skip to Main Content

Fake News

Fake news: dalla Germania la legge per combattere le bufale

Arriva il primo via libera, dal Governo tedesco al disegno di legge contro Fake News e contenuti che incitino all’odio. Multe fino a 50 milioni di euro alle piattaforme che non mettano in campo un buon sistema di censura   Stop fake news. É con questo obiettivo che dalla Germania arriva il via libera alla…

Arriva il primo via libera, dal Governo tedesco al disegno di legge contro Fake News e contenuti che incitino all’odio. Multe fino a 50 milioni di euro alle piattaforme che non mettano in campo un buon sistema di censura

 

Stop fake news. É con questo obiettivo che dalla Germania arriva il via libera alla legge contro fake news e i reati d’odio perpetrati sui social network. Per chi non rispetterà le nuove norme, ovvero per chi sarà in grado di cancellare minacce e offese, sono previsti fino a 50 milioni di euro per le piattaforme. Ma andiamo per gradi.

Cosa sono le fake news?


fake newsCon l’espressione “Fake news” identifichiamo le “notizie false
, facendo particolare riferimento, come spiega Melissa Zimdars, docente di comunicazione al Merrimack College, a siti che inventano del tutto le informazioni, che diffondono contenuti ingannevoli e distorcono in maniera esagerata le notizie vere.

C’è da dire, però, che questa espressione negli ultimi mesi è stata svuotata del suo significato originale. Donald Trump, per esempio, l’ha utilizzata per diffamare il New York Times e il Washington Post, che non sono proprio due quotidiani conosciuti per i contenuti poco veritieri.

Le Fake news più famose

Una delle bufale più famose (e più credute) è quella riguardante la finta intervista rilasciata all’Huffington Post da Trump, dove si sosteneva come “la Statua della Libertà fosse un invito all’immigrazione sregolata”. Nonostante l’intervista sia stata scritta in modo del tutto satirico alcune testate l’hanno presa per un fatto di cronaca. Rimanendo nell’ambito delle elezioni Americane, molto condivisa su Facebook è stata la notizia (falsa) secondo cui Papa Francesco aveva deciso di appoggiare Donald Trump.

Alcune notizie false hanno popolato il Web anche in vista del referendum italiano del 4 Dicembre. L’articolo più condiviso sul tema è stato quello a firma dell sito “Italiani Informati” in cui si accennava ad un (falso) ritrovamento di “500.000 schede già segnate col SI”. La news è stata condivisa più di 200.000 volte.

Nemmeno la Brexit è stata immune alle fake news. Chi era per lasciare l’Eurooa ha diffuso la notizia secondo cui il Regno Unito avrebbe potuto risparmiare 350 milioni di sterline a settimana una volta uscita dalla Ue.

Una legge contro le Fake News

Heiko Maas
Heiko Maas

Contro le fake news la Germania ha deciso di andarci pesante, approvando un disegno di legge, proposto da Heiko Maas (Spd), che punisca le piattaforme (con particolare riferimento a Facebook, YouTube e Twitter) che non cancelleranno tempestivamente i contenuti che incitano all’odio, che sono offensivi o che riportano notizie non vere, con multe fino a 50 milioni di euro.

Il Governo, invece, ha accelerato i tempi, sperando che il Bundestag (il parlamento federale tedesco) possa approvare in via definitiva il documento prima della pausa estiva, o al più tardi prima delle elezioni federali di settembre.

Cosa prevedono le norme tedesche

Le norme, ancora in attesa del via libera definitivo, impongono la cancellazione o il blocco entro 24 ore dalla presentazione di una corrispondente segnalazione di tutti i contenuti penalmente rilevanti. Non solo: le piattaforme dovranno anche dar vita ad un sistema di segnalazioni facilmente accessibile per gli utenti.

La legge prevede anche che Facebook, Google, Twitter e le altre piattaforme interessate riferiscano ogni tre mesi dei risultati ottenuti e che debbano indicare un proprio responsabile in Germania.

I social network dovranno essere responsabili “se le loro piattaforme vengono utilizzate per diffondere atti d’odio e fake news penalmente rilevanti”, ha dichiarato Heiko Maas. “La rete contribuisce a formare il clima sociale e la radicalizzazione verbale spesso rappresenta un primo passo verso forme di violenza fisica”.

I timori

Il provvedimento è stato molto criticato dai giganti del web, come Facebook e Google, e dalle associazioni dei diritti d’espressione, secondo cui le nuove norme sarebbero, di fatto, “una limitazione della libertà d’espressione”.

Il timore è che se le piattaforme dovranno decidere su cosa sia illegale e cosa no, allora potrebbero cancellare molto di più di quello che effettivamente va contro la legge. Ci potrebbe essere, come dice Google, un rischio di “overblocking”.

Anchw Susan Wojcicki, numero uno di Youtube, si è espressa contro il nuovo provvedimento, afferrando che che per paura di pagare le super-multe milionarie si sia indotti a censurare anche cose che non dovrebbero esser censurate.

Come riconoscere le fake news

fakeAd aiutare esperti e meno esperti a riconoscere le fake news. Craig Silverman, giornalista di Buzzfeed, ha creato un elenco di 6 semplici cose da fare per verificare una notizia:

Controllare l’URL del sito. Spesso crediamo che una notizia sia diffusa da un quotidiano importante e non è così. Pensate a “Il Giornale” e “Il Giomale”.

Leggi la pagina “Chi Siamo”. Spesso è in questa sezione che viene specificato se si tratta di un sito di di satira.

Verificate le dichiarazioni. Se siete in dubbio su quanto detto da una persona famosa, basta verificare selezionando la frase tra virgolette e lanciando una ricerca su Google, controllandose le stesse parole sono state riprese anche da altre fonti.

Segui i link per verificare le fonti.

Fai una ricerca delle immagini pubblicate. Basta andare su Google Immagini e caricare un’immagine sospetta per scoprire se è stata già pubblicata altrove.

Back To Top