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Come si discute nel Regno Unito su Huawei e 5G. Il Punto di Meloni

Prosegue anche nel Regno Unito la battaglia – commerciale e non solo – dell’amministrazione Trump contro Huawei. Il punto di Daniele Meloni Mentre il premier Boris Johnson festeggia a Belfast l’accordo per la riapertura del Parlamento nordirlandese di Stormont, a Londra scoppia una nuova polemica su Huawei. A sollevare la questione è stata l’Amministrazione americana…

Mentre il premier Boris Johnson festeggia a Belfast l’accordo per la riapertura del Parlamento nordirlandese di Stormont, a Londra scoppia una nuova polemica su Huawei. A sollevare la questione è stata l’Amministrazione americana che, secondo quanto riportano i media britannici, si è presentata lunedì a Whitehall guidata dal vice Consigliere per la Sicurezza Nazionale, Matt Pottinger, con un dossier in cui si evidenziavano i rischi nell’usare la tecnologia dell’azienda cinese per la rete 5G in Inghilterra.

Secondo i mandarini dell’Amministrazione Trump la fornitura di infrastrutture tecnologiche Huawei metterebbe a rischio le attività di intelligence e, quindi, la sicurezza dello stato britannico. In precedenza gli americani avevano affermato che l’utilizzo del 5G di Huawei da parte del governo di Londra potrebbe precludere una condivisione delle conoscenze in tema di intelligence tra Uk e Stati Uniti.

A smorzare la questione ci aveva provato il capo dell’MI5 britannico, Andrew Parker, sulle pagine del Financial Times. In un’intervista a tutto campo sulle sfide che la Gran Bretagna si appresta ad affrontare all’inizio degli anni Venti del Ventunesimo Secolo, Parker ha affermato che non crede che “un’eventuale presenza di Huawei nel settore delle telecomunicazioni in Uk possa pregiudicare il rapporto di collaborazione tra le due amministrazioni”.

Londra dovrà presto decidere se dare spazio o meno a Huawei anche nel 5G, dopo che “per 15 anni – come sostiene un portavoce di Huawei nel Regno Unito – l’azienda cinese ha fornito tecnologia 3G e 4G a tantissime imprese britanniche”. La decisione avrebbe già dovuto essere stata presa in estate ma il governo di Londra l’ha posticipata anche in seguito alle decisioni dell’amministrazione Trump su Huawei.

Il premier Johnson si è detto aperto a ogni soluzione ma ha invitato i critici a fornirgliene di concrete, perché il Regno Unito – parole sue – “merita di accedere alla migliore tecnologia possibile”.

Anche in casa del partito Conservatore ci sono divisioni. Il deputato Bob Seely ha sottolineato come Huawei sia “effettivamente parte dell’industria di Stato cinese” e che “un accordo con il colosso di Pechino permetterebbe alla Cina di ottenere informazioni top secret su difesa, sicurezza e intelligence britannici”. Seely chiede alla Commissione per gli Affari esteri di Westminster di aprire un’inchiesta sulla questione e sulla “suitability”, “opportunità”, che Huawei fornisca tecnologia 5G allo Uk.

Prosegue dunque anche nel Regno Unito la battaglia – commerciale e non solo – dell’amministrazione Trump contro l’azienda cinese. Lo scorso anno gli Stati Uniti hanno impedito alle loro aziende di vendere componenti tecnologici a Huawei e altre 68 compagnie vicine a essa, adducendo a preoccupazioni riguardanti la sicurezza nazionale.

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