chi gongola con Messina? Bper, Unipol e Mediobanca che partecipano a vario titolo alla mossa sistemica di Intesa.

Bper guidata da Alessandro Vandelli si accorda con la banca capeggiata da Messina per rilevare 500 filiali nel Nord Italia di Ubi Banca (così Intesa cerca di sventare le ire dell’Antitrust ora guidata in maniera ringhiosa viste le ultime delibere dal presidente Roberto Rustichelli). Ma la Borsa ha punito le mosse di Vandelli con Intesa facendo schiantare il titolo (meno 10%): evidentemente l’acquisto (costoso?) delle filiali non è ritenuto un atto lungimirante.

Pure Unipol ha un posto non secondario nell’operazione di Intesa: il gruppo guidato dall’ad Carlo Cimbri punta al business assicurativo di Ubi, come sottolineato dallo stesso comunicato di Intesa.

Infine, a festeggiare (in primis per le commissioni intascate), è anche Mediobanca (che da tempo ha una sintonia con Unipol): l’istituto di Piazzetta Cuccia ha avuto un ruolo di advisor per Messina.

Una sponda a Intesa che farà fischiare le orecchie a Jean-Pierre Mustier di Unicredit (che ha ostentatamente detto addio definitivo alla partecipazione nella merchant bank milanese) e a Leonardo Del Vecchio di Luxottica che ha sballottato non poco con critiche e stilettate i vertici di Mediobanca.

GLI APPROFONDIMENTI DI START MAGAZINE SULL’OPERAZIONE INTESA-UBI:

ECCO COME INTESA SANPAOLO COMPRERA’ UBI BANCA

PERCHE’ INTESA PUNTA SU UBI. LE PAROLE DI MESSINA

INTESA SANPAOLO SI PAPPA UBI BANCA: FATTI, NUMERI E COMMENTI

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