Archiviazione su dischi di vetro: spazio fino a 360 terabyte in pochissimi millimetri quadrati. Rivoluzione per il settore dello storage
L‘archiviazione su dischi di vetro è realtà: memoria infinita in pochissimi millimetri quadrati. Parliamo di 5D data storage (archiviazione dati in 5 dimensioni in italiano), il nuovo metodo di archiviazione, frutto del lavoro di alcuni scienziati dell’Università di Southampton, nel Regno Unito.
Il nuovo disco permette di archiviare fino a 360 terabyte di dati in un disco grande appena pochi centimetri, grazie alle nanostrutture in vetro di cui è composto. L’affidabilità e la fattibilità di archiviazione infinita è stata dimostrata, a dire il vero, nel 2013, con un paper scientifico pubblicato sulla rivista della Optical Society of America, ma in questi anni gli esperti, guidati da Peter G. Kazansky hanno lavorato per perfezionarlo.
In fase di test, l’ultima versione di 5D data storage ha dimostrato di memorizzare una copia della Bibbia di Re Giacomo (traduzione in inglese per eccellenza della Bibbia), una copia dell’Ottica di Isaac Newton, una copia della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e una copia celebrativa della Magna Carta (prima costituzione inglese emanata nel 1215). Le informazioni sono conservate all’interno del suo reticolo cristallino (nanogratings nell’originale inglese).
Il nuovo disco di vetro per l’archiviazione, che rivoluzionerà il settore dello storage, potrebbe essere commercializzato entro il prossimo decennio. Una commercializzazione non proprio imminente, dunque, ma la costruzione dei laser che rendono possibile la scrittura 5D è un processo lungo ed estremamente costoso.
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