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Ecco tutte le volte che Facebook ha violato la nostra privacy

Fatti, accuse e prove sulla scarsa trasparenza della condivisione dei dati di Facebook. Articolo di Giusy Caretto Facebook e privacy sembrano essere due rette parallele, destinate a non incrociarsi mai. Dopo i problemi (e gli esposti) per la condivisione dei dati da Whatsapp, ora un tribunale del Belgio fa luce su un’altra verità: il social…

Facebook e privacy sembrano essere due rette parallele, destinate a non incrociarsi mai. Dopo i problemi (e gli esposti) per la condivisione dei dati da Whatsapp, ora un tribunale del Belgio fa luce su un’altra verità: il social di Mark Zuckerberg sembrerebbe tracciare gli utenti anche quando questi visitano siti terzi.

L’ACCUSA BELGA

L’accusa arriva dal Comitato per la privacy del Belgio: la piattaforma, secondo gli addetti ai lavori, non avrebbe mai informato in modo chiaro gli utenti circa il metodo di raccolta dati utilizzato. Sì, perché Facebook non solo traccia gli utenti mentre sono in navigazione sulla piattaforma, ma su siti esterni. Tramite i pulsanti “mi piace” e “condividi” del social network di Zuckerberg posti su pagine terze, il social di Mark Zuckerberg raccogliere i dati di navigazione degli utenti sugli altri siti (a patto, però, che i siti siano loggati).

facebookLA SENTENZA DEL TRIBUNALE BELGA

Un comportamento illecito, quello di Facebook, che deve, secondo la sentenza di un tribunale, cessare immediatamente. Il giudice ha imposto che il social network cessi immediatamente la raccolta dei dati degli utenti attualmente in essere. E cancelli quelli raccolti finora. Se non si atterrà alle regole, sarà prevista una multa da 250mila euro al giorno fino ad un massimo di cento milioni.

ANCHE LA GERMANIA CONTRO FACEBOOK

E ancora. La piattaforma è accusata da Andreas Mundt, capo della principale agenzia antitrust tedesca, di un abuso nella raccolta di dati. Berlino, in particolare, starebbe indagando sul modo in cui Facebook ricava denaro dai dati personali dei suoi due miliardi di utenti, concentrandosi su come il social permetta agli inserzionisti, in base alle ricerche effettuate dagli utenti sul web, di indirizzare gli annunci online in base ad interesse di questi ultimi. Facebook, proprio come sostengono le autorità belghe, raccoglierebbe i dati degli utenti rintracciandoli su siti dove c’è semplicemente un pulsante di condivisione o di condivisione di Facebook (non serva che gli utenti clicchino su questo).

LA CONDIVISIONE DATI CON WHATSAPP

Quella dei pulsanti che tracciano gli utenti è solo l’ultima “marachella” di Facebook in tema privacy. Lo scorso maggio, l’Ue ha mposto a Facebook una maxi multa da 110 milioni di dollari per lala scarsa trasparenza con cui la società di Menlo Park ha trattato il passaggio dei dati dalla chat Whatsapp agli altri servizi già di sua proprietà al momento dell’acquisizione nel 2014.

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