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Facebook

Ecco come Facebook ha fatto marameo (conti alla mano) dopo Cambridge Analytica

La cattiva gestione dei dati personali non ha ancora influito sui conti di Facebook. Fatti, numeri e scenari nell’articolo di Giusy Caretto Facebook continua a crescere. Lo scandalo Cambridge Analytica non ha influito sui conti della società, che ignara di tutto quello che le succede intorno continua a brillare, stupendo gli analisti. Sarà sempre così?…

Facebook continua a crescere. Lo scandalo Cambridge Analytica non ha influito sui conti della società, che ignara di tutto quello che le succede intorno continua a brillare, stupendo gli analisti. Sarà sempre così? Difficile stabilire quanto in futuro peseranno gli ultimi fatti di cronaca, ma qualche nuvola nel futuro di Facebook (e di Mark Zuckerberg) si intravvede.

I CONTI DEL PRIMO TRIMESTE

Ricavi per 11,97 miliardi di dollari nei primi tre mesi del 2018. Un risultato di gran lunga superiore (più 49%) agli 8,03 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. Le attese degli analisti erano ferme a 11,41 miliardi di dollari. Gli utili invece sono stati di 4,99 miliardi di dollari, contro 3,069 miliardi del 2017.

Molto bene anche gli utili per azione adjusted, pari a 1,69 dollari ad azione, rispetto a 1,04 dollari ad azione del 2017 (più 63%).

SPESE CONTENUTE

I numeri così positivi si giustificano con delle contenute spese in conto capitale, pari a 2,81 miliardi di dollari.

CRESCONO GLI UTENTI

Ma la vera e buona notizia, quella che fa tirare un respiro di sollievo a Mark Zuckerberg, è la crescita del numero degli utenti attivi: quelli mensili sono cresciuti del 13% in un anno arrivando a 2,2 miliardi; quelli giornalieri sono saliti sempre del 13% a 1,45 miliardi di persone. Gli ottimi risultati hanno portato il titolo a guadagnare fino al 5%.

CAMBRIDGE ANALYTICA: PROBLEMA RIMANDATO?

Lo scandalo Cambridge Analytic non sembra aver influito molto sui risultati della società, ma è vero anche che è troppo presto per vedere gli effetto dell’utilizzo improprio dei dati personali fatto da Facebook.

Il modo superficiale di gestire la privacy potrebbe influenzare utenti e inserzionisti (qualcuno avrebbe già rinunciato a far pubblicità sul social).

FACEBOOK E I PROBLEMI EUROPEI

Solo i successivi tre mesi potranno svelarci quale futuro attende la società. Quel che è certo è che in Europa le prossime settimane saranno difficili, anche a causa dell’entrata in vigore delle nuove regole sulla privacy che permetteranno agli utenti di potersi sottrarre alla “pubblicità personalizzata”.

Come annunciato da David Wehner, cfo di Facebook, in Europa la crescita degli utenti sarà da piatta a negativa.

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