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Rezza

Coronavirus, il punto della situazione. Fatti, commenti e analisi

Lo speciale di Start Magazine sul Coronavirus con le ultime notizie e gli approfondimenti

Il Coronavirus preoccupa il mondo.

E’ salito a più di undicimila il numero delle persone contagiate con il coronavirus in Cina, mentre sono 259 le persone che hanno perso la vita. Lo hanno dichiarato le autorità sanitarie della provincia di Hubei, nella Cina centrale, epicentro dell’epidemia.

I NUMERI DEL VIRUS IN CINA

Solo nella provincia di Hubei sono stati segnalati 1.347 nuovi casi, 7.153 in tutto. Isolata Wuhan, che conta 11 milioni di abitanti, e altre città della Cina.

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SUL VIRUS

Pechino ammette ritardi nella gestione dell’epidemia. L’Australia vara per 15 giorni misure per non consentire l’accesso nel Paese agli stranieri non residenti in arrivo dalla Cina. Due aerei carichi di passeggeri cinesi residenti nella provincia di Hubei sono atterrati nel capoluogo Wuhan, nell’ambito del piano di rimpatri deciso da Pechino.

CHE COSA HA DECISO IL GOVERNO ITALIANO

Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per sei mesi per il coronavirus cinese, stanziando 5 milioni di euro. A gestire la calamità sarà un commissario straordinario, come avvenne per la Sars. È il capo della Protezione civile Borrelli: in caso di necessità, potrà requisire hotel e strutture abitative, ma intanto rassicura: la prevenzione funziona e ogni allarmismo è ingiustificato.

I CASI ACCERTATI IN ITALIA

I casi accertati in Italia restano due, una coppia di turisti cinesi in “condizioni discrete” allo Spallanzani di Roma. Sono dodici i ricoverati sempre allo Spallanzani per dei test.

CHE COSA SUCCEDE IN EUROPA

In Europa si contano poi, oltre ai due turisti cinesi ricoverati a Roma, altri 6 casi in Francia e uno in Finlandia. Gli esperti del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, riunitosi a Bruxelles, hanno invitato i Paesi Ue a innalzare il livello di allerta nei punti di ingresso del Vecchio Continente, ma anche sulla trasmissione ‘autoctona’. E la presidenza di turno croata ha attivato il meccanismo di coordinamento per le crisi del Consiglio Ue per facilitare lo scambio di informazioni e rafforzare la cooperazione. Anche in Russia sono stati individuati i primi due casi, sempre di cittadini cinesi.

COSA SI DICE ORA IN CINA

Il presidente Vladimir Putin ne ha discusso in un Consiglio di sicurezza russo, al termine del quale ha offerto al leader cinese Xi Jinping collaborazione “per superare quanto prima questo comune pericolo”. Un pericolo contro il quale però solo oggi le autorità di Wuhan, la megalopoli cinese epicentro del nuovo virus, hanno ammesso di aver agito in ritardo. Il Giappone e la Thailandia sono i Paesi fuori dalla Cina più colpiti con 14 casi confermati ciascuno, Singapore ne ha 13, l’Australia e Taiwan 9. Poi ancora, tra gli altri, in Malaysia, Corea del Sud, Vietnam, Emirati, Canada, Cambogia, India, Nepal, Filippine e Sri Lanka.

QUI STATI UNITI E NON SOLO

Negli Stati Uniti i contagi confermati sono 6: un caso sospetto è stato segnalato a New York su un uomo asiatico di circa 50 anni ricoverato in ospedale, ma il dipartimento della sanità smentisce al momento casi di coronavirus nella Grande Mela. Tutti negativi invece i test sui 70 casi sospetti che avevano allarmato la Turchia. Come altri Paesi, anche Ankara ha fermato i voli da e per quattro città cinesi e ha inviato un aereo a recuperare i propri cittadini in Cina. E sono già rientrati in patria in mattinata circa 200 francesi su un aereo militare inviato da Parigi e 83 britannici che hanno volato con 27 persone di altre nazionalità su un charter messo a disposizione da Londra. Sono in corso anche le operazioni di evacuazione dei tedeschi, mentre arriveranno lunedì a Pratica di Mare i 70 italiani rimpatriati da Wuhan. Per tutti, al rientro è previsto un periodo di quarantena di almeno 14 giorni, il tempo di incubazione del virus, in strutture isolate. E dopo il blocco dei voli, anche la Cina corre ai ripari per rimpatriare i propri cittadini rimasti bloccati all’estero e provvederà a farli rientrare con aerei charter.

GLI APPROFONDIMENTI DI START MAGAZINE:

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