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Piaggio Aero e Leonardo-Finmeccanica, ecco lo spezzatino in cottura nella cucina del commissario nominato da Di Maio

Tutte le ultime novità sul dossier Piaggio Aero tra mosse del commissario nominato da Di Maio e dossier sul tavolo di Leonardo-Finmeccanica. Il punto tra fatti, nomi e indiscrezioni di Gianni Dragoni, giornalista del Sole 24 Ore, tratto dal suo blog Poteri Deboli

Il commissario di Piaggio Aero, Vincenzo Nicastro, scelto dal ministro Luigi Di Maio, ha dato il via allo spezzatino dell’azienda aeronautica ligure in crisi.

ECCO LE NOVITA’ SU PIAGGIO AERO

Con un avviso pubblicato su alcuni quotidiani (tra cui il Financial Times) il commissario nominato il 3 dicembre 2018 sollecita i soggetti interessati a presentare manifestazioni d’interesse non vincolanti entro il 15 maggio alle 18.

I TEMPI PER PIAGGIO AERO

Potrebbe sembrare una procedura abituale per le aziende in crisi, verificare qual è l’interesse del mercato prima di decidere se impostare uno dei due programmi previsti dalla legge Marzano: o la cessione delle attività (la via scelta per esempio dai commissari di Alitalia due anni fa, finora senza esito) o la ristrutturazione dell’azienda.

LA MOSSA DEL COMMISSARIO NICASTRO SU PIAGGIO AERO

Ma l’avvocato Nicastro, professionista di fiducia delle banche, non chiede solo se ci siano soggetti interessati a comprare o a ristrutturare l’azienda ligure. Nel suo avviso precisa che si possono indicare interessi anche solo per l’acquisto di alcune parti, il “ramo aviation” oppure il “ramo motori”.

COSA DICE L’AVVISO DEL COMMISSARIO DI PIAGGIO AERO

Ecco il testo dell’avviso.

“Il Commissario Straordinario di Piaggio Aero Industries (…) invita tutti i soggetti interessati a presentare manifestazioni di interesse per:

a) l’acquisto di tutti o parte dei seguenti complessi aziendali facenti capo a Piaggio:

(i) c.d. “Ramo Aviation” dedicato alla progettazione, costruzione e manutenzione di velivoli civili e militari e comprensivo delle c.d. attività di customer service;

(ii) c.d. “Ramo Motori” dedicato alla progettazione, costruzione e manutenzione di motori aeronautici; e/o

b) l’effettuazione di operazioni attinenti alla ristrutturazione di Piaggio.

Per ulteriori informazioni sulla società e/o sui complessi aziendali di cui sopra si rinvia alla nota informativa pubblicata sul sito della procedura: www.piaggioaeroas.it. (…)”

LEONARDO-FINMECCANICA GUARDA AI MOTORI

In realtà la parte dell’azienda che suscita qualche interesse nel mercato è quella motori. Tra l’altro fa la manutenzione dei vecchi addestratori Mb339 in dotazione all’Aeronautica militare (inclusa la pattuglia delle Frecce tricolori), che rischierebbero di restare a terra se la Piaggio chiudesse. Per questo c’è un interesse al ramo motori, espresso in modo un po’ svogliato dall’ex Finmeccanica (ora Leonardo), che non è però l’unica a guardare a Piaggio. E potrebbe esserci qualche sorpresa.

IL DRONE P.1HH DI PIAGGIO AERO

Più difficile trovare interessati a completare lo sviluppo del drone militare P.1HH, un velivolo che si è dimostrato inadeguato e ha avuto problemi di messa a punto e affidabilità. Non a caso l’Aeronautica militare italiana, spesso costretta a comprare prodotti dell’industria della difesa nazionale per sostenerli anche all’export (come peraltro fanno i militari anche in altri paesi), si è rifiutata di comprare il P.1HH che volevano rifilarle.

GLI INTERESSI DI ABU DHABI SU PIAGGIO AERO

L’interesse a sviluppare il drone era degli Emirati Arabi Uniti, divenuti proprietari del 100% della Piaggio attraverso il fondo Mubadala fino al commissariamento. Gli Emirati sono stati gli unici a comprare questo drone, uno dei velivoli si è inabissato al largo di Trapani in circostanze ancora misteriose (caduto o abbattuto?). Secondo una nota informativa del commissario Nicastro lo stato di sviluppo del drone è al 90 per cento.

L’ACCORDO PRELIMINARE CON I CINESI

Il ramo “aviation” produCe anche il P180, il turboelica executive per il mercato civile, da cui è derivato il drone. Per il ramo del P180 nel 2017 era stato fatto un accordo preliminare di vendita a un misterioso acquirente cinese (ma attraverso una società del Lussemburgo), operazione di cui si sono perse le tracce.

LAVORATORI IN CASSA INTEGRAZIONE

Piaggio ha 1.076 dipendenti, in prevalenza in Liguria (832 a Villanova d’Albenga, 223 all’aeroporto di Genova), 13 nel Lazio a Pratica di Mare, 8 negli Stati Uniti in Florida per il supporto clienti dei P180. Dal 2 maggio partirà la cassa integrazione per 504 lavoratori, prevista a rotazione.

TRATTATIVE “CON CLIENTI ISTITUZIONALI”

Nella nota Nicastro afferma che ci sono “trattative con clienti istituzionali” finalizzate a:
§Riavvio delle attività di produzione del P.180;
§Riavvio delle attività di ammodernamento e manutenzione del P.180.
§Completamento delle attività di sviluppo del P.1HH e relative certificazioni;
§Impegno di acquisto di n. 2 sistemi (*) nel breve periodo (più altri sistemi nel medio periodo);
§Salvaguardia e sviluppo di tecnologie avanzate al fine di creare le condizioni per la partecipazione a progetti militari internazionali, come il programma europeo “MALE 2020 –2025”, in collaborazione con altri partner industriali.
(*) ogni sistema è composto da una stazione di controllo a terra e due velivoli.

Da questa nota si comprende che sarebbe in atto il tentativo di vendere quattro droni all’Aeronautica per aiutare la Piaggio. L’Aeronautica ha davvero bisogno di questi aerei o sarebbero soldi buttati? Soldi dei contribuenti, beninteso.

Articolo pubblicato su giannidragoni.it

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