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Facebook Attentati Parigi

Facebook, AirBnb e Google in prima linea dopo la strage di Parigi

  Successivamente agli attentanti di Parigi del 13 novembre costati la vita di 129 persone, anche i giganti di internet hanno offerto il loro aiuto e la loro solidarietà. Facebook: “sto bene”  Durate le ore di emergenza e preoccupazione Facebook ha attivato il servizio “Sto bene”. Tramite il servizio il social network ha permesso agli…

Successivamente agli attentanti di Parigi del 13 novembre costati la vita di 129 persone, anche i giganti di internet hanno offerto il loro aiuto e la loro solidarietà.

Facebook: “sto bene” 

Durate le ore di emergenza e preoccupazione Facebook ha attivato il servizio “Sto bene”. Tramite il servizio il social network ha permesso agli iscritti che si trovavano nella zona di rischio di comunicare le proprie condizioni di salute, consentendo inoltre di segnalare la propria posizione. Facebook ha sviluppato il “Safety Check” partendo dall’esperienza dello Tsunami che ha colpito il Giappone nel 2011 e lo ha lanciato per la prima volta durante il terremoto del Nepal del 25 aprile 2015, costato la vita a quasi 9000 persone. A seguito dei fatti di Parigi il social network ha inoltre attivato un’opzione che consente di sovrapporre i colori della bandiera francese alla propria immagine di profilo, esprimendo la propria solidarità. L’opzione era stata lanciata la prima volta in seguito alla decisione della Corte Suprema USA di legalizzare le unioni omosessuali.

Twitter iniziativa #PorteOuverte

Su Twitter è invece partita l’inziativa #PorteOuverte (porte aperte). L’hashtag, diventato virale quanto la polizia a consigliato di restare nelle proprie abitazioni, ha consentito alle persone bloccate in strada dopo gli attacchi di trovare riparo nelle case dei parigini.

Google listato a lutto 

Google ha reso omaggio alle vittime apponendo un fiocco nero in segno di lutto sotto la barra di ricerca della homepage. Al momento del passaggio del cursore compare la scritta “In memoria delle vittime degli attacchi di Parigi”.

AirBnb offre gratuitamente gli alloggi  

Anche AirBnb ha offerto il proprio sostegno. In seguito agli attacchi il colosso degli alloggi temporanei ha lanciato un portale che permette di offrire o trovare un posto libero in cui stare. Il servizio è destinato a chi ha bisogno di incontrare un membro della propria famiglia, o per chi fosse rimasto bloccato in seguito alla chiusura dei confini. AirBnb ha fatto sapere che rinuncerà alle tasse sui servizi offerti. Unica condizione è quella di effettuare il ceck-in entro non oltre il 17 novembre. Non è la prima volta che AirBnb offre il proprio supporto; l’applicazione si era già resta disponibile in caso di alluvioni e terremoti. Tuttavia è la prima volta che l’app si attiva in seguito ad attacchi terroristici.

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