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10 volte meglio, chi sono (e cosa propongono) gli startupper in corsa alle elezioni

Tra i 103 partiti e movimenti che hanno depositato il proprio simbolo alle elezioni politiche 2018 – di cui soltanto 75 ammessi dal Ministero dell’interno – c’è anche un gruppo di startupper e tech-imprenditori che in poco più di un mese hanno raccolto le 25mila firma necessarie alla discesa in campo e in una settimana, secondo i sondaggi,…

Tra i 103 partiti e movimenti che hanno depositato il proprio simbolo alle elezioni politiche 2018 – di cui soltanto 75 ammessi dal Ministero dell’interno – c’è anche un gruppo di startupper e tech-imprenditori che in poco più di un mese hanno raccolto le 25mila firma necessarie alla discesa in campo e in una settimana, secondo i sondaggi, sono passati dallo 0,5 allo 0,9 con picco dell’1,5%. “10 volte meglio” è il movimento che ha l’obiettivo di “cambiare il Paese in dieci anni ma con risultati tangibili dopo 100 giorni”.

PER UNA SMART& DIGITAL ITALY

Il baluardo del loro manifesto è restituire al nostro Paese influenza e leadership mondiale nelle tecnologie emergenti: intelligenza artificiale, robotica, manifattura intelligente, trasporti, energie rinnovabili, nano e biotecnologie, nuove frontiere della medicina. Tornare a puntare sulla ricerca e sviluppo per attivare nuovi processi, più efficienti, nei settori della Sanità, della Scuola, della Giustizia, nella Mobilità e Trasporti, nella Sicurezza. Rendere finalmente smart la burocrazia italiana, semplificando la Pubblica Amministrazione attraverso una digital transformation in grado di automatizzare processi oggi tediosi e inefficienti. Senza dimenticare il rispetto del regolamento generale sulla protezione dei dati – GDPR in materia di privacy. Vogliono restare al passo con i tempi per questo tra le tecnologie digitali da sviluppare non ne dimenticano nemmeno una: l’intelligenza artificiale (Machine Learning, Big Data, Ottimizzazione etc.), le reti informatiche distribuite (Blockchain) e l’Internet of things (IOT), la realtà aumentata e virtuale (AR/VR).

TAX FREE ZONE

In particolare, intendono favorire l’attrazione di capitali stranieri e rafforzare la collaborazione tra aziende, start-up e piccole imprese, proponendo la creazione di tax free zone: aree con regimi fiscali molto favorevoli. L’obiettivo è facilitare l’insediamento e il rafforzamento nei settori strategici. Queste aree, collocate in tutto il Paese, richiamerebbero la presenza di aziende italiane e straniere (mantenendo quella delle imprese esistenti) grazie a una serie di benefici, tra i quali un’aliquota delle imposte dirette al 5% per dieci anni e un’aliquota stabile al 20% per gli anni successivi.

SENTIRSI A CASA IN EUROPA

Convinti che le istituzioni politiche non debbano dimenticare che l’Italia è Europa e gli italiani vivono in Europa, sostengono che governare per il bene degli italiani significa oggi governare l’Europa, garantendo a tutti libertà di movimento, d’impresa, di crescita materiale e culturale. Puntano a definire meccanismi che favoriscano integrazione e sinergie tra aziende italiane che vogliono espandersi in mercati esteri ed italiani e ristrutturare le istituzioni italiane all’estero in modo da realizzare una vera rete europea.

CHI SONO I DIECI

Non poteva che essere un imprenditore digitale il leader del movimento: Andrea Dusi, presidente e fondatore del gruppo, dopo aver finanziato nel 2006 insieme a Cristina Pozzi – ora vicepresidente di 10 Volte Meglio – WIshDays, una startup di esperienze regalo, che ha venduto 10 anni dopo alla leader del mercato Smart Box. Dell’altro vicepresidente del gruppo, Stefano Benedikter, basta dire che nel 2013 ha fondato Dagon, una società che ha oltre mille dipendenti in 11 Paesi e ha un fatturato di oltre 10 milioni di dollari.

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