skip to Main Content

Partiti Social

Come Facebook prova a sfuggire alle norme Ue sulla privacy

Facebook cambia i termini di servizi di 1,5 miliardi di persone per svicolare dalle nuove regole sulla privacy dell’Ue. Articolo di Giusy Caretto A partire dal 25 maggio entreranno in vigore le nuove regole Ue sulla privacy contenute nel General Data Protection Regulation, che permetteranno agli utenti di potersi sottrarre alla “pubblicità personalizzata”. Coloro che…

A partire dal 25 maggio entreranno in vigore le nuove regole Ue sulla privacy contenute nel General Data Protection Regulation, che permetteranno agli utenti di potersi sottrarre alla “pubblicità personalizzata”. Coloro che violeranno le norme saranno soggetti a multe salatissime.

Le nuove norme proteggerebbero 1,9 miliardi di utenti di Facebook in tutto il mondo, ma trovata la legge Facebook trova (subito) l’inganno. Ed è pronto, almeno secondo quanto dichiarato dall’agenzia Reuters, anche a cambiare i termini di servizio per far sì che questo numero sia di gran lunga inferiore.

GLI ATTUALI TERMINI DI SERVIZIO

Tutti gli utenti Facebook che non siano cittadini americani e canadesi, ad oggi, sono regolati da termini di servizio concordati con la sede centrale internazionale della società in Irlanda. In questo modo, l’entrata in vigore del General Data Protection Regulation andrebbe a proteggere 1,9 miliardi di persone (con sanzioni fino al 4% delle entrate annuali globali per le infrazioni).

In base ai numeri 2017, infatti, il social contava 239 milioni di utenti negli Stati Uniti e in Canada, 370 milioni in Europa e 1,52 miliardi nel resto del mondo.

LE MOSSE DI FACEBOOK

Facebook, però, cambia i termini di servizio: 1,5 miliardi di utenti in Africa, Asia, Australia e America Latina non rientreranno nel Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione Europea (GDPR). In mancanza di un’accettazione delle norme, gli account sarebbero fuori legge quindi da chiudere.

RISPETTARE LE REGOLE E LA PRIVACY (MA CON I PALETTI)

Passati i giorni di bufera, il mea culpa di Mark Zuckerberg e le paure degli utenti, il social torna all’attacco e trova l’escamotage per sfuggire alle norme, provando ad esporre i propri utenti il meno possibile al General Data Protection Regulation

IL COMMENTO DI FACEBOOK

“Applichiamo le stesse protezioni sulla privacy ovunque, indipendentemente dal fatto che il tuo accordo sia con Facebook Inc o Facebook Ireland”, ha commentato la società a Reuters, minimizzando quanto stava facendo.

Back To Top