skip to Main Content

Di Maio

Deliveroo, Foodora e Just Eat, ecco la bozza del decreto del governo sui fattorini

I fattorini di Deliveroo, Foodora e Just Eat “dovranno diventare lavoratori come gli altri”. Parola del Fatto Quotidiano che oggi in un articolo svela i contenuti della bozza del “Decreto Dignità” messa a punto dal ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. Ecco tutti i dettagli della bozza del provvedimento del governo. CHE COSA DICE LA…

I fattorini di Deliveroo, Foodora e Just Eat “dovranno diventare lavoratori come gli altri”. Parola del Fatto Quotidiano che oggi in un articolo svela i contenuti della bozza del “Decreto Dignità” messa a punto dal ministro del Lavoro, Luigi Di Maio.

Ecco tutti i dettagli della bozza del provvedimento del governo.

CHE COSA DICE LA BOZZA DEL DECRETO SVELATA DAL FATTO QUOTIDIANO

Tutti dipendenti, tutti sindacalizzati, con ferie e contributi, tutti con un “trattamento economico complessivo proporzionato alla quantità e qualità del lavoro prestato e comunque non inferiore ai minimi previsti dal contratto collettivo applicabile all’attività prestata”. E quando non c’è un contratto collettivo, valgono “i minimim previsti per prestazioni analoghe”, quelle del contratto collettivo del “settore o della categoria più affine”.

Sono questi i contenuti del provvedimento che il ministero dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, ha preparato con la sua squadra di consiglieri economici guidati dal professor Pasquale Tridico, svela oggi il Fatto Quotidiano in un articolo di Stefano Feltri.

L’ANALISI DEL FATTO QUOTIDIANO

“I fattorini dovranno diventare lavoratori come gli altri”, chiosa Feltri. Infatti l’articolo 3 della bozza di decreto recita: “Non è consentito retribuire a cottimo, in tutto o in parte, le prestazioni di lavoro svolte tramite piattaforme, applicazioni e algoritmi elaborati dal datore di lavoro o per suo conto”. Inoltre l’algoritmo – scrive il Fatto – verrà depotenziato: potrà essere utilizzato solo dopo un periodo “di esperimento” negoziato con i sindacati che avranno il diritto di conoscere i risultati e l’impatto della formula, anche per quanto riguarda il rating, cioè il giudizio degli utenti che oggi è decisivo per la retribuzione del rider”.

Feltri si chiede; “Il business delle piattaforme riuscirà a sopravvivere a questo aumento del costo del lavoro e della rigidità dei contratti? E’ presto per dirlo”. Una linea, quella di Di Maio, “durissima” secondo il Fatto.

CHE COSA HA SCRITTO IL MINISTRO DEL LAVORO SU FACEBOOK

Ecco che cosa ha scritto ieri il vicepremier Di Maio su Facebook a proposito degli obiettivi per i lavoratori delle aziende del comparto come Deliveroo, Foodora, Just Eat: “Oggi ho fatto una video call con i rappresentanti dei riders, che è un termine inglese per definire i fattorini che, a bordo di bici, fanno consegne di pasti a domicilio. Con questi ragazzi abbiamo parlato in maniera molto libera e diretta. Sono una categoria nuova di lavoratori che non hanno praticamente nessuna tutela in questo momento. A loro vogliamo garantire diritti come tutti gli altri lavoratori e con il Decreto Dignità lo faremo. A breve ci sarà anche un incontro con i loro datori di lavoro. Questi ragazzi avranno finalmente tutte le tutele Inps e Inail, un salario minimo orario e vogliamo espressamente proibire la retribuzione a cottimo”.

GLI OBIETTIVI DI DI MAIO

“Porteremo questo decreto al primo consiglio dei ministri utile, spero entro la fine di giugno in modo da risolvere la situazione in poche settimane – prosegue -. Con questo decreto facciamo anche un’altra cosa: creiamo un precedente internazionale per tutti i lavoratori “digitali”. Perché in Italia nel 2018 ci sono nuove categorie di lavoratori che le norme non sanno come e dove collocare. Questo vale per i riders ma anche per tantissimi giovani che hanno iniziato la loro carriera con lavori nuovi e ‘on demand’. I rides sono simbolo di una generazione abbandonata, ma che da oggi ha lo Stato dalla sua parte. Finora i loro problemi di precarietà e sicurezza sono stati sottovalutati o ancora peggio ignorati. Questi ragazzi rischiano la vita e nessuna assicurazione li tutela. È davvero incredibile che sia passato così tanto tempo prima che venissero riconosciuti loro i diritti elementari. Col Decreto Dignità finalmente sarà così. Da oggi comincia la lotta al precariato giovanile. Voglio che i giovani sappiano che c’è un ministero che sta lavorando per loro. I governi precedenti li hanno resi invisibili e senza voce, a volte persino insultati, noi da oggi per la prima volta diamo loro voce e dignità. Loro li volevano deboli, noi li volgiamo come colonna portante del cambiamento”.

Back To Top