skip to Main Content

Che cosa unisce e che cosa divide Facebook, Amazon e Alphabet in Borsa

L’articolo di Michael Wursthorn per il Wall Street Journal sui titoli Alphabet, Amazon, Facebook e Netflix dopo il caso Cambridge Analytica  I grandi fondi stanno riflettendo sull’opportunità di abbandonare la sinora redditizia scommessa su un gruppo di titoli tecnologici noti come Fang. Da tempo le azioni di Facebook, Amazon, Netflix e Alphabet (Google) sono cresciute di…

I grandi fondi stanno riflettendo sull’opportunità di abbandonare la sinora redditizia scommessa su un gruppo di titoli tecnologici noti come Fang. Da tempo le azioni di Facebook, Amazon, Netflix e Alphabet (Google) sono cresciute di pari passo e hanno alimentato il rally del mercato. Ma dalla rivelazione, risalente al mese scorso, del fatto che i dati di milioni di utenti di Facebook sono stati compromessi, i gestori si sono accaniti contro le azioni del social network e alcuni hanno scaricato in tutto o in parte l’investimento.

IL DIBATTITO SUI TITOLI FANG

Se alcuni ritengono che il problema minacci la crescita di utenti e ricavi del social network, molti affermano che gli altri tre titoli restano tra le migliori opportunità del mercato. «Gli investitori cercano di accomunare questi titoli da anni» anche se i modelli di business sono diversi, sottolinea Rob Sharps, responsabile investimenti di T. Rowe Price. Ora che le difficoltà di Facebook sono venute a galla, «i titoli Fang potrebbero divergere più che in passato».

LE PREVISIONI SU FACEBOOK

L’indice Nyse Fang+, che traccia i 10 pesi massimi della tecnologia, ha rimbalzato dopo lo slittamento dello scorso mese e sta battendo lo S&P 500: ad aprile è aumentato del 4,2% rispetto all’1,1% del più ampio indice di mercato. Brad Slingerlend – portfolio manager del Janus Henderson Global Technology Fund, che ha partecipazioni in tutti i quattro i titoli Fang, così come in altri colossi hi-tech tra cui Apple, Tencent e Alibaba – racconta che il suo fondo ha iniziato ad alleggerire Facebook prima della polemica sulla privacy. Egli prevede ulteriori cali per il social network, nonostante le azioni già trattino il 12% sotto il massimo di 52 settimane, risalente a febbraio.

GLI SCENARI SECONDO GLI ESPERTI

«Non sono sicuro che siano scese abbastanza da riflettere il rischio» legato al modo di gestire i dati, commenta Slingerlend, aggiungendo che lo stretto controllo del ceo Mark Zuckerberg sulle quote con diritto di voto crea ulteriore incertezza tra gli investitori. «La gamma degli scenari per il social si è ampliata in modo significativo».

CHI HA VENDUTO FACEBOOK

Anche Vontobel AM, divisione gestioni patrimoniali (quasi 40 miliardi di dollari) della Vontobel Holding di Zurigo, ha venduto azioni Facebook a marzo. Lo stesso ha fatto Copper Rock Capital Partners, boutique di asset management che amministra più di 5 miliardi di dollari.  Anche i piccoli investitori al dettaglio sembrano uscire dal titolo, in quanto diverse società di brokeraggio, tra cui Lpl Financial Holdings, hanno riportato vendite di azioni Facebook lo scorso mese (dati FactSet). I Fang hanno perso in tutto più di 200 miliardi di dollari di capitalizzazione da metà marzo, quando Facebook è crollata dopo i problemi sulla riservatezza dei dati.

COSA SUCCEDERA’ AD AMAZON E ALPHABET

Facebook, Amazon e Alphabet sono ancora in flessione tra il 6 e il 9% o più sul periodo. Tuttavia, gli investitori restano ottimisti sulle prospettive di Amazon e Netflix , dato che queste aziende continuano a modificare i business in cui operano, retail per Amazon e media per Netflix . E le operazioni diversificate di Alphabet, dalla pubblicità al motore di ricerca fino all’hardware, la rendono dominante in molti campi. Slingerlend non intende ridurre in modo significativo le posizioni su Alphabet e Amazon del proprio fondo e si aspetta che mantengano gli inebrianti ritmi di crescita, anche se i legislatori spingono perché le società tecnologiche siano più regolamentate. «Gli investitori che accomunano i giganti del tech con Facebook ignorano la complessità di ciascuna azienda», ha detto, respingendo le critiche del presidente Donald Trump sul regime fiscale di Amazon e le sue relazioni con lo Us Postal Service.

I REPORT SUI TECNOLOGICI

Molti fondi a gestione attiva hanno un’esposizione più elevata ai Fang rispetto ai più ampi segmenti della tecnologia e di internet, ha indicato in una recente relazione BofA Merrill Lynch, Alphabet e Amazon sono tra i titoli più affollati. Questi stessi investimenti hanno contribuito ad alimentare i guadagni dei fondi l’anno scorso, quando tutti i quattro titoli hanno fatto registrare progressi a due cifre. Ma hanno già perso parte della loro influenza sul mercato.

LA PAROLA A S&P’S

Secondo S&P Dow Jones Indices, A febbraio Amazon e Netflix, cresciute rispettivamente del 23 e del 60% sull’anno, rappresentavano oltre il 30% del guadagno 2018 dell’indice S&P 500. Il contributo è scivolato al 24% circa al 6 aprile. Facebook, intanto, è tra le principali zavorre dell’indice, oscurando i cali persino di General Electric. «Queste aziende sono di una certa dimensione e hanno una grande influenza, fondamentale ora che dovranno affrontare questo genere di sfide», osserva Sharps in merito alle preoccupazioni per la privacy dei dati e la potenziale introduzione di regole ad hoc, sebbene la sua azienda non abbia ridotto significativamente l’esposizione.

IL COMMENTO DI MORNINGSTAR

Per Morningstar, il calo dei titoli Fang dello scorso mese ha spazzato via quasi metà dei guadagni da inizio anno per alcuni dei fondi a gestione attiva più performanti, incluso Janus. Da metà marzo ha perso il 5,2%, portando il guadagno sull’anno al 7,5%. Intanto, il Morgan Stanley Institutional Fund Growth Portfolio, che ha posizioni in Facebook, Amazon e Alphabet, ha perso il 5,8% nello stesso periodo tagliando la performance da inizio anno al 10%. In confronto, circa il 70% dei fondi crescita focalizzati su blue chip come Facebook, Google e Amazon ha superato lo S&P 500 nei primi tre mesi dell’anno con una resa del 3,1%, rispetto all’1,9% dei titoli in crescita nell’indice più ampio (dati Bank of America Merrill Lynch). Sebbene marzo si sia rivelato turbolento, l’81% di questi gestori ha registrato rendimenti migliori della performance (negativa) dei titoli growth inclusi nell’indice S&P 500. Anche un etf focalizzato sui Fang si è inasprito contro Facebook .

LA PROSPETTIVA DEGLI ETF

L’etf AdvisorShares New Tech & Media ha liquidato la posizione su Menlo Park poco prima che venisse alla luce lo scandalo Cambridge Analytica, ha detto Scott Freeze, direttore investimenti di Sabretooth Advisors, che gestisce l’etf. Piuttosto, Freeze sta informando gli investitori attuali e potenziali che il suo fondo punta ai prossimi Fang, destinati a crescere a tassi simili a quelli del quartetto originale, come l’elaboratore di pagamenti Square, in crescita del 36% quest’anno. «Fang non è un gruppo di titoli. È un’idea», sostiene.

(articolo di Mf/Milano Finanza)

Back To Top