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Poste Italiane, ecco che cosa eccita davvero i conti 2017 di Del Fante

Tutti i dettagli sui conti preliminari 2017 del gruppo Poste Italiane. L’articolo di Michelangelo Colombo per Start Magazine Gli azionisti Tesoro e Cassa depositi e prestiti possono festeggiare. Poste Italiane, infatti, conferma una politica di dividendi in progresso e chiude il 2017 con tutte le principali voci di bilancio in crescita. Ecco numeri, confronti e…

Gli azionisti Tesoro e Cassa depositi e prestiti possono festeggiare. Poste Italiane, infatti, conferma una politica di dividendi in progresso e chiude il 2017 con tutte le principali voci di bilancio in crescita. Ecco numeri, confronti e tendenze del gruppo capitanato dall’amministratore delegato, Matteo Del Fante.

LE PAROLE DI DEL FANTE

«A luglio 2017 avevamo promesso una politica di dividendi stabile e in crescita e ora annunciamo la distribuzione per l’esercizio 2017 di una cedola in crescita del 7,7%, pari a 0,42 euro per azione» ha detto ieri l’ad a valle del cda di approvazione del bilancio. «I risultati preliminari 2017 evidenziano la forza di Poste Italiane e la sua capacità di generare redditività, di fornire servizi di qualità ai clienti e nello stesso tempo di creare valore per gli azionisti e i dipendenti – ha commentato ieri De Fante -. Il 2017 ha inoltre registrato un consistente aumento della raccolta BancoPosta e del risultato operativo di PosteVita. Incoraggiante l’aumento dei ricavi nel comparto pacchi, segno della capacità dell’azienda di cogliere le crescenti opportunità dello sviluppo dell’e-commerce in Italia. Tale incremento mitiga il calo previsto dei ricavi per il settore postale, legato alla attuale diminuzione dei volumi di corrispondenza».

TESORO E CDP BRINDANO

La quota per il Tesoro che ha in portafoglio il 29,26% delle azioni sarà quindi di circa 160,5 milioni, l’assegno per Cdp (35%) sarà di circa 192 milioni.  Il management è riuscito a chiudere l’anno con un utile in crescita del 10,8%, pari a 689 milioni, nonostante che nei tre precedenti trimestri il risultato netto segnasse una flessione costante del 10% rispetto al trend del 2016.

COME VANNO I RICAVI

I ricavi totali segnano un andamento sostanzialmente stabile, a quota 33,4 miliardi (+1%), ma a fare la differenza per la bottom line è un combinato disposto tra maggiori entrate dalla gestione assicurativa e dal risparmio gestito (Del Fante ha accennato a un flusso positivo della raccolta dall’asset management per 700 milioni nel 2017) e l’efficienza sui costi, in calo del 2,9% (da 9,2 a 9 miliardi). A incidere sulla flessione del costo del lavoro (da 5,9 a 5,7 miliardi) anche gli esodi dal settore pacchi e recapiti, con un saldo di uscite per 4.700 persone a fine 2017. Il risultato operativo evidenzia una crescita del 7,8 per cento, a quota 1,123 miliardi, la raccolta aumenta del 2,7 per cento e raggiunge la soglia di 506 miliardi.  “Principalmente grazie ai risultati positivi registrati in ambito assicurativo e di gestione del risparmio”, spiega Poste Italiane in una nota.

COSA SUCCEDERA’ CON CDP

In occasione della call, il cfo Roberto Giacchi, ha fornito previsioni molto positive sugli effetti del nuovo accordo siglato con la Cdp. «Il nuovo sistema di commissioni (in particolare viene introdotta anche una remunerazione upfront, dunque anticipata e non a fine anno, ndr) è basato su target alla nostra portata per cui posso affermare sin da ora che già nel 2018 potremmo portare i proventi della gestione della raccolta per conto di Cdp da 1,5 miliardi attuali a 1,8 ».

TRA ASSICURAZIONI E FINANZA

Il settore assicurativo e del risparmio gestito ha contribuito con 24,4 miliardi di ricavi totali (+2,4%). Confermato l’obiettivo di espandere l’attività nelle polizze unit linked e index linked. Il risultato operativo  dei servizi finanziari – si legge nella nota del gruppo Poste – “si è ridotto del 5,0% rispetto al 2016 ed è stato pari a € 773 milioni. A fronte del menzionato andamento dei ricavi, la contrazione è da ascriversi ai maggiori accantonamenti per oltre € 80 milioni, dovuti principalmente all’aggiornamento delle probabili passività legate ai fondi immobiliari collocati nei primi anni 2000, e ascrivibili all’iniziativa volontaria di tutela deliberata in data odierna dal CDA di Poste Italiane a favore dei clienti che hanno investito nel Fondo Europa Immobiliare I giunto a scadenza in data 31 dicembre 2017”.

COME VANNO I SERVIZI POSTALI E COMMERCIALI

I servizi postali e commerciali hanno registrato ricavi pari a 3,6 miliardi, -5,0% rispetto al 2016, con i ricavi del comparto pacchi (pari a 693 milioni, in aumento del 6,7%) che hanno mitigato gli effetti della riduzione dei volumi sulla corrispondenza (oltre che di 23 milioni di accantonamenti a fronte di una multa comminata dall’Antitrust). Il totale ricavi è risultato pari a € 8,1 miliardi (comprensivi di € 4,5 miliardi di ricavi captive, principalmente per servizi di distribuzione), in calo del 2,8% rispetto all’esercizio 2016 (€ 8,4 miliardi). Il calo dei ricavi da terzi per i servizi postali di Corrispondenza (-8,8% rispetto al 2016), risente – scrive Poste – dalla rilevazione nel 2016 di compensi one-off per € 108 milioni a parziale copertura dell’onere del servizio universale, di competenza di anni precedenti e della riduzione dei volumi dei prodotti postali (-9,7%), comunque ridotta rispetto al trend del 2016 confrontato con l’anno 2015 (-11,0%)”. Il “sensibile miglioramento dei ricavi del comparto pacchi (€ 43 milioni di crescita rispetto al 2016), ha mitigato il calo dei ricavi dei prodotti postali, riconducibile alla riduzione dei volumi (-9,7%)”, aggiunge Poste: “In tale ambito, la crescita dei volumi del 17% rispetto all’esercizio 2016, per un totale di 113 milioni di pacchi movimentati nell’anno, evidenzia la capacità del gruppo di cogliere le opportunità derivanti dal crescente sviluppo dell’e-commerce in Italia”.

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