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Industria 4.0

Industria 4.0, l’Italia viaggia a due velocità

Ancora troppe le aziende italiane che non conosco il tema dell’Industria 4.0, mentre le grandi imprese hanno avviato il processo di digitalizzazione Qualcosa si muove in Italia, in tema di Industria 4.0. Lo dice l’Osservatorio Smart Manufacturing della School of management del Politecnico di Milano, secondo cui il mercato dello Smart Manufacturing, nel 2015, vale…

Ancora troppe le aziende italiane che non conosco il tema dell’Industria 4.0, mentre le grandi imprese hanno avviato il processo di digitalizzazione

Qualcosa si muove in Italia, in tema di Industria 4.0. Lo dice l’Osservatorio Smart Manufacturing della School of management del Politecnico di Milano, secondo cui il mercato dello Smart Manufacturing, nel 2015, vale quasi il 10% del totale degli investimenti complessivi dell’industria e per il 2016 è prevista una crescita del 20%. Secondo la fotografia dell’Italia digitale, ripresa nell’infografica sullo sviluppo dell’Industria 4.0 sono ben 600 le applicazioni censite in Italia, con un aumento del 30% rispetto allo scorso anno. A crescere sono soprattutto le tecnologie di Industrial IoT e Industrial Analytics.

Ad un’Italia che cresce (con un 30% delle oltre 300 imprese analizzate che ha all’attivo tre o più applicazioni di nuove tecnologie) , però, si contrappone un’Italia che del digitale sa ben poco: il rapporto rivela che ben il 38% delle imprese non conosce i temi dell’Industria 4.0 e i progetti sono spesso in fase pilota. Male, soprattutto, le Piccole e Medie imprese che difficilmente si accostano alle nuove tecnologie, sfruttando tutte le loro potenzialità. Il 62% dei bilanci di competenze digitali individua lacune da colmare.

È bene però anche analizzare i dati in base ai settori. Chi lavora nei settori Automotive, Alimentare e Macchinari ben conosce (la percentuale arriva al 70%)  e si applica nello sviluppo dell’Industria 4.0. La situazione si inverte in altri settori, dove la percentuale di chi non conosce il tema supera il 50%.

Approfondendo la conoscenza delle singole Smart Manufacturing Technologies emerge un grado di non conoscenza, per ciascuna tecnologia, prossimo al 40%, che arriverebbe al 70% se si considerasse come requisito l’aver condotto almeno un’analisi preliminare di applicabilità, dunque non limitandosi a letture o considerazioni decontestualizzate”, commentano dall’Osservatorio Smart Manufacturing della School of management del Politecnico di Milano.

Non bastano, però, “i documenti politici e le buone intenzioni per spingere le imprese alla digitalizzazione. Non bastano le belle parole per mettere in pratica i progetti. Ma se è vero che il vento è cambiato – per noi è vero – forse c’è spazio per prendere l’onda giusta: le tecnologie esistono, le competenze non mancano in Italia, le esperienze di successo cominciano ad apparire all’orizzonte. Se è vero che il vento e cambiato, ora bisogna scegliere la vela giusta e la rotta giusta per sfruttarlo”.

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