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Fincantieri, l’intesa con Naval, le turbolenze Italia-Francia e le attese di Leonardo-Finmeccanica

L'approfondimento di Michelangelo Colombo

C’è più intesa fra le società – l’italiana Fincantieri e la francese Naval – che tra i due governi?

E’ la domanda che gli addetti ai lavori si pongono da giorni visti i pessimi rapporti fra l’esecutivo francese e quello italiano.

Non è un interrogativo da poco visto che nello stesso comunicato diramato ieri dalle due società emerge che saranno i due governi a dover dare il la definitivo a tutto il percorso tracciato dalle due aziende.

“Un accordo Governo-Governo sarà necessario al fine di assicurare la protezione degli asset sovrani, una fluida collaborazione tra i team francese e italiano, e per incoraggiare una maggiore coerenza dei programmi nazionali di assistenza, che forniscono la struttura e il sostegno per le operazioni di esportazione”, si legge nella nota per la stampa di ieri firmata da Naval Group e Fincantieri.

Comunque le frasi ufficiali sono confortanti a questo proposito visto quanto detto ieri dai rappresentanti dei due governi.

Veniamo ora ai dettagli.

Proseguire nonostante tutto verso l’alleanza tra Fincantieri e Naval Group, un grande progetto militare e strategico di portata europea che consentirà all’Italia e alla Francia di rispondere alle sfide della concorrenza globale: è questo il messaggio emerso a Parigi, a margine del Salone Euronaval, come un modo di minimizzare le voci di un’impasse nella tabella di marcia franco-italiana.

LA NOTA DI FINCANTIERI E NAVAL GROUP

“Riconoscendo la dichiarazione di sostegno dei Governi francese e italiano, e subordinatamente all’approvazione dei rispettivi consigli di amministrazione, Fincantieri e Naval Group sono pronti a lanciare concretamente l’alleanza con l’obiettivo in particolare di definire i termini e le condizioni per la costituzione di una joint venture paritaria (50/50)”: è quanto si legge in un comunicato diffuso dai due gruppi al termine dell’incontro a Parigi tra le ministre della Difesa di Italia e Francia, Elisabetta Trenta e Florence Parly, con la partecipazione dei vertici di Fincantieri e Naval Group, Giuseppe Bono e Herve’ Guillou. “La costituzione di questa Joint venture – si prosegue nella nota – rappresenta un primo passo verso la creazione dell’alleanza”.

IL RUOLO DEL GRUPPO DI LAVORO E LA PRESENZA DI LEONARDO-FINMECCANICA

I passaggi sono stati seguiti e concordati nell’ambito di un gruppo tecnico di lavoro di cui fa parte anche la Cdp e il nuovo ad, Fabrizio Palermo. Non solo: ha seguito i lavori anche un rappresentante di Leonardo, dunque l’ex Finmeccanica presieduta da Gianni De Gennaro e guidata dall’ad, Alessandro Profumo, è al corrente e non ha eccepito alcunché sui passi decisi da Fincantieri e Naval.

IL COMMENTO DEL MINISTRO FRANCESE

“Credo che in mare, Francia e Italia abbiano tanto da guadagnare unendo le forze e lavorando insieme”, ha detto la ministra francese della Difesa Florence Parly, che nonostante i recenti attriti tra i governi di Roma e Parigi tende la mano al nostro Paese e ha ricevuto ieri sera l’omologa italiana, Elisabetta Trenta, per fare il punto della situazione. “Credo che nostro reciproco interesse sia vincere insieme le gare piuttosto che perderle separatamente. Credo che nostro reciproco interesse sia fare la scelta dell’Europa”, ha insistito nell’intervento di questa mattina al Salone Euronaval.

L’ANNUNCIO DELLA COMMESSA

E annunciando, tra l’altro, la commessa di quattro nuove navi da rifornimento per la Marine Nationale che verranno costruite in Francia sulla base di un progetto di Fincantieri. Nella grande kermesse della difesa navale a Le Bourget, Fincantieri e Naval Group, ma anche i rispettivi partner Leonardo e Thales si sono ritrovati fianco a fianco, in altrettanti stand fiammanti piazzati al centro del Salone.

Come se Francia e Italia fossero i veri grandi protagonisti dell’evento. Eppure, nelle ultime settimane, l’entusiasmo per le nozze franco-italiane annunciato in gran cassa un anno fa, in occasione del summit bilaterale di Lione tra Emmanuel Macron e Paolo Gentiloni, sembrava nell’impasse.

I RAPPORTI TRA GOVERNI

A pesare sul progetto, non solo i dissapori tra Macron e il nuovo governo giallo-verde ma anche scelte più squisitamente industriali. Parigi, dicono gli esperti, spinge per un approccio a tappe, quello descritto nel progetto presentato da Naval Group il 10 luglio scorso, con la creazione di una joint-venture di tipo Nissan-Renault, per lo sviluppo di attività condivise che rilancino la competitività sulla concorrenza russa e cinese.

LE ATTESE DI LEONARDO

Il patron di Fincantieri, Giuseppe Bono, vuole invece una “fusione rapida” in stile Airbus dei mari. Inoltre, secondo Les Echos, l’intesa sancita di recente tra Fincantieri e Leonardo attraverso la società Orizzonte Sistemi Navali (qui l’analisi di Mario Arpino per Start Magazine) non sarebbe piaciuta a Thales, partner storico di Naval-Group e concorrente diretto di Leonardo.

COSA SI DICE IN CASA DI NAVAL

Nonostante tutto sembra prevalere l’ottimismo fra le due aziende. Il progetto di alleanza ha compiuto “progressi che non hanno smesso di crescere. Oggi siamo in grado di proporre un dossier industriale solido con i nostri amici di Fincantieri”, ha detto il portavoce di Naval-Group, Emmanuel Gaudez, secondo cui gli elementi “negativi sono nettamente inferiori a quelli positivi”, “purtroppo si tende a parlare solo di quelli?” Quanto alla joint-venture Fincantieri-Leonardo – ha proseguito – “va nella giusta direzione perché può contribuire a riequilibrare i rapporti di forza”.

CHE COSA HANNO DETTO PROFUMO E BONO

Parole in linea con quelle dell’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo – anch’egli presente a Parigi – e secondo cui l’accordo “non rappresenta in alcun modo” un ostacolo all’alleanza con i francesi, anzi, la “facilita”. Oggi Giuseppe Bono tiene un’attesa conferenza stampa congiunta con il n.1 di Naval Group Hervé Guillou. Nel frattempo ieri si è detto “molto contento e fiero” per il discorso della ministra Parly. “La collaborazione industriale e il consolidamento dell’industria europea – avverte – dovrebbero essere un obiettivo da perseguire con grande determinazione”.

IL RAPPORTO ITALIA-FRANCIA E FINCANTIERI-LEONARDO CON NAVAL ANALIZZATO DA MARIO ARPINO SU START MAGAZINE

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