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Bitcoin

Monete virtuali farlocche e Ico senza regole, tutti i dettagli

Alcune indagini del Comitato Nazionale di Esperti sulla Tecnologia di Sicurezza Finanziaria Internet (IFCERT) cinese e un’inchiesta del Wall Street Journal evidenziano tutti i rischi della mancanza di regolamentazione Sono 421 la cripto-monete “fake” rilevate ad aprile dal Comitato Nazionale di Esperti sulla Tecnologia di Sicurezza Finanziaria Internet (IFCERT), un’organizzazione di settore sostenuta dal governo…

Sono 421 la cripto-monete “fake” rilevate ad aprile dal Comitato Nazionale di Esperti sulla Tecnologia di Sicurezza Finanziaria Internet (IFCERT), un’organizzazione di settore sostenuta dal governo cinese, che ha pubblicato i risultati della sua analisi sulle monete virtuali. Il 60% delle quali sarebbe dislocato all’estero.

CRIMINALI COINVOLTI IN FRODI FINANZIARIE O SCHEMI PIRAMIDALI SOTTO LA COPERTURA DI MONETE VIRTUALI

“Negli ultimi anni, le valute virtuali rappresentate da bitcoin, litecoin, ethereum, ecc hanno ricevuto un’attenzione continua” ha ammesso l’IFCERT sottolineando che “alcuni criminali sono coinvolti in frodi finanziarie o schemi piramidali sotto la copertura di monete virtuali”. E spesso, ha aggiunto il Comitato, compaiono finte cripto-valute, che “causano gravi perdite agli investitori”. La National Internet Financial Risk Analysis Technology Platform dell’IFCERT monitora continuamente le false monete virtuali che il Comitato dettaglia in ogni aspetto. Tuttavia, come ha ammesso lo stesso IFCERT, essendo per oltre il 60% realizzate fuori dai confini cinesi “è difficile trovare e tracciare queste piattaforme che offrono false monete virtuali”.

RENDIMENTI ELEVATI, MANCANZA DI UNA BLOCKCHAIN E NEGOZIAZIONI OVER-THE-COUNTER LE CARATTESTICHE COMUNI DELLE MONETE VIRTUALI “FAKE”

Il Comitato ha tracciate anche alcune delle principali caratteristiche che presentano le “criptomonete fake”: in primo luogo, come detto, adottano modelli di business “piramidali”, sostenendo che le loro valute virtuali genereranno rendimenti elevati. In secondo luogo, non hanno un codice vero e proprio, descritto dall’IFCERT, poiché non hanno una blockchain o non possono generarne una. In terzo luogo, non sono mai dei trader in exchanges di moneta virtuale legittimi “per cui spesso negoziano over-the-counter o in exchanges proprietari”. Infine, aggiunge il rapporto “c’è un fenomeno che vede i prezzi su queste piattaforme fortemente controllati da organizzazioni o individui, il che tende a causare l’illusione di un rapido aumento dei prezzi. Tuttavia, gli utenti spesso non possono effettuare transazioni o prelevare denaro contante”. L’IFCERT ha sottolineato, inoltre, che le false criptomonete non hanno alcun valore e sono illegali, ammettendo che “molte di queste piattaforme non hanno locali commerciali e informazioni commerciali, e i server sono spesso distribuiti all’estero”, rendendo quindi più difficile recuperare eventuali perdite per le vittime.

SU 1.450 ICO VAGLIATE DAL WSJ, 271 NON SONO IN REGOLA PER OLTRE 1 MILIARDO DI DOLLARI VERSATI DAGLI INVESTITORI

Anche il Wall Street Journal la scorsa settimana ha pubblicato in modo indipendente alcune sue conclusioni dopo aver preso in rassegna i documenti prodotti da 1.450 offerte iniziali di monete (ICO). La pubblicazione “ha trovato 271 segnalazioni che includono plagio, promesse di rendimenti garantiti e mancanti o falsi team esecutivi”. Gli investitori hanno versato più di 1 miliardo di dollari in queste 271 ICO, precisa il WSJ, aggiungendo che “alcune delle imprese stanno ancora raccogliendo fondi, mentre altre hanno chiuso. Finora gli investitori hanno sostenuto perdite per 273 milioni di dollari in questi progetti, in base alle azioni legali e normative”.

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