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Cybersecurity, chip difettosi. Allarme per pc e smartphone

Ci sarebbe un difetto nei chip che vengono utilizzati per la costruzione di smartphone e pc. Intel, Microsft e Amd a lavoro per mettere al sicuro dati sensibili Un difetto nella progettazione dei chip potrebbe mettere a rischio i dati degli utenti. Anzi, due. Le falle potrebbero essere sfruttate, secondo l’allarme del Financial Times, dagli hackers per…

Ci sarebbe un difetto nei chip che vengono utilizzati per la costruzione di smartphone e pc. Intel, Microsft e Amd a lavoro per mettere al sicuro dati sensibili

Un difetto nella progettazione dei chip potrebbe mettere a rischio i dati degli utenti. Anzi, due. Le falle potrebbero essere sfruttate, secondo l’allarme del Financial Times, dagli hackers per introdursi nei sistemi criptati dei big dell’high tech e ottenere informazioni riservate come password e un certo numero di dati sensibili degli utenti. Sotto attacco hacker potrebbero finire smartphone e pc degli ultimi 10 anni. La portata di questa vulnerabilità interessa più del 90% dei dispositivi informatici di tutto il mondo (per ora, a quanto pare, rimangono fuori i device dell’IoT come videocamere e termostati intelligenti).

Le due vulnerabilità, scoperte da Jann Horn (ricercatore interno al progetto Google Project Zero), conosciute con il nome di Meltdown e Spectre. Jann Horn ha dimostrato che attraverso queste due vulnerabilità, un utente esterno può a accedere alla CPU di un dispositivo (che verrebbe rallentata anche fino al 30%), sottraendo dati sensibili e password, attraverso una “speculative execution”, ovvero un’azione che serve per ottimizzare le prestazioni dei processori stessi. Ma non è tutto. Sempre attraverso le vulnerabilità dei processori è possibile accedere alla memoria fisica delle macchine.

mercato pcEd è per questo che Intel, Amd e Arm, in queste ore, sono a lavoro per correre ai ripari. Mentre Intel starebbe lavorando ai chip dei server e dei pc, Amd si è concentrata su quelli degli smartphone. Microsoft ci sta lavorando per Windows. In particolare, Intel, starebbe progettando dei mutamenti che riguardano una combinazione di hardware e software per risolvere il problema.

Il problema è molto più esteso di quanto si pensi. “Non è un problema che riguarda un’unica compagnia, ma di approccio generale”, ha infatti spiegato Steve Smith, esperto di Intel-

“Se Intel, AMD and ARM sono colpite, stiamo parlando di qualcosa che riguarda il sistema che gestisce i pc prodotti nel mondo da 10 anni a questa parte”, – spiega al Ft Beau Woods, esperto di cyber sicurezza della Atlantic Council –

Resta, però, qualche sospetto: secondo Forbes, infatti, Intel (i vertici, si intende) sapevano già del difetto. A metà dicembre, infatti, l’amministratore  Brian Krzanich ha venduto quasi la metà delle sue azioni, passando alle 495.743 che ne possedeva a 250.000 che è obbligato per statuto a possedere.

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