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Cina-Usa, chi colpisce davvero la reazione del Dragone ai dazi di Trump

L’Italia gongola per i dazi della Cina decisi per rispondere all’aumento dei dazi Usa sull’import di acciaio e alluminio? A questa domanda Coldiretti risponde di sì, almeno per quanto riguarda il vino italiano. Ma vediamo i dettagli dell’ultima puntata della guerra commerciale in atto fra Stati Uniti e Cina. CHE COSA HA DECISO LA CINA…

L’Italia gongola per i dazi della Cina decisi per rispondere all’aumento dei dazi Usa sull’import di acciaio e alluminio? A questa domanda Coldiretti risponde di sì, almeno per quanto riguarda il vino italiano. Ma vediamo i dettagli dell’ultima puntata della guerra commerciale in atto fra Stati Uniti e Cina.

CHE COSA HA DECISO LA CINA

La Cina passa al contrattacco dopo i dazi sull’acciaio e sull’alluminio decisi dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Pechino ha imposto rincari per un valore di 3 miliardi di dollari su 128 prodotti d’importazione statunitensi, tra cui frutta e maiale, vendicandosi così degli Usa, accusati di avere “violato” gli interessi cinesi.

LA RISPOSTA DEGLI USA

L’amministrazione Trump aveva dichiarato che le misure erano rivolte alle importazioni di acciaio e alluminio ritenute una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ma il ministero del commercio cinese ha definito tale ragionamento un “abuso” delle linee guida dell’Organizzazione mondiale del commercio.

LA DECISIONE DI PECHINO

I dazi statunitensi “sono diretti solo a pochi Paesi, violando gravemente il principio di non discriminazione”, si legge in una nota sul sito web del ministero del Commercio.

LA GUERRA COMMERCIALE

Trump ha più volte inveito contro il massiccio surplus commerciale della Cina rispetto agli Stati Uniti e ha promesso durante la campagna elettorale americana di prendere provvedimenti per ridurre il deficit. Pechino aveva avvertito il mese scorso che stava valutando di imporre dazi del 15% e del 25% su una gamma di prodotti che includeva vino, noci e rottami di alluminio. Oggi le misure sono ufficialmente entrate in vigore.

GLI EFFETTI PER L’ITALIA

Il vino italiano potrebbe avvantaggiarsi della guerra commerciale tra Usa o Cina dopo che le esportazioni del nettare di bacco Made in Italy nel gigante asiatico hanno raggiunto il massimo storico di oltre 130 milioni di euro nel 2017, grazie all’aumento del 29% del 2017. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Istat divulgata in occasione dell’entrata in vigore dei superdazi cinesi nei confronti di 128 beni importati dagli Stati Uniti, tra i quali carne di maiale, vino e frutta, per un totale di 3 miliardi di dollari, in risposta alla “mossa protezionistica” decisa dal presidente Donald Trump su acciaio e alluminio.

LO STUDIO DELLA COLDIRETTI

Gli Stati Uniti – sottolinea la Coldiretti – hanno esportato vino in Cina per un valore di 70 milioni di euro in aumento del 33% nel 2017 e si collocano al sesto posto nella lista dei maggiori fornitori, immediatamente dietro all’Italia. nella lista dei cinque Paesi che consumano più vino nel mondo ma è in testa alla classifica se si considerano solo i rossi. Un mercato dunque strategico per i viticoltori italiani mentre per quanto riguarda la frutta fresca – continua la Coldiretti – l’Italia può esportare al momento in Cina solo kiwi e agrumi anche se il lavoro sugli accordi bilaterali per pere e mele è ad uno stadio avanzato e potrebbe aprire opportunità, dopo lo ‘stop’ alle forniture statunitensi.

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