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Come sarà composto il nuovo vertice della Cassa depositi e prestiti

Fatti, nomi e indiscrezioni sul prossimo vertice della Cassa depositi e prestiti (Cdp), controllata dal Tesoro e partecipata dalle fondazioni bancarie Sfida a due per il posto di amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti? In queste ore i partiti della maggioranza di governo (M5S e Lega) con il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, stanno definendo…

Sfida a due per il posto di amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti?

In queste ore i partiti della maggioranza di governo (M5S e Lega) con il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, stanno definendo la lista da presentare il 13 luglio all’assemblea di Cdp per il nuovo consiglio di amministrazione della società controllata dal Tesoro e partecipata dalle fondazioni bancarie.

Per il vicepremier Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle, la “vocazione di Cassa resterà quella classica” senza “entrare nel perimetro dell’attività bancaria” ma dovrà svolgere il ruolo di “banca degli investimenti per aiutare le imprese e gli enti locali”, ha detto nei giorni scorsi Di Maio. In ogni caso “questo non è un governo di barbari che vuole mettere a ferro e fuoco la Cdp” ha aggiunto. Il Movimento 5 Stelle infatti aveva più volte, sia in campagna elettorale che dopo la vittoria del 4 marzo, indicato nella Cassa uno degli elementi chiavi per realizzare gli obiettivi del proprio programma. E se le fondazioni avevano a inizio giugno messo a punto i loro candidati (poi formalizzati il 16) indicando Massimo Tononi alla presidenza che spetta loro per statuto, la lista del Tesoro era slittata perché non c’era un accordo fra M5S e Lega.

Paolo Madron, giornalista di lungo corso di economia e finanza, ieri ha twittato: “Per la carica di ad di Cassa depositi Spencer Stuart ha presentato al ministro Tria una terna di nomi: Scannapieco, Arcuri e Cattaneo”.

Nelle ultime ore, comunque, i nomi in ballo per il ruolo di amministratore delegato sono Marcello Sala, gradito alla Lega, e Fabrizio Palermo, apprezzato dai Pentastellati. Mentre il Tesoro preferirebbe Dario Scannapieco, vicepresidente della Bei (Banca europea per gli investimenti).

Classe 1968, di Monza, tre figli, lauree in Economia e Commercio ed in Scienze Politiche all’Università Cattolica di Milano, Sala ha una articolata esperienza nel settore bancario e finanziario con incarichi in istituzioni italiani ed internazionali. In Intesa Sanpaolo ha ricoperto il ruolo di consigliere di gestione alla nascita del gruppo dalla fusione delle due grandi banche, nel 2007, su espressione della Lega e con il beneplacito anche dell’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Lì Sala è arrivato a ricoprire la carica di vicepresidente fino al 2016: anche per questo è ben conosciuto dal presidente dell’Acri Giuseppe Guzzetti.

La vicinanza di Sala alla Lega e specie al sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, uomo-chiave della Lega sul dossier delle nomine pubbliche, è ricorsa spesso nelle cronache anche se non ha mai ricoperto incarichi politici nel Carroccio.

Sala ha curato, come curatore fallimentare nel 2009, la liquidazione di Euronord Holding, la società nata dalle ceneri della banca della Lega Credieuronord, fallita e poi ceduta alla Popolare Lodi (poi Banco Popolare). Da allora comunque il percorso di Sala è stato nel campo strettamente bancario e finanziario. Oltre a Intesa Sanpaolo va ricordato il suo ruolo, nel 2008, come fondatore di Banca Itb, la banca dei tabaccai ceduta poi a Intesa nel 2017. n Intesa Sanpaolo, ha ricoperto le cariche di Vice Presidente di AlexBank (Egitto) e membro del Consiglio di Amministrazione di Banca IMI e di IMI Fondi Chiusi SGR.

Il candidato espressione della Lega è il Chairman Italiano del Business Council italo-egiziano, membro del Consiglio d’Amministrazione dell’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale), del Comitato Direttivo dello IAI (Istituto Affari Internazionali), dell’Advisory Board di Assocamerestero (Associazione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero), membro della Trilateral Commission.

Sala ha anche ricoperto diversi incarichi in società ed istituzioni italiane ed internazionali: Vice Presidente di Global Ports Holding (Istanbul), Vice Presidente di Banca ITB, membro del Comitato Strategico per lo sviluppo all’estero degli interessi nazionali in economia presso il Ministero degli Affari Esteri, membro del International Council del Bretton Woods Committee (Washington).

L’altro candidato per il ruolo di amministratore delegato al posto dell’uscente Fabio Gallia è un top manager della Cassa depositi e prestiti. Fabrizio Palermo. Nel settembre del 2014 Palermo è stato nominato al post di Andrea Novelli direttore finanziario (Cfo) di Cdp. Il manager passò a Cassa depositi e prestiti in accordo con Fincantieri (controllata da Cdp attraverso Fintecna Spa) dove ricopriva la carica di vicedirettore generale e Cfo a riporto del numero uno del colosso della cantieristica Giuseppe Bono.

Palermo ha iniziato il suo percorso professionale come financial analyst per Morgan Stanley a Londra. Successivamente ha lavorato come consulente strategico in McKinsey ed è approdato nel 2005 in Fincantieri in qualità di direttore Business development e Corporate finance.

Un’ipotesi di mediazione sarebbe quella di nominare Marcello Sala amministratore delegato e Fabrizio Palermo direttore generale di Cdp. Si vedrà nelle prossime ore. Ma al ministero dell’Economia, come ad, si preferirebbe Dario Scannapieco, vicepresidente della Bei (Banca europea per gli investimenti).

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