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Bitcoin

Bitcoin, ecco come Bce e Bankitalia bistrattano le criptovalute

Parole, timori e messaggi indiretti di Mario Draghi (presidente della Bce) e Salvatore Rossi (direttore generale della Banca d’Italia) su Bitcoin e dintorni. L’articolo di Marcello Bussi, giornalista di Mf/Milano Finanza   «Molti si chiedono se la Banca centrale stia per vietare o regolare le criptovalute, ma devo dirlo: non è responsabilità della Bce farlo».…

 

«Molti si chiedono se la Banca centrale stia per vietare o regolare le criptovalute, ma devo dirlo: non è responsabilità della Bce farlo». Lo ha affermato ieri il presidente dell’Istituto di Francoforte, Mario Draghi, nell’ambito dell’iniziativa La Bce dialoga con i giovani ripresa anche da Class Cnbc. Uno studente ha chiesto a Draghi se consiglierebbe di acquistare bitcoin. La risposta è che ci penserebbe «attentamente» se fosse il caso di farlo, spiegando che «un euro oggi è un euro domani. Il suo valore è stabile. Quello del bitcoin, invece, oscilla in maniera incontrollata. Tra tutte le varie ragioni, non chiamerei il bitcoin una valuta per questo motivo, ma anche per altri. La moneta unica è garantita dalla Bce, il dollaro dalla Fed. Le monete, insomma, hanno alle loro spalle le banche centrali o i governi, mentre non c’è nessuno dietro i bitcoin».

I CONSIGLI DELLA BCE

Insieme alle risposte di Draghi, la Bce ha postato sul suo sito un prontuario sulla criptovaluta in cui si sottolinea che «data la mancanza di protezione dei consumatori, è importante fare attenzione». In particolare, si mette in evidenza che «è possibile che gli hacker rubino i bitcoin. E se questo avviene, non hai nessuna protezione legale». Draghi aveva già fatto in passato queste considerazioni. Da cui emerge, comunque, che non c’è la volontà di mettere al bando le valute virtuali.

I PARERI DI FED E CFC

Lo stesso concetto espresso lo scorso 6 febbraio dal presidente della Sec, Jay Clayton, e da quello del Cftc, Christopher Giancarlo, nel corso di un’audizione alla Commissione bancaria del Senato Usa. Da quel giorno il bitcoin è risalito da un minimo di 5.947,40 dollari fino a puntare a quota 9.000. Una vetta che è stata violata solo per pochi minuti sabato scorso. Niente da fare nemmeno ieri, con la criptovaluta che in serata perdeva il 2,6% a 8.656,93 dollari dopo aver toccato un massimo di giornata a 8.925,68. Secondo gli analisti tecnici i 9.000 devono essere superati in fretta, altrimenti i ribassisti torneranno a rialzare la testa.

LA SCUDISCIATA DI BANKITALIA

Di bitcoin ieri ha parlato anche il direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Ivass, Salvatore Rossi, affermando che «non sono monete, ma aggeggi speculativi. Il loro valore sale e scende solo in seguito a movimenti speculativi. Non sono sistemi di pagamento, nulla di ciò. Piuttosto, assomigliano a ufo. Purtroppo», ha sottolineato Rossi, «non esiste un’autorità mondiale in grado di bloccarle e oggi ci vorrebbe un accordo tra tutti i Paesi, nessuno escluso, altrimenti sarebbe inefficace». Sebbene espresso con rammarico, anche stavolta il messaggio è che il bitcoin non verrà messo al bando.

(Estratto di un articolo di Mf/Milano Finanza)

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