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Che cosa si dice in casa di M5S dopo l’attacco hacker alle Pec di Interno e Giustizia

Inasprire le norme penali a chi aggredisce la sicurezza informatica nazionale. Nominare un commissario straordinario per la Cyber security. Sono le due richieste che arrivano dal Movimento 5 Stelle al governo dopo l’attacco informativo contro le Pec del ministero dell’Interno e della Giustizia. E proprio a questi due dicasteri, retti da Matteo Salvini (Lega) e…

Inasprire le norme penali a chi aggredisce la sicurezza informatica nazionale. Nominare un commissario straordinario per la Cyber security.

Sono le due richieste che arrivano dal Movimento 5 Stelle al governo dopo l’attacco informativo contro le Pec del ministero dell’Interno e della Giustizia.

E proprio a questi due dicasteri, retti da Matteo Salvini (Lega) e Adriano Bonafede (M5S) è rivolta l’interrogazione parlamentare presentata ieri dal senatore Mario Michele Giarrusso del Movimento capeggiato da Luigi Di Maio.

Ecco l’interrogazione integrale:

Ai Ministri dell’interno, della giustizia e per la pubblica amministrazione. – Premesso che: i sistemi di posta elettronica certificata costituiscono il perno della digitalizzazione di un Paese moderno e rappresentano la base del processo di snellimento della burocrazia e, soprattutto, del rapporto tra cittadino e Istituzioni;

notizie di stampa, tra cui un articolo pubblicato su “il Fatto Quotidiano” on line, riferiscono di un attacco informatico che avrebbe consentito a “ignoti terzi” di acquisire le credenziali di accesso alle caselle di posta elettronica dei Ministeri dell’interno e della giustizia;

come ha recentemente dichiarato il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, “La mafia 2.0 ha sostituito i chimici che lavoravano la droga con i tecnici informatici”;

la violazione dei dati personali costituisce un segnale preoccupante della inidoneità della normativa riservata alla tutela della riservatezza individuale e della sicurezza nazionale, si chiede di sapere: quali iniziative si intendano adottare per fronteggiare l’evidente espansione della sempre più aggressiva criminalità informatica;

quali risorse siano state finora impiegate e per quale ragione non sia stato possibile prevenire la preoccupante situazione descritta dalla stampa;

quali enti e amministratori, che si avvalevano dei medesimi gestori del servizio utilizzato dai Ministeri dell’interno e della giustizia, abbiano subito analoga sorte e quali azioni siano state attivate per ridurre gli effetti dell’attacco informatico;

se si ritenga opportuno provvedere alla rapida designazione di un Commissario straordinario per la sicurezza informatica nazionale, analogamente a quanto già accade in altri Stati;

se non si ritenga utile prendere in considerazione la possibilità di inasprire le norme penali a tutela dei dati informatici, sia pubblici, che privati.

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