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Robot

Ecco come un robot costruisce le sedie Ikea

Un robot  completamente realizzato con componenti disponibili sul mercato monta una sedia Stepan di Ikea in 20 minuti. Articolo di Giusy Caretto “Questo va lì. O forse lì. Ma potrebbe andare anche qui”. Difficile montare i mobili Ikea, almeno per noi umani. L’impresa è davvero semplice, infatti, se ad impegnarsi in questa attività sono i robot.…

“Questo va lì. O forse lì. Ma potrebbe andare anche qui”. Difficile montare i mobili Ikea, almeno per noi umani. L’impresa è davvero semplice, infatti, se ad impegnarsi in questa attività sono i robot. Questo è quanto mostra un video della Nanyang Technological University (NTU) di Singapore: un robot completamente realizzato con componenti disponibili sul mercato monta una sedia Stepan in 20 minuti.

L’AUTOMA

Il robot che promette a tutti di alleviare lo stress da montaggio mobili è stato progettato dal team del professor Pham Quang Cuong della Nanyang Technological University – School of Mechanical and Aerospace Engineering.

Una videocamera 3D, due bracci robotici con movimenti a 6 assi, pinze parallele per afferrare oggetti, sensori di pressione per regolare la forza delle dita sugli oggetti e per verificare quando le due parti da unire sono in contatto: è questo quanto basta per la costruzione del robot. Gli esperti hanno sfruttato tre differenti librerie di software open-source e hanno generato l’algoritmo necessario alla costruzione della sedia del noto produttore svedese di mobili. Il tutto potrebbe essere replicato per ogni altro singolo mobile.

LA STRATEGIA DI MONTAGGIO…DA CUI PRENDERE ESEMPIO

L’automa ha una strategia tutta sua. In un primo tempo (circa 11 minuti e 24 secondi) verifica l’esatta posizione di tutti i pezzi disposti su un piano, elaborando tutte le prossime mosse per l’assemblaggio. Nei successivi 8 minuti e 55 secondi, il robot costruisce il tutto.

I ROBOT SOSTITUIRANNO L’UOMO (MA NON SUBITO)

Il futuro, comunque, è già scritto. E i robot sostituiranno l’uomo in diverse attività, ma ci vorrà del tempo. L’ultimo rapporto del McKinsey Global Institute ha analizzato gli anni a venire di 2000 singole attività (per intenderci, non fa riferimento alla categoria agricoltore, ma parla di “addetto alle macchine agricole”, di “tornitore”, ecc) e dimostra che ben il 49% delle attività che producono salari complessivi per annui per 15.8 miliardi di dollari, grazie alle attuali tecnologie, potrebbe essere svolto dai robot. Meno del 5% del totale professioni potrà essere completamente automatizzato e nel 60% dei lavori, il 30% delle attività potranno essere svolte automaticamente da robot.

Ma non c’è da preoccuparsi, il processo di automazione e “è qualcosa che durerà decenni”, ha affermato James Manyika, direttore dell’istituto e autore del rapporto. “E c’è da aggiungere che l’automazione non sarà decisa solo da ciò che è tecnicamente fattibile”.

“Gli esseri umani – come scrive McKinsey – saranno ancora indispensabili: il guadagno in produttività che noi prevediamo potrà essere raggiunto solamente se gli uomini lavoreranno fianco a fianco con le macchine”.

E ancora. Alla questione competenze, si aggiunge il discorso denaro. Il costo economico del processo di automazione è alto. I veicoli a guida autonoma, come ha spiegato Michael Chui, uno degli autori del rapporto, manderanno a casa 1,7 milioni di camionisti, nella sola America, ma è anche vero che la sostituzione della flotta richiederebbe un investimento di mille miliardi di dollari. E tutto questo rallenta ancora i più il processo di automatizzazione.

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