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Bezos Nasa

Bezos presenta il lander Blue Moon (ma il rivale Musk ridacchia)

Con la sua società spaziale Blue Origin, Jeff Bezos ha svelato un lander per missioni sulla Luna. I primi test per Blue Moon dal 2021

“È ora di tornare sulla Luna, questa volta per restare”, ha dichiarato Jeff Bezos. Ieri il fondatore del colosso Amazon ha presentato Blue Moon, un veicolo per atterrare sulla Luna, prodotto dalla sua società spaziale Blue Origin.

Oltre il lander lunare, l’azienda ha annunciato un nuovo motore BE-7, sviluppato negli ultimi anni con la potenza necessaria per trasportare i carichi sulla Luna.

I DETTAGLI SUL LANDER LUNARE DI BLUE ORIGIN

Il lander è frutto di “anni di sviluppo”, come si legge sul sito web della compagnia. Bezos ha dichiarato che il veicolo potrebbe trasportare 6,5 tonnellate di materiale sulla superficie della Luna. Non ha fissato una data per una missione, ma ha detto che il motore per il lander sarà testato questa estate, e che il veicolo potrebbe essere aggiornato per trasportare esseri umani come parte della spinta della Nasa a tornare sulla Luna entro il 2024.”La sua capacità di fornire atterraggi precisi e morbidi consentirà una presenza umana prolungata sulla Luna”, si legge sul sito di Blue Origin.

IL PROGRAMMA BLUE MOON

Blue Origin ha lavorato su Blue Moon almeno dal 2017. Lo scorso ottobre, la società ha firmato un accordo con la Nasa per sviluppare sistemi di lander commerciali medio-grandi per la superficie lunare. In cambio del pagamento di  50.000 dollari da parte della compagnia di Bezos, l’agenzia spaziale statunitense ha accettato di condividere analisi tecniche e informazioni sui potenziali siti di sbarco lunari.

I PIANI DELL’AMMINISTRAZIONE TRUMP PER LA NASA

“Adoro il piano di atterraggio lunare del 2024 del vicepresidente Pence”, ha dichiarato sempre ieri Bezos, aggiungendo che Blue Origin è in grado di soddisfare tale tempistica “perché abbiamo iniziato questo progetto tre anni fa”.

Il miliardario si riferisce alla direttiva del vicepresidente Pence secondo cui la Nasa dovrebbe inviare gli astronauti americani sulla Luna entro i prossimi cinque anni con ogni mezzo necessario. Come riporta il sito Gizmodo, alcuni addetti ai lavori sono scettici sul raggiungimento di questo obiettivo. Sempre ieri i membri del Congresso hanno espresso frustrazione durante un’audizione presso la House Science Committee dal momento che non è stata ancora ricevuta una richiesta di budget aggiornata per tenere conto della missione.

La richiesta di budget 2020 della Nasa includeva un massiccio aumento nel finanziamento del programma Advanced Cislunar e Surface Capabilities (Acsc). In base al programma Acsc, l’agenzia avrebbe prima inviato robot senza equipaggio e solo in seguito gli astronauti. Nonostante l’esitazione interna, la Nasa sta prendendo in considerazione alternative commerciali come Blue Origin per rispettare la scadenza del 2024.

DOPO AMAZON, BLUE ORIGIN

Nel 2000 il numero uno del colosso dell’e-commerce di Seattle ha fondato Blue Origin, sostenendo da sempre una maggiore attività umana nello spazio. Jeff Bezos investe infatti più di  1 miliardo di dollari nella sua azienda spaziale ogni anno, attraverso le vendite delle sue azioni Amazon. Sebbene meno nota di SpaceX del miliardario Elon Musk, Blue Origin condivide obiettivi simili: costruire infrastrutture del settore privato per ridurre i costi e aumentare l’accesso ai viaggi spaziali.

Finora, il suo team ha sviluppato un razzo suborbitale riutilizzabile chiamato New Shepard, che è partito per la prima volta nel 2015 e da allora ha preso il volo 11 volte. New Shepard è usato per trasportare esperimenti scientifici e alla fine sarà in grado di spingere i passeggeri umani che pagheranno per sfrecciare oltre il limite dello spazio. Più importante per le attività lunari, Blue Origin sta sviluppando un razzo orbitale più grande, New Glenn, che dovrebbe debuttare nel 2021.

Sebbene gli 11 lanci riusciti, finora Blue Origin non ha ancora inviato alcun veicolo spaziale in orbita, ma ha mantenuto il suo lancio suborbitale, come la navicella Mercury.

SPACE X IN TESTA

Proprio per questo, al momento, SpaceX è in testa. L’azienda di Musk nel frattempo ha compiuto più di 70 lanci orbitali commerciali di successo, che includono non solo la messa in orbita dei satelliti, ma anche 15 missioni cargo alla Stazione Spaziale Internazionale. SpaceX è stata la prima azienda a consegnare merci alla stazione e ha collezionato due lanci di successo del suo razzo Falcon Heavy, attualmente il più potente razzo nella produzione commerciale.

LA REAZIONE DEL RIVALE MUSK

Forte dei suoi successi spaziali, Elon Musk ha preso in giro il nuovo veicolo spaziale del rivale Bezos su Twitter. Dopo che Blue Origin, ha svelato il suo primo lander, Musk ha cinguettato un’immagine modificata della navicella con un nome diverso. L’insegna “Blue Moon” sul lato della navicella è stata sostituita con “Blue Balls”.

CHI PARTECIPA ALLA CORSA LUNARE

Tuttavia, SpaceX e Blue Origin non sono le uniche a gareggiare per la Luna. Anche il colosso della difesa e aerospazio Lockheed Martin ha già svelato i suoi piani lunari in collaborazione con la Nasa. Nel frattempo, lo scorso 13 marzo il numero uno della Nasa Jim Bridenstine ha riferito in audizione al Senato americano che l’agenzia stava riflettendo sull’idea di utilizzare un razzo commerciale, potenzialmente il Falcon Heavy, per lanciare un importante volo di prova intorno alla Luna.

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