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Covid Germania

Che cosa unisce e che cosa divide Merkel e Macron sulla riforma Ue

L’approfondimento di Marcello Bussi, giornalista di Mf/Milano Finanza, sul recente incontro bilaterale Francia-Germania Presentare entro giugno «una proposta congiunta per riformare l’Unione europea e adottare un sistema di asilo più solidale, dove gli incentivi prevalgono sulle sanzioni», pur avendo punti di partenza diversi. LE PAROLE DI MACRON È l’obiettivo concordato dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel,…

Presentare entro giugno «una proposta congiunta per riformare l’Unione europea e adottare un sistema di asilo più solidale, dove gli incentivi prevalgono sulle sanzioni», pur avendo punti di partenza diversi.

LE PAROLE DI MACRON

È l’obiettivo concordato dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel, e dal presidente francese Emmanuel Macron, al termine dell’atteso incontro bilaterale che si è tenuto giovedì a Berlino. Il capo dell’Eliseo ha riconosciuto, durante la conferenza stampa congiunta, che quello di presentare una «visione comune» dell’Unione europea in un momento in cui prevalgono i nazionalismi è «un compito titanico».

LE MIRE DI MERKEL

La Cancelliera ha invece posto l’attenzione sui «diversi punti di partenza» esprimendo tuttavia la fiducia nella «capacità di un compromesso» tra Parigi e Berlino e sottolineando che la riforma della Ue va oltre l’approfondimento dell’integrazione nella zona euro e comprende anche la messa in servizio di un regime comune in materia di asilo e l’istituzione di una coerente politica estera comune. «Penso che la somma delle proposte, nonostante la divergenze, porterà a buoni risultati», ha osservato la Merkel. La Cancelliera è stata meno ottimista, invece, sull’unione monetaria, che, ha ammesso, «non è ancora abbastanza forte per resistere alla crisi, ma per risolvere questo deficit ci sono proposte francesi e tedesche sul tavolo».

DOSSIER SALVA STATI

La Merkel ha anche ricordato che Berlino è stata la prima a proporre la trasformazione del Fondo salva-Stati in una versione europea del Fondo monetario internazionale e non ha escluso che in un futuro si possa parlare anche di un fondo di garanzia dei depositi bancari. Macron ha ancora una volta fatto appello alla maggiore «solidarietà e responsabilità» degli Stati perché la solidarietà «non funziona se gli attori stessi non si assumono le proprie responsabilità». Un’azione necessaria «perché senza una reale convergenza tra gli Stati membri, sarebbe in gioco la stessa sopravvivenza del blocco», ha avvertito il presidente francese.

LE DIFFIDENZE TEDESCHE

Gran parte della resistenza di Berlino alle proposte di Parigi affonda le sue radici nella profonda diffidenza tedesca verso qualsiasi misura che potrebbe portare a una condivisione dell’indebitamento o a uno spostamento del denaro dei contribuenti tedeschi ai vicini spendaccioni. In passato la Merkel ha espresso un cauto sostegno per le ambizioni di Macron, ma è sempre rimasta vaga sui dettagli. Avendo appena iniziato il suo quarto mandato da cancelliera, il suo margine di manovra è stato limitato dalla debolezza del suo partito (Cdu-Csu) nelle elezioni generali dello scorso anno, che ha visto i partiti tradizionali perdere milioni di elettori a vantaggio in particolare del partito euroscettico e anti-immigrati alternativa per la Germania (AfD).

I MUGUGNI ANTI MERKEL

Con la sua maggioranza parlamentare fortemente ridotta, la Merkel non può permettersi una ribellione dei suoi parlamentari. Sul fronte interno, comunque, le cose vanno peggio a Macron, che deve vedersela con raffiche di scioperi e l’occupazione delle università che a qualcuno cominciano a ricordare una situazione simile a quella del 1968.

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