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Perché Facebook si arma di una war room per le elezioni midterm in Usa

Chiamata alle armi per Menlo Park. Facebook si prepara per l’appuntamento politico di novembre, le elezioni di medio termini degli Stati Uniti, con una war room

Chiamata alle armi per Menlo Park. Dopo la burrasca che lo ha investito a marzo per lo scandalo Cambridge Analytica e i sospetti di interferenze russe per influenzare le elezioni presidenziali americane del 2016, Facebook deve essere pronto per l’appuntamento politico di novembre: le elezioni di medio termini degli Stati Uniti.

La scorsa settimana il social network di Mark Zuckerberg era già intervenuto con una mossa estrema: la rimozione 652 fra pagine, gruppi e profili falsi presenti sul social network e considerati “di disturbo” riconducibili in Iran e in Russia. Ma non basta.

Ieri Facebook ha fatto sapere che sta creando un laboratorio informatico, una sorta di stanza da guerra fisica, per “spegnere” eventuali interferenze nelle elezioni di midterm.

UNA CAMERA DELLA GUERRA

Sarà equipaggiato da alcuni dei migliori cervelli di Facebook, provenienti dalle aree di ingegneria e politica pubblica e a ogni parete ci saranno schermate per monitorare le metriche di Facebook per attività insolite.
In un’intervista rilasciata a Nbc News, Samidh Chakrabarti, Facebook’s head of civic engagement, ha dichiarato che la compagnia è in una “corsa agli armamenti”, ma è molto più preparata di quanto non fosse nel 2016 durante le elezioni presidenziali.

PRONTI A TUTTI

“Abbiamo costruito questa stanza, una stanza di guerra fisica con persone da tutte le diverse aeree dell’azienda. Se scoprissimo problemi che potrebbero sorgere nelle ore precedenti alle elezioni, potremmo reagire in maniera rapida e decisiva” ha sottolineato Chakrabarti.

TUTTI GLI SFORZI DI FB

Secondo Chakrabarti, Facebook sta concentrando i suoi sforzi su quattro aree: la lotta alle interferenze straniere, il blocco e la rimozione di account falsi, il rallentamento della diffusione della disinformazione e il raggiungimento di un livello di trasparenza “senza precedenti” per gli annunci politici pubblicati sulla piattaforma. Negli ultimi sei mesi la compagnia di Zuckerberg ha rilevato, bloccato o rimosso oltre un miliardo di account falsi. Per il futuro la società di Menlo Park farà in modo che “chiunque veda un annuncio politico su Facebook possa vedere chi c’è dietro annuncio e chi ha pagato per quell’annuncio”.

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