Ancora una volta, la Turchia ha bloccato l’accesso a Facebook, Youtube e Twitter. Bloccato anche Whatsapp
La Turchia ha bloccato ai cittadini l’accesso a Facebook , Youtube, Twitter, Instagram. A denunciare la cosa è il gruppo di monitoraggio di internet “Turkey Blocks”, che ha riferito che tutti i siti di condivisione risultano, dall’1.20 (ora locale), troppo lenti in fase di caricamento, tanto non riusce ad accedervi.
Perchè la Turchia ha bloccato Facebook, Twitter e Whatsapp
Il blocco dei principali mezzi di condivisione si pensa sia legato a fatti politici: si tratta, come scrive Indipendent, si una forma di censura per evitare disordini pubblici e fughe di notizie via web. Questa notte, infatti, il leader del partito filo-curdo Hdp, Selahattin Demirtas, è stato condotto al tribunale di Diyarbakir, principale città curda nel sud-est della Turchia, dopo essere stato arrestato, con accuse di “terrorismo”, insieme ad altri 10 deputati dell’Hdp.
Blocco Social in Turchia: non è la prima volta
Il blocco dei social, in Turchia, non è certo una novità. Restrizioni di internet si sono avute in occasione del fallito colpo di Stato, nel mese di Luglio (dopo il Golpe, il Paese è ancora sotto lo stato di emergenza).
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ben conosce il potenziale di social e app di messaggistica. In occasione del fallito colpo di Stato, lo stesso Presidente ha utilizzando FaceTime per collegarsi all’emittente privata CNN Turk (occupata dai ribelli subito dopo il collegamento) e parlare in diretta ai suoi cittadini, rassicurandoli. Il profilo ufficiale della presidenza turca, su Twitter lanciava messaggi di supporto ad Erdogan.
Nel 2014, invece il Governo decise di bloccare i social network alla vigilia delle elezioni amministrative, a causa delle notizie sulla corruzione che giravano sulle piattaforme e che avevano come principale accusato l’allora primo ministro Erdogan, nel frattempo eletto Presidente.