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Amazon lancia anche un servizio di streaming musicale

Dal Garage di una casa di  Bellevue a colosso tecnologico: la storia di Amazon, che vuole tutto. E Bezos lancia un nuovo servizio di streaming musicale Amazon lancia la sfida a Apple e Spotify: il gigante dell’e-commerce sta per lanciare un servizio musicale in streaming per abbonati, separato da Prime. Dovrebbe arrivare  a fine estate…

Dal Garage di una casa di  Bellevue a colosso tecnologico: la storia di Amazon, che vuole tutto. E Bezos lancia un nuovo servizio di streaming musicale

Amazon lancia la sfida a Apple e Spotify: il gigante dell’e-commerce sta per lanciare un servizio musicale in streaming per abbonati, separato da Prime. Dovrebbe arrivare  a fine estate o a inizio autunno al costo di 9,99 dollari al mese, in linea con i prezzi dei principali concorrenti, e offrirà un vasto catalogo.  Lo rivela l’agenzia Reuters, basandosi su fonti confidenziali.
Amazon, però,  non ha per ora rilasciato commenti.

Il colosso della tecnologia, secondo indiscrezioni, starebbe chiudendo, in questi giorni, gli accordi di licensing con le etichette discografiche. Non è il primo servizio streaming di Amazon, ma è il primo in abbonamento e con un vasto catalogo. Il vecchio servizio, infatti, ha un catalogo di canzoni limitato riservato ai i suoi utenti iscritti al servizio Prime.

Amazon sempre più one-stop shop

Sarà pur vero che Amazon sembra arrivare in ritardo sul mercato dello streaming musicale, ma sarà la qualità del servizio a fare la differenza. Obiettivo del colosso dell’e-commerce è essere un one-stop shop per prodotti e contenuti. Il servizio di musica intende fidelizzare i clienti e rendere più appetibili anche altri servizi e prodotti dell’aziena. “Un servizio musicale aumenterà ulteriormente le interazioni quotidiane tra Amazon e i suoi clienti”, osserva l’ex top manager dell’industria musicale Jay Samit.
Quello che si augura la società di Seattle è che il nuovo servizio spinga anche le vendite di Amazon Echo, lo speaker wireless domestico che aiuta l’utente a fare ricerche nel web e ordina prodotti dal negozio di Amazon, rispondendo a comandi vocali.

Dalla nascita ad oggi: se Amazon vuole tutto

Oggi è una delle più grandi società del pianeta, con un fatturato di diversi miliardi di dollari e sedi in tutto il mondo. Ma Amazon non ha avuto, agli inizi, vita facile. Jeff Bezos aveva ben compreso che l’e-commerce sarebbe stato il futuro. Ed è per questo che doveva lanciarsi in questo nuovo mercato, serviva un’azienda e un nome dell’azienda (bello e facile da ricordare).
Nel 1994 Bezos abbandonò il suo posto di vice presidente alla D.E. Shaw di New York e si trasferì a Bellevue, stato di Washington. Ma già prima del cambio radicale, aveva progettato di vendere libri e aveva deciso che il nome della sua azienda sarebbe stato Amazon, quello del più grande fiume del mondo. A Bellevue Bezos compra casa e nel garage, proprio come Apple, stabilisce la prima sede della sua azienda.

spedizioni Amazon

Bezos sapeva bene che nei primi cinque anni di attività, l’azienda non avrebbe prodotto utili e avrebbe continuato a operare in perdita. Nel frattempo, strano ma vero, arrivarono i primi investitori: il primo a credere nel progetto di e-commerce dei libri fu Nick Hanauer, che finanziò l’idea con 40.000 dollari, seguito qualche mese più tardi da Tom Alburg, che staccò un assegno da 100.000 dollari. I piani di sviluppo di Jeff Bezos, però, anche per lo scoppio della “bolla di Internet”, si modificarono. I primi utili arrivarono solo nel 2001, due anni più tardi rispetto a quanto previsto.

Sette anni di crescita e di trasformazione: nel 1995 nacque il sito Amazon.com, le vendite (grazie ai prezzi contenuti) crescevano ogni giorno. Ma a Bezos non bastava: agli utenti fu data la possibilità, allora, di dire la propria opinione sugli acquisti. Da sito di e-commerce, Amazon diventava una community.

Nel 1997 Amazon sbarcò in borsa e, contemporaneamente, allargò il suo giro d’affari. Vennero aggiunti al catalogo CD e film- L’anno successivo di aggiunsero software, elettronica di consumo, videogame, giocattoli e utensili per la casa. Nel 1998 Amazon aprì le sue sedi anche fuori dagli Usa.

La crisi, però, era in agguato: i primi anni del nuovo millennio l’azienda stava per fallire, ma Bezos aveva deciso di crederci e non mollare. Nel 2007 il sito di e-commerce lancia il suo primo lettore di ebook, il primo modello del Kindle.
Ad oggi il catalogo di Amazon è davvero ampio. Da qualche mese effettua le consegne rapide di frutta e verdura fresca. Ma non solo: in questi anni Amazon ha avuto il coraggio di lanciarsi in mercato a lui sconosciuti. E se da una parte proprone nuovi oggetti di tecnologia, come Echo, dall’altra offre ai clienti servizi streaming Tv, sfidando Netflix.

La diversificazione, la scelta vincente di Bezos

Negli ultimi anni Jeff Bezos ha ha deciso di allargare i propri orizzonti. E lo fa giocando partite davvero difficili: la Tv on demand di Amazon sfida a viso aperto YouTube e Netflix, mentre il cloud di Amazon Web Services si contrappone alle soluzioni di Verizon, IBM, Microsoft. Ma la scelta paga: le azioni crescono, passando  da 474 dollari a 731,5 in poco più di 4 mesi. Ma ora la sfida di Bezos non è semplice: se vuole esser premiato dai mercati, dovrà sempre andare alla ricerca di nuovi business.

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