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Modello Veneto per l’Umbria e meglio le giunte Pci-Psi di Pd e Renzi. Parla Centinaio (Lega)

Gian Marco Centinaio, ex ministro leghista dell'Agricoltura, intervistato da Paola Sacchi, già inviata di politica a l’Unità e a Panorama, sulle prossime elezioni regionali in Umbria

Gian Marco Centinaio, ex ministro dell’Agricoltura con delega al Turismo del governo gialloverde, quarantenne di punta, senatore della Lega, fedelissimo di Matteo Salvini, confessa di essersi svegliato alle 4 del mattino e di essere già al nono incontro della giornata.

Orvieto, campagna elettorale umbra, per le elezioni del 27 ottobre arrivata all’ultimo giro di boa. Obiettivo: conquistare la Regione roccaforte rossa da 50 anni.

Centinaio presenta il candidato leghista orvietano al consiglio regionale, Andrea Sacripanti, già recordman di preferenze alle elezioni comunali del maggio scorso che hanno rovesciato nella città della Rupe la giunta rossa, con l’elezione di un’altra quarantenne, Roberta Tardani, di Forza Italia, primo sindaco donna di Orvieto, dove il centrodestra ha vinto con il decisivo traino del Carroccio.

Centinaio, che viene dalla scuola degli amministratori leghisti, essendo stato anche vicesindaco della sua Pavia, con l’azzurro Carlo Cattaneo primo cittadino, è personaggio molto pragmatico. Presentando Sacripanti taglia corto: “Io non sono venuto qui a parlare di politica nazionale, a quella pensano i leader, ma di competenze e buon governo”. “Quello – osserva poi in questa intervista – che riconosco alle stesse giunte Pci-Psi di una volta ma che poi si è perso”. Propone: “Bisogna eliminare le liste di attesa che attanagliano gli ospedali umbri, esportare qui il modello del Veneto di Luca Zaia, dove si fanno le tac anche a mezzanotte. Zingaretti e il suo Pd hanno commesso un grave errore dicendo che in Umbria bisogna votare per bloccare Salvini. Ma come si fa a dire una cosa del genere, quando si vota su proposte concrete? Perché queste sono elezioni regionali, dove è in ballo l’amministrazione dei territori”.

Solo una battuta in questa intervista per il governo nazionale: “Mi sembrano quelli di Fort Alamo, ma tanto Fort Alamo prima o poi cade”.

Centinaio, in omaggio a Orvieto, si ristora bevendo per aperitivo uno dei migliori bianchi, color paglierino, locali.

Senatore Centinaio, lei ha detto che non è venuto qui a parlare di politica, eppure per la Lega soprattutto, ma anche per tutto il centrodestra, le elezioni umbre costituiscono un primo importante test. Quale è la strategia leghista per vincere qui, dando però anche un segnale nazionale?

L’obiettivo è quello di portare in Umbria la stessa idea di buona amministrazione che stiamo portando in tutte le Regioni italiane. Sulla falsariga di quello che sta succedendo in Veneto, in Lombardia, in Piemonte, in Liguria ma anche in Basilicata, Abruzzo e in Sardegna, vogliamo portare nell’Umbria lo stesso progetto di persone oneste, competenti, persone normali che non vogliono fare i fenomeni e che in alcuni casi magari lascino anche un po’ la politica nazionale fuori dai confini regionali. Perché quando si parla di Regioni bisogna parlare di progetti e programmi.

Lei ha citato il Veneto di Zaia, dove per abolire le liste d’attesa si fa la tac anche a mezzanotte. Quindi, si tratta di esportare soprattutto anche qui i modelli del vostro Nord?

Sì, l’obiettivo è andare a prendere le esperienze positive che ci sono nelle varie Regioni italiane e in un rapporto di collaborazione tra presidenti di Regione e tra assessori lavorare tutti insieme,  perché quello che di buono viene fatto in Veneto possa essere fatto in Umbria. E quello che di buono verrà fatto in Umbria si potrebbe, viceversa, esportare in Veneto.

E pensare, senatore, che fino alla fine degli anni ’80 la stessa Umbria nella sanità era un modello, le giunte Pci-Psi produssero risultati giudicati anche all’estero di buon governo. Risultati che resistono ancora oggi, seppur oscurati sui media dal cosiddetto scandalo sanità, per il quale ci devono essere ancora le prime sentenze. Ma è noto che l’ospedale Silvestrini di Perugia, ad esempio, sia dotato di un centro ematologico riconosciuto come una vera eccellenza.

Sì, il problema però è che quanto di buono è stato fatto in passato poi gli eredi delle giunte di quel Pci-Psi lo hanno distrutto nel giro di pochi anni. Quindi, l’idea è che i cittadini dell’Umbria possano rivivere i fasti di quel passato che non c’è più. Anzi, io vedo cittadini umbri molto delusi, che si vergognano di quella che è stata l’amministrazione uscente.

Insomma, erano meglio il Pci, Psi del Pd e dei Cinque Stelle di oggi?

Be’, almeno erano persone serie. Quando si parlava, ad esempio, di Partito comunista si parlava di comunisti veri, adesso quando affronti il Pd o Renzi non si capisce con chi stai parlando ed io preferisco sempre sapere chi è il mio interlocutore o avversario politico, non avere a che fare con persone che si nascondono dietro sigle o liste strane o finte civiche per poi andare a fregare gli elettori.

Che idea si è fatto di questa campagna elettorale umbra, dove è spuntato anche un terzo candidato, Claudio Ricci, già sindaco di Assisi, sfidante per il centrodestra della ex governatrice Pd Catiuscia Marini? Teme che vi possa togliere voti?

No. Noi abbiamo una candidata forte che è Donatella Tesei (avvocato, ex sindaco di Montefalco, senatrice della Lega, ndr). Ha esperienza, capacità, conoscenze, stima da parte dei cittadini dell’Umbria, ma anche delle associazioni di categoria, ha fatto il sindaco, è nostra senatrice e gode di tantissima fiducia. E comunque io seguo sempre questo ragionamento: quando corro per una competizione elettorale non guardo chi sono i miei avversari, guardo al risultato, all’obiettivo, guardo alla meta. Perché se ti fermi a guardare i tuoi avversari rischi di perdere tempo, risorse e soprattutto ti distrai da quello che deve essere il tuo obiettivo. E il nostro obiettivo è la vittoria.

Parliamo di turismo, siamo ad Orvieto, dove lei è venuto, insieme con il senatore leghista di Terni, Luca Briziarelli, a sostenere Sacripanti, che ha messo la materia al centro del suo programma di candidato. Anche da nativa di questa città le chiedo, e non lo prenda per campanilismo, se sia possibile, ad esempio, che manifestazioni come quella del celebre corteo storico di 400 figuranti per la festività internazionale del Corpus Domini, il Miracolo Eucaristico di Orvieto (avvenuto nella vicina Bolsena), la cui sacra reliquia è custodita in Duomo, che proprio per questo venne edificato, sia regolarmente ignorato dalla Tv nazionale, che magari preferisce pur degnissime sagre locali.

Il titolo V delega il turismo alle Regioni. Se la Regione Umbria non ha ancora capito che Orvieto è una risorsa di valore turistico e culturale non solo dell’Umbria ma di livello nazionale e internazionale, allora vuol dire che i dilettanti allo sbaraglio hanno proprio sbagliato su tutta la linea. Io che mi occupo di turismo nella vita per lavoro e lo ho fatto anche da ministro ritengo che se si dovessero vincere queste elezioni, sarà necessario avere un assessore regionale competente, personale che si occupi di turismo in modo professionale, avere persone che danno una mano anche ai Comuni a promuoversi nel migliori dei modi . Insomma, penso a una Regione che si deve mettere a disposizione dei Comuni per promuovere le eccellenze. Orvieto è un’eccellenza. Se non lo si è capito, è giusto che vadano a casa.

Perché ha stigmatizzato Zingaretti secondo il quale anche qui si tratterebbe di vincere pur di battere Salvini? È la stessa formula nazionale adottata dal Pd.

La trovo un’affermazione inappropriata perché non è un’elezione nazionale, ma regionale dove si tratta di vincere per governare bene l’Umbria. Il governo nazionale della paura, della poltrona, di chi come l’onorevole Boschi ha detto che non bisognava tornare al voto per non far vincere Salvini, significa non far scegliere ai cittadini, non permettere ai cittadini di votare. E questo lo fanno attraverso un governo e una maggioranza asserragliati in parlamento. Sembrano quelli di Fort Alamo. Ma tutto ciò mi rafforza sempre più la convinzione che prima o poi Fort Alamo cade.

Qual è lo stato di rapporti del centrodestra che è tornato a riunirsi con i suoi leader, il 19 ottobre scenderà insieme in piazza, e anche qui in Umbria si presenta unito?

Stiamo dimostrando di saper lavorare bene insieme e sono convinto che alla fine tutti insieme porteremo a casa un grandissimo risultato.

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