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Droni

Droni: le nuove misure dell’Enac. Infografica

L’infografica di StartMag sulle nuove restrizioni dell’Enac e, più in generale, sulle caratteristiche dei droni e sui loro ambiti di utilizzo Qualche settimana fa, l’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha deciso di cambiare il regolamento dei droni, con grande sorpresa per appassionati ed esperti. Nonostante, però, le nuove misure non piacciano ai più, l’Enac…

Qualche settimana fa, l’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha deciso di cambiare il regolamento dei droni, con grande sorpresa per appassionati ed esperti. Nonostante, però, le nuove misure non piacciano ai più, l’Enac non si dice disposta a modificarle, dal momento che le nuove regole sono state richieste da parte dell’Areonautica Militare in virtù di una maggiore sicurezza.

Quali sono le nuove misure sui droni decise dell’Enac?

L’Enac ha modificato il regolamento in occasione della seconda edizione del Regolamento sugli Aeromobili a Pilotaggio Remoto, specificando nuove caratteristiche per i velivoli a pilotaggio remoto fino a 300 grammi di peso e introducendo nuove limitazioni per le operazioni di volo degli APR (Aeromobili a pilotaggio remoto) all’interno degli spazi controllati e per i voli notturni.

Tra le nuove caratteristiche che si richiedono ai SAPR (sistemi aerei a pilotaggio remoto) sotto i 300 grammi vi è la paraelica. Non è una cosa di poco conto se si pensa che per questi mezzi ogni grammo è importante (I BeBop Parrot di serie alleggeriti, per esempio, pesano 298 grammi. L’aggiunta della paraelica li porterà a raggiungere un peso superiore ai 300 grammi).

‘L’obbligo della paraelica per i droni di peso uguale o inferiore​ ai 300 gr. è stato inserito per rendere inoffensivo, in caso di impatto accidentale, l’APR rientrante in tale categoria, anche in ragione del fatto che l’uso prevalente di questa categoria di droni avviene in ambienti urbani.’, ha specificato l’Enac a Startmag.

Si vola solo di giorno. Le operazioni in VLOS (condizione in cui il drone è visibile ad occhio dal pilota che lo guida in remoto) ‘sono consentite,di giorno, fino ad un’altezza massima di 150 m AGL -sopra il livello del suolo- e fino ad una distanza massima sul piano orizzontale di 500 m, e devono essere condotte in modo sicuro e senza arrecare danni a terzi. Distanze e altezze superiori possono essere valutate e, se del caso, autorizzate dall’ENAC a seguito della presentazione di adeguata valutazione del rischio da parte dell’operatore SAPR’, si legge nel regolamento. Le operazioni di volo a vista si possono svolgere solo nelle ore di luce.

Nella nuova stesura della regolamentazione, si chiarisce che Le operazioni dei SAPR all’interno dei CTR (spazi aerei controllati posti in corrispondenza di uno o più aeroporti) ‘sono consentite esclusivamente ai sistemi con mezzi aerei di massa operativa al decollo minore di 25 kg, fino ad un’altezza massima di 70 m AGL e fino ad una distanza massima sul piano orizzontale di 200 m. Nelle aree sottostanti le traiettorie di decollo e atterraggio oltre i limiti dell’ATZ e fino a 15 km dall’aeroporto, il limite di altezza è fissato a 30 m AGL’. Cosa cambia rispetto a prima? Nei CTR si vola più bassi (70 metri contro 150) e ci si può allontanare meno (200 metri contro 500).
Gli aeromodellisti invece sono esclusi dalle CTR: si riducono drammaticamente gli spazi aerei per gli hobbysti.

Di seguito l’infografica realizzata da StartMag sulle nuove restrizioni dell’Enac e, più in generale, sulle caratteristiche dei droni e sui loro ambiti di utilizzo.

droni infograf

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