skip to Main Content

Ecco come Gozi per conto di Macron spinge per un’alleanza verde Francia-Italia (e per una Bei green)

Che cosa ha detto Sandro Gozi, ex sottosegretario nei governi Renzi e Gentiloni, attualmente consulente agli Affari Europei del governo francese

C’è un rinnovato rapporto tra Italia e Francia dopo la fine del governo giallo-verde e l’attuale composizione a trazione democratico-pentastellata. E’ l’opinione – e l’auspicio – di Sandro Gozi, ex sottosegretario nel governo Renzi e nel governo Gentiloni, attualmente consulente agli Affari Europei dal governo Philippe II, come emerge oggi da un’intervista dell’esponente democrat al quotidiano Il Foglio.

L’ITALIA GIALLO-VERDE VITTIMISTA E PIAGNONA

Il giudizio di Gozi è tranchant sul Conte 1 formato da M5s e Lega: “Un’Italia vittimista e piagnona, quella gialloverde. Al governo grilloleghista avevamo lasciato la bozza del trattato del Quirinale, la base per un rafforzamento dell’intesa franco-italiana. Loro lo hanno ignorato, salvo poi stracciarsi le vesti quando Merkel e Macron firmavano l’accordo di Aquisgrana. Ci isolavamo da soli, e poi frignavamo perché gli altri non ci invitavano. Ma se vogliamo cambiarla questa Europa, dobbiamo farlo proprio insieme a Francia e Germania”.

MODIFICA AL PATTO DI STABILITA’ E SEGNALE SULLA BEI ‘VERDE’ LE PRIORITA’ DELL’ASSE ROMA-PARIGI

Ma come? “Non partirei dalla modifica del Patto di stabilità che pure dovrà essere discussa. Vedo due priorità più importanti”, sottolinea Gozi: il primo intervento – secondo l’italiano molto vicino al presidente francese Macron – è quello “di un grande piano a livello comunitario sugli investimenti in campo ecologico e digitale, finalizzati a creare crescita e lavoro oltreché a combattere il cambiamento climatico. Bisogna dare un segnale immediato anche avviando la conversione della Bei in una ‘Banca verde’, che finanzi i progetti sulla transizione ecologica. Su questo Roma e Parigi devono fare fronte comune, così come nella richiesta di una strategia condivisa sull’immigrazione”. (Sulla svolta green della Bei qui un approfondimento di Start)

SULL’IMMIGRAZIONE ISTITUTIRE UN DIRITTO D’ASILO COMUNE

Sull’immigrazione, ha proseguito Gozi, “bisogna lavorare perché si istituisca un diritto d’asilo comune, e perché l’Ue usi tutta la sua forza economica e diplomatica per i rimpatri. E infine, imporre nuove norme sulla distribuzione dei fondi, che andrebbero assegnati solo ai paesi che, nel rispetto dello stato di diritto, accettano di condividere le responsabilità della ridistribuzione dei migranti”.

A PARIGI PIACE IL NUOVO ESECUTIVO

Secondo Gozi a Parigi piace il nuovo esecutivo giallo-rosso presieduto sempre da Giuseppe Conte perché non ha più come obiettivo quello di scardinare l’Europa: “È il motivo per cui a Parigi la nascita del nuovo governo italiano, seppure sostenuto da una maggioranza, diciamo così, composita viene salutato con grande favore”.

RENZI PROTAGONISTA DELLA SVOLTA

E Matteo Renzi? “Viene visto da Macron come il protagonista della svolta: ha dimostrato che il sovranismo non è una marea inarrestabile e ance in Francia in tanti hanno tirato un sospiro di sollievo nel pensare che non dovranno necessariamente morire lepenisti”. Inoltre “ho l’ambizione di lavorare perché il nuovo partito di Renzi collabori in stretta sinergia con En Marche. Magari anche epr fondare un nuovo gruppo europeo. Anche se di tutto ciò, così come della collocazione di Italia Viva a Bruxelles, si discuterà solo dopo la Leopolda”.

DI MAIO? PROVVIDENZIALE IL SUO ARRIVO ALLA FARNESINA

Alla fine un giudizio sul nuovo ministro degli Esteri Luigi Di Maio, nel cui arrivo alla Farnesina “ci vedo qualcosa di provvidenziale”. Una sorta di nemesi rispetto al passato con la quale si ribadisce il “collocamento euroatlantico dell’Italia”: “Certi legami non solo diplomatici, sono più forti della crassa ignoranza sovranista”.

Back To Top