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5g Modelli Business

Trump elogia Nokia ed Ericsson (che in Italia coccola i Palazzi anti Huawei)

Le parole di Trump pro Ericsson e Nokia. E le indiscrezioni in Italia sulle aziende che puntano a scalzare Huawei nel 5G sulla scia dell'input trumpiano del Copasir. Fatti, numeri e indiscrezioni

Trump elogia Ericsson e Nokia. Il presidente americano continua così ad azzoppare Huawei.

L’input trumpiano anti Cina e dunque anti Huawei e Zte è stato accolto di recente dal Copasir, il comitato di controllo parlamentare sui Servizi segreti.

Non solo: secondo le indiscrezioni raccolte in ambienti parlamentari da Start, un passaggio della relazione finale del Copasir è un chiaro riferimento a quanto assicurato dal colosso Ericsson, disposto a essere competitivo come il gruppo cinese Huawei a livello di prezzi.

Ecco tutti i dettagli (mentre Usa e Nato premono sull’Italia).

CHE COSA HA DETTO TRUMP SU ERICSSON E NOKIA

“Gli Stati Uniti sono a un livello più avanzato di quello che molti credono, nell’implementazione del 5G”, ha detto Trump riferendosi alla corsa che vede la Cina in ottima posizione. Il presidente americano ha inoltre elogiato sia Ericsson che Nokia, dicendo che le due aziende stanno portando avanti un “ottimo lavoro” sulle reti di nuova generazione.

L’INPUT DEL COPASIR

Il niet del Copasir anti Huawei sta provocando divisioni sia nel Movimento 5 Stelle che nel Partito democratico (qui tutti i dettagli nell’approfondimento di Start). Nell’immediato, secondo alcuni addetti ai lavori, sarebbe molto più concreto ed efficace garantire una presenza sul campo degli specialisti anticyber dello Stato italiano nei laboratori cinesi di produzione degli apparati tlc sul nostro territorio, ha scritto nei giorni scorsi il Sole 24 Ore: “E i provvedimenti attuativi del perimetro nazionale di sicurezza cibernetica devono approvarsi non in dieci mesi, come dice la legge, ma al più presto. Altrimenti la protezione resta sulla carta. Attacchi cyber e spionaggio informatico non attendono”.

LE AUDIZIONI DEL COPASIR

Il Copasir ha ricordato «le valutazioni da parte dei responsabili delle Agenzie» cioè Aisi (agenzia informazioni e sicurezza interna) e Aise (agenzia informazioni e sicurezza esterna) guidate da Mario Parente e Luciano Carta. Oltre le amministrazioni statali, al Copasir sono state sentite anche Tim, Wind Tre, Vodafone Italia, Telsy, Huawei, Fastweb ed Ericsson, oltre a Eni e Leonardo-Finmeccanica.

IL PASSAGGIO CHIAVE DELLA RELAZIONE COPASIR ANTI HUAWEI

«I rappresentanti di una delle aziende – si legge nella relazione del Copasir – hanno affermato che se si dovesse giungere a un divieto per le aziende cinesi, simile a quello adottato negli Stati Uniti, sarebbe comunque possibile procedere all’implementazione delle infrastrutture e degli apparati collegati al 5G con costi complessivi quantificati in circa 600 milioni di euro, senza peraltro che ciò comporti particolari ritardi nello sviluppo della nuova tecnologia».

I RUMORS PARLAMENTARI

Qual è l’azienda che di fatto promette prezzi competitivi in caso di divieto per Huawei? Secondo le indiscrezioni raccolte da Start in ambienti parlamentari, sarebbe Ericsson. Nel bilancio di Ericsson Italia nel 2018 ci sono ricavi per 583 milioni in calo del 22% e un utile di 7,3 milioni, ma dimezzato. Il motivo? L’aumento della competizione sul mercato.

I NJUMERI SPIEGATI DA ERICSSON ITALIA

“Fra le cause riportiamo anche quella della rifocalizzazione delle attività – ha spiegato Emanuele Iannetti, numero uno di Ericsson Italia, al Sole – È chiaro che in alcuni casi abbiamo dovuto rinunciare a una parte di fatturato. Abbiamo trasformato l’azienda e lo abbiamo fatto con ristrutturazioni, ma anche con cessioni di rami d’azienda. Ora però siamo pronti a sviluppare tutto il nostro potenziale di crescita”.

LA PRESENZA DI ERICSSON IN ITALIA

Nella rete core Ericsson Italia è presente in Tim, Vodafone e Wind Tre. “Per la parte Radio siamo preponderanti in Tim e siamo ben presenti in Wind Tre insieme con Zte. È vero invece che, per la parte Radio, non siamo in Vodafone”, ha spiegato di recente il capo azienda di Ericsson Italia.

Le problematiche legate a Huawei vi stanno avvantaggiando?, ha chiesto il Sole a Iannetti. Risposta: “La concorrenza è un valore per il mercato ma non mi concentrerei sul vantaggio o svantaggio legato a questa particolare dinamica. A noi interessa che il valore dei nostri prodotti e il know-how dei nostri ingegneri sia ben percepito dagli operatori che infatti ci vedono in una posizione di leadership. Noi oggi ci sentiamo forti, in grado di gestire clienti, mercato e momento. Ci piace essere misurati sul campo. Cito solo questi numeri: il 26% dei brevetti essenziali sul 5G, quelli «caratteristici» del servizio arriva dall’Europa. Ed Ericsson contribuisce in posizione di leader, per il 16 per cento”.

GLI SCENARI IN ITALIA DI ERICSSON ITALIA

Le prospettive in Italia, secondo Ericsson, sono positive: “Fino allo scorso anno i progetti 5G non erano partiti – ha detto Iannetti – I trial sono in corso dal 2016 per quanto ci riguarda, ma il fatturato inizia ad arrivare solo ora. E il 2020 sarà l’anno in cui si potranno raccogliere i frutti”.

ECCO COME NATO E USA PREMONO SULL’ITALIA CONTRO HUAWEI. FATTI E INDISCREZIONI

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