skip to Main Content

Cosa combineranno Amazon e Alibaba. Report Casaleggio (con sponsor e partner)

“La percezione delle aziende italiane a riguardo rispetto a quanto accadrà nei prossimi 10 anni, ci indica che oltre a desktop e mobile, si affermeranno le interfacce vocali (es. Siri, Cortana, Alexa, Google Assistant, etc.). Gli assistenti tramite oggetti di intelligenza artificiale (es. Echo di Amazon o Home di Google) si faranno strada per il…

“La percezione delle aziende italiane a riguardo rispetto a quanto accadrà nei prossimi 10 anni, ci indica che oltre a desktop e mobile, si affermeranno le interfacce vocali (es. Siri, Cortana, Alexa, Google Assistant, etc.). Gli assistenti tramite oggetti di intelligenza artificiale (es. Echo di Amazon o Home di Google) si faranno strada per il 56% delle aziende. Seguono gli acquisti automatizzati in funzione degli oggetti che ci circondano (es. frigo, lavatrice, etc.) con il 39%”.

E’ uno dei passaggi del rapporto “E-commerce in Italia 2018” presentato oggi a Milano da Davide Casaleggio in un convegno organizzato dalla società Casaleggio Associati. Un rapporto con 2 “partner scientifici” (Luiss e Skopia), 2 “partner” (Poste Italiane e Mashfrog) e 3 “sponsor” (Sap Hybris, Webperformance e Nexi).

Ecco di seguito alcuni dei brani salienti del rapporto di 64 pagine tra numeri, scenari e consigli di Casaleggio & Co. (qui chi c’era con tutti i dettagli su programma, relatori e non solo come anticipati da Start Magazine il 27 aprile).

I NUMERI DEL SETTORE

“Nel 2017 il fatturato e-commerce generato all’estero dalle aziende italiane è stato in media il 30% delle vendite online complessive, in lieve crescita rispetto al 29% del 2016. La percentuale di fatturato prodotta all’estero risulta però differente a seconda della strategia adottata. Per le aziende che fanno parte di gruppi multinazionali la percentuale è del 52%, mentre per quelle che dispongono di sedi all’estero è del 20%”.

I CONSIGLI

“È fondamentale, soprattutto per le aziende che non hanno una presenza fisica in altri Paesi o non possono beneficiare dell’appartenenza a gruppi multinazionali, disporre di un sito web tradotto in più lingue. La percentuale di fatturato estero sul totale delle vendite online è infatti del 32% per le aziende con un sito multilingua, mentre scende al 19% per le aziende che vendono in altri Paesi attraverso il sito in lingua italiana”.

LO SCENARIO

“L’e-commerce è l’unico settore che registra una crescita a due cifre e le previsioni ci indicano che continuerà a crescere in questa direzione. Dalla nascita della Rete e dell’e-commerce ad oggi, l’evoluzione è stata rapida e, grazie alle nuove tecnologie e alla diffusione dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet delle cose, la crescita che registreremo nel prossimo decennio sarà sempre più rapida e significativa. Per riuscire a sfruttare al meglio questo momento, è indispensabile che le aziende italiane siano in grado di intercettare i trend in atto e di far fronte all’evoluzione del mercato”.

IL BARICENTRO DEL MONDO

“Il baricentro economico del mondo è di nuovo in movimento e si è attualmente posizionato nell’area Asia-Pacifico, che rileva una crescita senza pari supportata dalle economie di scala e che influenzerà, a livello di attori e fatturati, l’intero equilibrio mondiale. I marketplace si affermano come canale principale per gli esercenti che vogliono vendere all’estero e i grandi player occidentali, come Amazon, inaspriscono la loro competizione con i player asiatici, come Alibaba e JD.com, con una strategia globale supportata da azioni e investimenti locali sempre più importanti, erodendo quote di mercato degli altri merchant e determinando la fine di gruppi storici che non riescono a tenere il passo con l’evoluzione. Per sopravvivere in questo scenario è necessario investire sul futuro e mettere il cliente al centro in tutte le fasi del processo, promuovendo l’integrazione tra on e off line, la massimizzazione del lifetime value e dello share of wallet, l’advertising customizzato sulle esigenze dei singoli momenti di vita delle persone, la consegna a misura del cliente e gli acquisti automatizzati”.

IL VALORE MONDIALE DEL COMPARTO

“Nel mondo il valore del mercato e-commerce al dettaglio del 2017 è stimato in 2.290 miliardi di dollari, il +23,2% in più dell’anno precedente e pari al 10% del totale del valore delle vendite retail (+1,3% rispetto all’anno precedente). Si ipotizza che lo share sul totale vendite al dettaglio aumenterà fino al 2021, raggiungendo quota 16%, per un valore pari a 4.479 miliardi di dollari.² Cina e Stati Uniti continuano a giocare il ruolo di leader nella classifica planetaria, rappresentando il 69,1% dell’e-commerce globale con un fatturato cumulato di 1.584 miliardi di dollari nel 2017, ovvero il 18% in più rispetto al 2016. L’area Asia-Pacifico rimane il più grande mercato e-commerce mondiale, oltre la metà degli acquirenti online del mondo risiede in quest’area. Circa il 61,7% degli utenti internet e il 28,5% della popolazione dell’area effettuerà un acquisto online nel corso del 2018. Le vendite al dettaglio nel 2017 sono cresciute del 31,1%, raggiungendo quota 1.349 miliardi di dollari, il 15% del fatturato totale retail dell’area”.

COSA FANNO I BIG DEL SETTORE

“Amazon e Alibaba proseguono nel loro ruolo da giganti mondiali dell’e-commerce, transando complessivamente 1.1 triliardi di dollari nel 2017. Oltre che sui mercati consolidati (Nord America e Europa per Amazon, Cina per Alibaba) la sfida si svolge principalmente nell’area Asia-Pacifico, dove entrambi hanno aumentato gli investimenti strategici non solo rispetto all’online, ma anche nel retail fisico, con un interesse particolare verso il food e il fashion, settori in espansione.

Negli ultimi due anni infatti Alibaba ha investito circa 8 miliardi di dollari nel retail offline: dopo l’assorbimento di LAZADA, per cui gli investimenti hanno raggiunto i 4 miliardi a inizio 2018, e del rivenditore online di generi alimentari Redmart nel sud est asiatico, in Cina ha puntato al finanziamento di Sun Art Retail Group (RT-Mart e Auchan), il più grande operatore di supermercati e ipermercati locale, nonché sul delivery food di Ele.me, sulla catena di lusso di centri commerciali Intime9 mentre in India l’attenzione è stata posta su Zomato.

Amazon invece, dopo l’acquisizione della catena di supermercati bio Whole Foods per 13,7 miliardi di dollari nel 2017 e di Souq.com (l’Amazon del Sud-Est Asiatico) è alla ricerca di un altro partner, questa volta internazionale, in ambito food su cui investire. Inoltre ha puntato sull’apertura di store fisici negli Stati Uniti e sta pianificando aperture anche in Germania”.

COME SI MUOVE IL RETAIL TRADIZIONALE

“Il retail tradizionale continua dunque ad essere influenzato in modo importante dall’e-commerce, ma anche e soprattutto dal cambio delle abitudini di acquisto dei consumatori. Nel corso del 2017 numerosi sono stati i gruppi storici che hanno chiuso shop fisici, come Gap e Toys R us, e il settore più influenzato è indubbiamente quello del fashion. Nonostante ciò, molte aziende vedono prosperare e moltiplicarsi i propri shop fisici (il bilancio tra chiusure e aperture negli Stati Uniti è comunque a favore delle aperture con un risultato di +4.000 unità) e si assiste alla trasformazione del concetto di shop tradizionale e all’integrazione dei canali on e off line.

Zara, ad esempio, ha da poco aperto a Londra un pop-up store, dove non è possibile provare o comprare capi in modo tradizionale, ma solo vederli o ritirarli dopo l’acquisto con pick up della merce in store. Sempre Zara sta puntando sul click and collect, ovvero ha creato un’area all’interno di ogni shop fisico per consentire il ritiro degli ordini online. Lo stesso Amazon ha creato Amazon Go, lo shop dove non esistono casse tradizionali e, grazie all’intelligenza artificiale, i prodotti prelevati vengono introdotti nel conto virtuale dei clienti che escono dallo shop senza pagare e ricevono successivamente addebito e ricevuta sul conto Amazon. Amazon sta testando questa prima apertura e valutando l’apertura di oltre 2.000 negozi simili nel mondo.¹¹ La strategia omnicanale e cliente-centrica, insieme all’adozione della tecnologia, sembra essere il segreto per i brand che continuano a prosperare”.

E-COMMERCE IN ITALIA

“In Italia la diffusione dell’online ha raggiunto l’89,9% della popolazione tra gli 11 e i 74 anni, con 43 milioni di italiani che dichiarano di poter accedere a Internet da location fisse o da mobile. Questo dato è in crescita del 3,5% rispetto allo scorso anno. Sempre più diffuso l’accesso a internet da smartphone che supera il desktop. Circa 37,5 milioni di individui, ovvero il 78,4%, utilizza il proprio cellulare per navigare in rete (+11,5%), mentre sono 35,4 milioni (pari al 73,8%) coloro che affermano di utilizzare un computer fisso. L’accesso a Internet tramite smartphone è in crescita dell’11,5% rispetto al 2016. In termini di device, la crescita maggiore (+12%) è ancora registrata dai tablet, utilizzati da 15.4 milioni italiani, ovvero dal 32,3%.²⁸ Il mercato e-commerce B2C in Italia ha generato un fatturato di 35,1 miliardi di euro nel 2017, crescendo complessivamente dell’11% rispetto al 2016. Il fatturato e-commerce registra risultati positivi in tutti settori e la crescita complessiva è in linea con quella dell’anno precedente”.

 

Back To Top