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Crew Dragon, SpaceX sorpassa Boeing

L'articolo di Chiara Rossi

“Splashdown confermato!” Si è conclusa con successo e in perfetto orario (14.45 ora italiana) la missione Demo-1 della Nasa. Questa mattina la capsula CrewDragon della SpaceX si è sganciata dalla Iss per iniziare la fase più complessa: la sopravvivenza al rientro atmosferico fino all’ammaraggio nell’oceano Atlantico. Il primo lancio è stato effettuato con lo scopo di testare la possibilità di usare la capsula per portare astronauti dalla Terra alla Iss.

LA PARTE PIÙ CRITICA

“Direi che il rientro ipersonico è probabilmente la mia più grande preoccupazione”, aveva detto lo scorso sabato, Elon Musk, fondatore e amministratore di SpaceX, in seguito al lancio della capsula dal Kennedy Space Center. Lo scudo termico e il sistema di paracadute della capsula sono relativamente non testati e c’è la possibilità che la forma irregolare dello scudo possa causare instabilità a velocità ipersoniche.

TUTTO LISCIO

Con il recupero della navicella tramite la nave di recupero Go Searcher di Spacex la missione si sarà ufficialmente conclusa con successo. Dopo lo Splashdown, le squadre a bordo della nave utilizzeranno una gru per sollevare la navicella dall’oceano. È andato tutto liscio per SpaceX. Dopo la partenza il 2 marzo, la capsula si è agganciata domenica alla Stazione spaziale senza intoppi: tre membri dell’equipaggio della Iss sono riusciti ad aprire il portellone e a entrarvi.  Crew Dragon ha trasportato circa 400 chili di rifornimenti per la Stazione spaziale e un manichino spaziale di nome Ripley, dotato di sensori attorno alla testa, al collo e alla colonna vertebrale per registrare tutto ciò che un astronauta avrebbe sperimentato durante la missione.

RIPORTARE GLI ASTRONAUTI AMERICANI NELLO SPAZIO DAGLI USA

La missione Demo-1 rappresentava infatti un test critico del veicolo spaziale: conferma le prestazioni dei sistemi chiave e identifica eventuali problemi che devono essere corretti prima del volo di prova con equipaggio, Demo-2, con gli astronauti della Nasa Bob Behnken e Doug Hurley a bordo. Il prossimo aprile SpaceX effettuerà un nuovo test di volo per testare un sistema di emergenza e a luglio trasporterà per la prima volta i due astronauti sulla Stazione spaziale dove rimarranno due settimane.

FINE ALLA DIPENDENZA RUSSA

Completata la missione, SpaceX ha compiuto un passo in avanti verso la fine alla dipendenza degli Stati Uniti dalla Russia per far volare gli astronauti della Nasa da e verso la Iss. Da quando sono stati “archiviati” gli shuttle nel 2011, la Nasa ha pagato infatti le corse su veicoli spaziali russi per trasportare i propri astronauti sulla Soyuz. Dal 2010 l’agenzia spaziale statunitense si è rivolta al settore privato per sviluppare la prossima generazione di hardware per lo spaceflight da suolo americano.

LA COPPIA DELLO SPAZIO A STELLE E STRISCE

Come ha sottolineato Quartz, il volo spaziale degli Usa è in mano in questo momento a Elon Musk e Jim Bridenstine, numero uno della Nasa. I due sono dipendenti l’uno dall’altro: Musk, che sogna le città su Marte, ha bisogno degli affari della Nasa per rimanere solvibile e sviluppare la tecnologia di SpaceX; Bridenstine, il primo politico a guidare l’agenzia spaziale, ha bisogno della compagnia di Musk per riuscire ad attuare il suo piano per inviare gli umani nello spazio profondo.

SPACEX PIÙ ECONOMICO DI BOEING PER LA NASA

Nella coppia però c’è il “terzo incomodo”, Boeing. La Nasa ha scelto entrambe le società assegnando contratti combinati dal valore di 6,8 miliardi di dollari per assicurare un accesso sicuro, affidabile ed economico allo spazio, evitando i rischi di un monopolio di un fornitore.

Ma se l’intera attività di SpaceX è costruita su contratti a prezzo fisso per risparmiare i soldi dell’agenzia spaziale, la maggior parte delle entrate spaziali civili della Boeing proviene da contratti tradizionali della Nasa come lo Space Launch System, un razzo pesante che è costato ai contribuenti 4 miliardi di dollari. lontano. “Sarà il razzo più potente mai costruito, consentendo diverse missioni di esplorazione, scienza e sicurezza” come si legge sul sito di Boeing. L’azienda di Chicago è l’appaltatore principale per la progettazione, lo sviluppo, la prova e la produzione delle fasi criogeniche del veicolo di lancio, nonché lo sviluppo della suite avionica. Si tratta di un progetto molto più costoso rispetto ai due veicoli dell’equipaggio commerciale, il Boeing Starliner da 4,82 miliardi di dollari o il Crew Dragon da SpaceX da 3,14 miliardi di dollari.

IL SORPASSO DI BOEING

Con il successo di oggi la compagnia di esplorazione spaziale di Elon Musk è un passo avanti rispetto a Boeing, poiché otterrà i dati chiave da questa missione dimostrativa per effettuare le regolazioni finali prima del suo volo di equipaggio inaugurale. SpaceX è sempre più vicina al primo test di volo con astronauti in carne e ossa.

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