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L’Europa accelera sul caricabatterie unico (Apple sbraita)

Con la risoluzione approvata oggi il Parlamento europeo ha invitato la Commissione Ue a proporre una legislazione più vincolante sul caricabatterie unico entro l'estate a dispetto delle proteste di Apple

Apple se ne farà una ragione. I produttori di smartphone e altri dispositivi elettronici saranno presto costretti a realizzare dispositivi compatibili con un caricabatterie universale. Bruxelles non intende infatti rallentare sull’adozione di uno standard comune per i caricabatterie dei dispositivi digitali. Oggi il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione con la quale invita la Commissione ad adottare entro luglio regole vincolanti sul caricatore unico.

LA RISOLUZIONE APPROVATA DAL PARLAMENTO UE

Nel testo della risoluzione non legislativa, adottata oggi con 582 sì, 40 no, 37 astenuti, in cui si chiede l’introduzione obbligatoria di un caricabatteria comune a tutti i dispositivi mobili, si afferma come vi sia una “urgente necessità di un intervento normativo dell’Ue” . L’obiettivo è semplificare le cose per i consumatori e ridurre i rifiuti elettronici.

Il Parlamento vuole che la Commissione adotti l’atto delegato previsto dalla direttiva sulle apparecchiature radio del 2014 entro luglio 2020 o, se necessario, presenterà una misura legislativa entro la stessa data.

UNO STANDARD COMUNE AL POSTO DEI 3 CARICABATTERIE ATTUALI

La Commissione europea sta spingendo per un caricabatterie comune da più di un decennio. Tanto che, nel 2009, i quattro produttori di smartphone Apple, Samsung, Huawei e Nokia hanno firmato un protocollo di intesa volontario. Obiettivo: armonizzare i caricabatterie per i nuovi modelli di smartphone che sarebbero entrati sul mercato nel 2011.

Da quel momento il numero di diversi cavi di ricarica e porte di connessione utilizzati dai produttori di smartphone è diminuito da alcune dozzine a tre: micro Usb, Usb-C (per i dispositivi Android) e Lightning (il connettore usato da Apple).

Tuttavia secondo la commissione Ue l’approccio volontario non funziona ed è tempo di esaminare la legislazione per raggiungere la standardizzazione di un caricabatterie comune che sarebbe più conveniente per i consumatori e ridurrebbe i rifiuti elettronici.

DIMINUIRE I RIFIUTI ELETTRONICI

Secondo le stime, ogni anno a livello mondiale vengono prodotti circa 50 milioni di tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, pari a una media di oltre 6 kg pro capite. In Europa, il totale dei rifiuti elettronici generati nel 2016 è stato di 12,3 milioni di tonnellate, pari a 16,6 kg in media per abitante. Inoltre, i brevi cicli di vita di alcuni dispositivi comportano la produzione di ulteriori rifiuti elettronici.

LE PROPOSTE DEL PARLAMENTO

Inoltre, con la risoluzione odierna il Parlamento chiede alla Commissione di adottare misure per garantire al meglio l’interoperabilità dei diversi caricabatteria wireless con le varie apparecchiature mobili, ma anche di prendere in considerazione iniziative legislative volte ad aumentare il volume di cavi e caricabatteria raccolti e riciclati negli Stati membri. Alla Commissione si propone che garantisca che i consumatori non siano più obbligati ad acquistare un nuovo caricabatteria con ogni nuovo dispositivo.

La proposta per una vendita dissociata dei caricatori dall’acquisto di nuovi dispositivi dovrebbero essere introdotta insieme a una soluzione di ricarica standard, senza che questo generi un aumento dei prezzi per i consumatori.

L’OPPOSIZIONE DI APPLE

Ma Apple non ci sta. La scorsa settimana il colosso tecnologico di Cupertino ha diffuso una nota in cui afferma che costringerlo ad abbandonare il Lightning crea problemi a centinaia di milioni di suoi clienti e creato un “volume senza precedenti” di rifiuti.

“Riteniamo che una regolamentazione che imponga la conformità attraverso il tipo di connettore integrato in tutti gli smartphone reprima l’innovazione anziché incoraggiarla e danneggerebbe i consumatori in Europa e l’economia nel suo insieme”, ha dichiarato Apple. “Speriamo che la Commissione continuerà a cercare una soluzione che non limiti la capacità del settore di innovare e offrire nuove entusiasmanti tecnologie ai clienti”.

Inoltre Apple sostiene che lo sviluppo di un caricabatterie standard ritarderebbe l’introduzione di miglioramenti futuri e creerebbe più sprechi poiché i consumatori sarebbero costretti ad abbandonare accessori come adattatori per auto e docking station per gli altoparlanti.

Apple modifica infatti regolarmente i caricabatterie dei propri dispositivi. Sostiene che il caricatore universale metterebbe un freno all’innovazione e penalizzerebbe gli utenti europei, che perderebbero la sua tecnologia.

LA REPLICA DEL LEGISLATORE UE

I deputati di Bruxelles hanno ribadito che la ricerca e l’innovazione sono fondamentali per migliorare le tecnologie esistenti e crearne di nuove. Per questo motivo, senza ostacolare l’innovazione, l’esecutivo dell’Ue dovrebbe garantire che il quadro legislativo per un caricatore comune sarà “esaminato regolarmente al fine di tener conto del progresso tecnico”.

Nel frattempo, ieri la Commissione europea ha adottato il suo programma di lavoro per il 2020, nel quale si impegna a presentare un’iniziativa legislativa sui caricabatterie comuni nel terzo trimestre del 2020.

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