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Amazon Tax

Amazon assumerà 1.308 lavoratori interinali? Fatti e frottole

C’è ancora Amazon nelle cronache del lavoro di questa settimana. Prima ci hanno pensato Milena Gabanelli e Massimo Sideri, che nella Dataroom del Corriere della Sera hanno attaccato il colosso di Seattle: “Soprattutto interinali: da Amazon a Microsoft, cade il mito che in Italia gi «over the top» contribuiscano all’occupazione”, in particolare quella di alto livello, anche se il…

C’è ancora Amazon nelle cronache del lavoro di questa settimana. Prima ci hanno pensato Milena Gabanelli e Massimo Sideri, che nella Dataroom del Corriere della Sera hanno attaccato il colosso di Seattle: “Soprattutto interinali: da Amazon a Microsoft, cade il mito che in Italia gi «over the top» contribuiscano all’occupazione”, in particolare quella di alto livello, anche se il focus dei due giornalisti è stato solo sulla logistica del gruppo americano.

CHE COSA HA STABILITO L’ISPETTORATO SU AMAZON

Più complessa la notizia emersa dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che in un comunicato e via Twitter ha affermato che Amazon avrebbe sforato le quote per l’utilizzo di “lavoratori somministrati” – cioè quelli che vengono assunti dalle agenzie, ma vengono impiegati presso il cosiddetto l’azienda “utilizzatrice” – e ora dovrà assumere 1.308 lavoratoriQueste le parole dell’INL: “[…] È stato contestato all’azienda di aver utilizzato, nel periodo da luglio a dicembre 2017, i lavoratori somministrati oltre i limiti quantitativi individuati dal contratto collettivo applicato. […] utilizzando in eccesso un totale di 1.308 contratti per lavoratori somministrati. Si evidenzia che l’iniziativa ispettiva potrà consentire la stabilizzazione degli oltre 1.300 lavoratori interinali utilizzati oltre i limiti, i quali pertanto potranno richiedere di essere assunti, a tempo indeterminato, e a far data dal primo giorno di utilizzo, direttamente dalla società Amazon”.

I VERI EFFETTI PER GLI INTERINALI

Inevitabili i titoli di giornale oggi, tutti focalizzati sul concetto che Amazon dovrebbe ora assumere i 1.308 lavoratori di cui al comunicato. Solo che i titoli non spiegano come ciò possa accadere. Infatti, l’INL non ha alcun potere di imporre assunzioni. Inoltre, dovrebbero essere i singoli lavoratori ad avviare una causa che possa portare alla stabilizzazione. Ma davvero ci sono oltre 1.300 posti pronti nell’area di Castel San Giovanni (PC)? La risposta è probabilmente negativa, perché sono ormai passati mesi dalle ispezioni, e gran parte degli interinali o sono stati già stabilizzati da Amazon o comunque sono scaduti i termini per procedere alle cause di lavoro. Nella realtà quindi la questione potrebbe quindi riguardare – secondo indiscrezioni raccolte tra i sindacati – non più di 300/400 persone, che dovrebbero comunque passare per avvocati e giudici, secondo gli studi legali che sono al lavoro sul dossier.

ECCO NUMERI E VERBALI

Dalle comunicazioni di INL e Amazon affiora poi un punto. Il gigante dell’e-commerce afferma infatti che «Nel verbale di contestazione non è riportato il numero di contratti in somministrazione citato nei media e nel comunicato stampa dell’Ispettorato del Lavoro». Un’affermazione basata sul verbale in questione, peraltro notificato alla società alcuni giorni fa. Perché allora l’Ispettorato ha deciso di rendere pubblici tali numeri via web, utilizzando un linguaggio che ha portato molti a credere che ora Amazon dovrà assumere 1.300 lavoratori, provocando – inevitabilmente – una forte aspettativa sul territorio che però non potrà trovare soddisfazione? Un problema probabilmente chiaro anche ai sindacati locali, che infatti si sono mantenuti defilati sulla polemica, peraltro arrivata a poche settimane dal primo storico accordo tra i rappresentanti dei lavoratori e Amazon.

ISPETTORATO IN CERCA D’AUTORE

Da alcune parti emerge la necessità per l’Agenzia Nazionale dell’Ispettorato nazionale (INL) creato dal “Jobs Act” renziano, nel quale sono confluiti gli ispettori del ministero del Lavoro, dell’Inps e dell’Inail, di riaffermare il proprio ruolo – e quello della propria struttura di vertice – in un periodo di notevole incertezza. Nel programma elettorale della Lega si prevedeva infatti l’eliminazione dell’agenzia INL, che dovrebbe confluire nell’Inps «con risparmi notevoli sui costi di gestione, ma soprattutto sull’efficacia dei controlli». Il riferimento è poi saltato nel contratto di governo firmato col Movimento 5 Stelle, che però ha promesso agli ispettori una soluzione in tempi rapidi. E all’INPS, ad aspettare la decisione del Governo, c’è un Tito Boeri che più volte si è dichiarato assai critico rispetto all’INL.

RIVEDERE LE NORME

Un punto che invece non emerge dalla stampa è come mai Amazon continui a sforare sulle soglie previste dalle norme sugli interinali. La risposta più probabile è relativa a norme che sono state create quando l’e-commerce non era quello che sta diventando oggi: un’attività a tutti gli effetti “stagionale”, con picchi incredibili in periodi quale il “Black Friday” (a fine novembre) e Natale. “Del resto, come nessuno chiederebbe ai concessionari delle spiagge di assumere i bagnini per tutto l’anno, forse bisognerebbe riflettere sul fatto che la tecnologia e le abitudini dei consumatori stanno cambiando il mondo del lavoro, e che dovrebbero le norme stesse dovrebbero riflettere le nuove realtà, sempre nel quadro delle garanzie minime cui un lavoratore deve avere diritto”, dice un giuslavorista che preferisce l’anonimato. Un tema su cui il neo Ministro dello Sviluppo Economico e del Welfare, Luigi Di Maio, dovrà presto intervenire per garantire lavoro e sviluppo.

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