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Ecco le basi Nato in Italia pronte per attaccare in Siria

L’articolo di Pietro Batacchi, direttore della Rivista italiana difesa Quale potrebbe essere il ruolo dell’Italia in caso di escalation della guerra in Siria e di attacco americano? L’Italia difficilmente potrebbe partecipare ad un’azione militare assieme a Usa, Francia e Regno Unito con un Governo in carica solo per gli affari correnti e con un Parlamento…

Quale potrebbe essere il ruolo dell’Italia in caso di escalation della guerra in Siria e di attacco americano? L’Italia difficilmente potrebbe partecipare ad un’azione militare assieme a Usa, Francia e Regno Unito con un Governo in carica solo per gli affari correnti e con un Parlamento dove sono presenti ampi settori che si opporrebbero ad un’eventualità del genere. Tuttavia, sarebbe lo stesso chiamata a dare un ruolo di supporto per via della presenza sul proprio territorio di alcune basi americane.

GLI ACCORDI BILATERALI

Queste ultime sono regolate da accordi bilaterali tra Italia e Usa, che risentono inevitabilmente dello status italiano di Paese sconfitto nella Seconda Guerra Mondiale, e sono in alcune circostanze costituite da “porzioni” di basi dove “convivono” con una presenza militare italiana o Nato.

COSA POSSONO FARE GLI USA

Gli Usa possono usare queste installazioni anche in caso di conflitto previa autorizzazione del Governo italiano e ciò vale pure se, come oggi, il governo è in carica solo per il disbrigo degli affari correnti.

LE MAGGIORI INSTALLAZIONI

Le principali installazioni americane presenti attualmente in Italia sono Camp Ederle (Vicenza), sede della 173 ª Brigata Aerotrasportata e dell’United States Army Africa (USARAF), Aviano, dove sono di stanza caccia F-16 dell’USAF e dove sono stoccate pure le bombe nucleari B-61 (parte del dispositivo di deterrenza della NATO), e la Naval Support Acvitiy di Napoli, sede del Comando della Sesta Flotta dell’US Navy (che al momento ha assegnato in maniera permanente una solo unità, la nave comando USS MOUNT WHITNEY, di stanza presso il distaccamento di Gaeta, ma che ha la responsabilità per le operazioni navali nel Meditarraneo). In un’ottica siriana, le strutture più importanti sono però rappresentate dalla base di Camp Darby (Pisa) e la Naval Air Station Sigonella.

LE BASI LOGISTICHE

La prima è una delle più importanti basi logistiche delle FA americane fuori dagli USA ed ospita milioni di munizioni e bombe/ordigni di vario tipo, carburante e altro materiale. E’ direttamente collegata al porto di Livorno attraverso un sistema di canali. La NAS Sigonella, invece, è il principale hub per le operazioni americane nel Mediterraneo. La base ospita velivoli da pattugliamento marittimo P-3 ORION e P-8 POSEIDON, UAV tipo HALE (High Altitude Long Endurance) GLOBAL HAWK per la sorveglianza strategica ad alta quota, UAV tipo MALE (Medium Altitude Long Endurance) REAPER armati, aerorifornitori e velivoli da trasporto, più un’aliquota di Marines della Special Purpose Marine Air-Ground Task Force-Crisis Response-Africa con convertiplani MV-22 OSPREY.

(articolo pubblicato su Rivista Italiana Difesa)

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