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Mengniu, Hisense, Wanda e non solo. Tutti i brand della Cina che hanno invaso i mondiali di calcio in Russia

L’articolo di Andrea Brenta per Italia Oggi sul vuoto occupato dalla Cina lasciato dagli sponsor dopo lo scandalo Fifa  Un cartellone pubblicitario di Mengniu, il marchio cinese che ha ottenuto l’esclusiva per la distribuzione di prodotti lattiero-caseari durante i Mondiali di calcio in Russia. Non è riuscita a qualificarsi con la sua nazionale, ma è presente lo…

Un cartellone pubblicitario di Mengniu, il marchio cinese che ha ottenuto l’esclusiva per la distribuzione di prodotti lattiero-caseari durante i Mondiali di calcio in Russia. Non è riuscita a qualificarsi con la sua nazionale, ma è presente lo stesso con i suoi marchi e prodotti.

La Cina e le sue imprese approfittano del vuoto lasciato dai marchi occidentali per sponsorizzare i Mondiali di calcio in corso in questi giorni in Russia. Così i tifosi che vogliono mangiare un gelato devono dare prova di apertura gastronomica e linguistica se non fanno parte dei migliaia di cinesi in trasferta in Russia.

Il marchio Mengniu, originario del Nord della Cina (e tristemente famoso per lo scandalo del latte in polvere contaminato), ha ottenuto i diritti esclusivi per la distribuzione di prodotti lattiero-caseari durante tutta la durata del Campionato del mondo. I tifosi potranno così scegliere tra Mood for Green, Ice + o Suibian SuiXinGuo, tutti prodotti del gruppo cinese.

La strada è stata aperta dal colosso Wanda. Nel 2016 il gruppo attivo nell’immobiliare è entrato nel Gotha degli sponsor, seguito a ruota da altri tre marchi cinesi: Hisense, lo stesso Mengniu e Vivo.

Quest’ultimo ha investito 400 milioni di euro per un contratto di sei anni, che include anche i Mondiali del 2022 in Qatar. Quanto a Hisense, il marchio aveva già sponsorizzato nel 2016 gli Europei di calcio, durante i quali aveva visto le proprie vendite balzare del 65%.

I brand cinesi riempiono il vuoto lasciato dagli sponsor occidentali dopo lo scandalo Fifa del 2015, il caso di corruzione che ha costretto alle dimissioni l’ex presidente della Federazione, Sepp Blatter. Marchi come Continental, Johnson & Johnson e Castrol hanno abbandonato il campo. Queste defezioni sono costate care alla Fifa, che nel 2016 ha registrato perdite pari a 369 milioni di dollari (313 milioni di euro), un vero record. Anche gli sponsor più fedeli, come Coca Cola, Visa e McDonald’s, hanno criticato pubblicamente l’istituzione senza tuttavia mettere fine alla collaborazione.

In Cina questo scandalo non ha fatto rumore. «Per i fan del calcio i legami tra la Coppa del mondo e la Fifa non rappresentano affatto una preoccupazione», ha detto a Le Monde Chiang Jeongwen, professore di marketing alla China Europe International Business School di Shanghai.

«Fino a due o tre anni fa i gruppi cinesi e asiatici non avevano probabilmente la minima possibilità di sponsorizzare la Fifa, nemmeno se lo avessero voluto. Ma, visto che gli occidentali sono usciti dalle sponsorizzazioni, abbiamo avuto questa opportunità», ha spiegato Wang Jianlin, numero uno di Wanda, il conglomerato immobiliare presente nei cinema, nei parchi divertimento ma anche nel calcio: il gruppo nel 2015 aveva infatti messo le mani sul 20% del capitale dell’Atletico Madrid, prima di disimpegnarsi (ora la sua partecipazione non supera il 3%), e attualmente investe in maniera massiccia nel campionato cinese.

(articolo pubblicato su Italia Oggi)

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