skip to Main Content

Giorgetti

Come balla il governo Conte

Che cosa dicono gli ultimi sondaggi sullo stato di salute del governo e dei principali ministri. I Graffi di Damato

Il tiro al Coronavirus come al pallone, attribuitogli da Emilio Giannelli nella vignetta di prima pagina del Corriere della Sera, non ha cambiato di molto il rapporto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte col pubblico, almeno secondo l’ultimo sondaggio Ipsos. Da cui risulta che il professore abbia perduto dopo un mese di guerra al nemico solo due punti di gradimento, fermandosi a un 48 per cento pur ragguardevole, almeno per i tempi che corrono. Ha perso di più – tre punti anziché due- il governo nel suo complesso scendendo al 42 per cento, per colpa di chi più esattamente non si riesce bene a capire scorrendo i dati.

Il giovane ed esordiente ministro della Salute Roberto Speranza, in prima linea sul fronte per ragioni di competenza, è sceso in un mese da 22 a 21 punti, che sono sempre tanti di più dell’1,8 per cento delle intenzioni di voto attribuite al suo partito dei Liberi e uguali, che un mese fa disponeva del 2,6 per cento.

E’ invece salito da 29 a 31 punti il gradimento del capo della delegazione del Pd al governo, il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, peraltro reduce da un incontro con alcuni parlamentari del centrodestra candidati a un passaggio alla maggioranza, trattenuti tuttavia nel suo ufficio solo per parlare dei ruderi di Cerveteri. Lo ha precisato lo stesso Franceschini quando la notizia dell’incontro si è diffusa nel mercato politico.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, già capo del Movimento 5 Stelle e della relativa delegazione al governo, si è tolta la soddisfazione di registrare 19 punti contro un punto – dico uno, salvo errori – del successore e reggente Vito Crimi.

Sul fronte dell’opposizione hanno perduto qualche punto di gradimento sia Matteo Salvini che Giorgia Meloni, i cui partiti invece si inseguono in testa alla classifica, ma relativamente perché la Lega col suo 32 per cento, sia pure perdendo lo 0,4 per cento, è più del doppio del 13,3 cui sono saliti dal 12 per cento i Fratelli d’Italia. Il partito di Silvio Berlusconi resta al palo di poco più del 6 per cento.

Sul fronte della maggioranza invece resta al palo, col 14 per cento, il movimento grillino, mentre il Pd è sceso dal 20,3 al 19,6 consolandosi comunque con la curva dell’Italia Viva di Matteo Renzi, calata dal 4.3 al 3,5 per cento, sempre delle intenzioni di voto. Che sono, nel complesso, in calo essendo salito al 40 per cento la tendenza all’astensionismo: segno – ha scritto Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera – che la vicenda del Coronavirus “ha aumentato il disorientamento, anziché il discernimento”.

Per sua fortuna, almeno, Conte in una intervista “a tutto campo” rilasciata al Fatto Quotidiano ha detto di disporre di sondaggi migliori per sé e per il governo, pur non precisando di quanto e di come. Egli ha anche annunciato, o confermato, come un successo che il Coronavirus gli permetterà di aumentare la spesa in deficit con l’autorizzazione dell’Unione Europea. Ed ha liquidato come fumo più o meno irresponsabile l’arrosto vantato da altri parlando dei governi che potrebbero prendere il posto del suo non appena si sarà quanto meno ridotta l’emergenza da infezione. Che ha bloccato, per esempio, le tentazioni crisaiole di Renzi, al punto da ordinare al “suo” sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto di congelare le dimissioni annunciate per protesta contro il mancato conferimento delle deleghe concordate a suo tempo col ministro Di Maio, e fra i partiti della maggioranza giallorossa. Chi vivrà vedrà, senza scendere dall’autobus di Roma che naviga in internet con la mascherina.

Back To Top