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Kramp-Karrenbauer, chi è (e che cosa pensa) la nuova leader della Cdu in Germania al posto di Merkel

L'articolo di Fernando Soto

Secondo i sondaggi l’ex governatrice della Saar, Annegret Kramp-Karrenbauer, era favorita per la guida post Merkel della Cdu: aveva l’appoggio della struttura del partito, modellato da Merkel nei 18 anni di presidenza e lei stessa, in quanto segretaria generale da un anno, ne ha avuto in mano l’organizzazione.

E così è stato. Comunque la partita è rimasta sul filo fino all’ultimo metro. Fatto fuori al primo turno il ministro 38enne Jens Spahn, che ha raggiunto comunque 157 dei 999 voti espressi, si era vista la forza della candidata donna: 450 voti per ‘Akk’, 392 per Merz. Ma l’avvocato finanziario, che a 62 anni voleva rientrare dalla porta principale dopo essere stato silurato proprio da Merkel, aveva ottime possibilità di spuntarla, contando sul sostegno dei conservatori amici di Spahn. Non e’ andata così: Karrenbauer si è imposta con 517 voti, Merz si è fermato a 482.

“Una Cdu più coraggiosa, più unita, più dinamica, reattiva alle grandi sfide del futuro, ma anche una Cdu sconcertata dal crollo dei consensi elettorali, ostinatamente conservatrice e saldamente legata ai valori cristiani e democratici: è questo il partito che da 50 anni governa la Germania e che ieri ha nominato leader Annegret Kramp-Karrenbauer socchiudendo e non chiudendo la porta all’era di Angela Merkel durata 18 anni. E lasciando uno spiraglio aperto al liberalismo e alla sensibilità economica di Friedrich Merz”, ha commentato il Sole 24 Ore.

In Germania la chiamano ‘AKK’, ma anche Mini-Merkel e Merkel-bis. E non c’è dubbio che Annegret Kramp-Karrenbauer, la nuova presidente della Cdu, sia una storica e fedele alleata della Cancelliera. Di cui però, assicura, non è affatto una copia.

La 56enne, madre di tre figli, ha conquistato la leadership dei cristiano-democratici con il 51,7% dei voti dei 1001 delegati riuniti ad Amburgo. Alle spalle ha una lunga esperienza di amministratrice e conosce a fondo il partito.

AKK sostiene valori cattolici tradizionali, che si rifanno più all’ala conservatrice della Cdu che all’attenzione alle questioni sociali di Merkel. Con la Cancelliera è stata in disaccordo su l’aborto, i diritti delle persone omosessuali o l’immigrazione.

Nella campagna elettorale ha puntato sulla propria esperienza e sui numerosi incarichi elettivi ottenuti a livello locale, a differenza dei due sfidanti Merz e Spahn. All’annuncio dei risultati, visibilmente commossa, AKK è salita sul palco e ha baciato Angela Merkel, il suo mentore.

Ha scritto in settimana su Start Magazine Pierluigi Mennitti da Berlino: “La chiarezza con cui Kramp-Karrenbauer ha illustrato le sue posizioni hanno sorpreso molti commentatori. A chi l’ha definita una mini-Merkel ha replicato a tono: “In me non c’è nulla di mini, tendo a fare discorsi chiari e a prendere per le corna argomenti difficili”. Come quello sulla sicurezza, tema molto sentito dalla parte più conservatrice degli elettori della Cdu e invece poco avvertito dalla cancelliera, che a parole non ha mai messo in discussione la politica delle porte aperte verso i migranti adottata durante l’emergenza dell’autunno 2015.

Il presidente della Confindustria tedesca Bdi, nel dare il benvenuto alla nuova leader, ha sottolineato come la Germania abbia bisogno di una politica economica più incisiva, che renda il sociale sostenibile dando prosperità e posti di lavoro: digitalizzazione, politica energetica europea, riduzione delle tasse. E gli economisti di Deutsche bank hanno avanzato già ieri il rischio che AKK non cambierà radicalmente il corso delle riforme nella GroKo che dovrebbero invece essere di maggiore sostegno alla crescita, con un rallentamento già in corso.

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