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Lettera Bruxelles

Ecco 2 pesi e 2 misure di Bruxelles tra Conte 1 e Conte 2. La lettera commentata da Liturri

Che cosa si legge nella lettera inviata dalla Commissione Ue al governo italiano. Richieste e differenze con il precedente esecutivo... Il commento dell'analista Giuseppe Liturri

 

Puntuale come la data di una festa comandata è arrivata la (prima) lettera dei Commissari Ue sulla bozza di legge di bilancio per il 2020.

Sono ormai anni che commento queste lettere e questa volta il tono è insolitamente dubitativo, a tratti mellifluo, la scelta dei vocaboli è accurata, nulla a che vedere con i toni perentori dell’anno scorso. Nemmeno Padoan aveva ricevuto una simile cortesia negli anni precedenti.

Secondo il Commissario Moscovici ed il Vice Presidente Dombrovskis, il bilancio 2020 presenta un deficit strutturale che peggiora del 0,1% anziché migliorare del 0,6%, secondo le regole del Patto di Stabilità e Crescita. Stessa cosa accade al saldo primario di bilancio ed anche il rispetto della regola del debito appare a rischio (ricordiamolo, sono due cose diverse, e la procedura d’infrazione evitata qualche mese fa si riferiva a quest’ultima regola). Sì, appare. Avete letto bene. Quest’anno alla Commissione hanno bisogno della lente d’ingrandimento perché gli scostamenti non appaiono chiari.

Ma da Bruxelles si dicono pronti a prendere in considerazione la nostra richiesta di flessibilità (il solito 0,2% per dissesti idrogeologici, strade, ecc…) nel valutare gli scostamenti e rimandano il tutto anche alla valutazione del Consiglio Europeo, che non appare un fatto banale.

Alla fine, per decidere se esiste un rischio di scostamento rispetto agli obiettivi del Patto di Stabilità e Crescita, i Commissari hanno bisogno di ‘ulteriori informazioni’. Par di capire che non siano sufficienti le 64 pagine fitte di numeri e tabelle per capire che il loro obiettivo di riduzione del deficit strutturale è saltato anche quest’anno.

L’anno scorso, di fronte a scostamenti simili e con decimali ballerini, si era scatenato il finimondo. Sin dalla presentazione della NADEF era partito un fuoco di fila impressionante di dichiarazioni quotidiane al Financial Times, Bloomberg, Reuters per sottolineare i rischi della manovra dei barbari.

Quest’anno siamo al ‘we would appreciate receiving your views’ e hanno bisogno di capire se ci sono dei rischi. L’anno scorso quegli stessi numeri mettevano a rischio addirittura la stabilità finanziaria dell’eurozona.

A questo punto, delle due, l’una. O i Commissari Ue sono affetti da improvvisa presbiopia o le regole di cui parlavano e parlano sono scritte sul ghiaccio e l’anno scorso c’è stato un uso strumentale a fini di lotta politica.

Sarà la seconda che ho detto?

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