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Ico e criptomonete sono pericolose?

Per Gibilterra no e ha deciso di regolarle. In Italia Consob risponde a Codacons: Le Ico hanno natura speculativa e possono nascondere rischi elevati. Tutti gli ultimi aggiornamenti sul mondo delle monete virtuali Sarà Gibilterra a introdurre i primi regolamenti al mondo per “governare” l’Offerta iniziale di monete (Ico) con regole specifiche per il settore…

Sarà Gibilterra a introdurre i primi regolamenti al mondo per “governare” l’Offerta iniziale di monete (Ico) con regole specifiche per il settore delle monete virtuali la cui rapida crescita sta suscitando una sempre maggiore preoccupazione tra i banchieri centrali. Il governo dell’enclave britannica e la Gibilterra Financial Services Commission (GFSC) hanno annunciato, infatti, che le autorità discuteranno del progetto di legge per disciplinare la promozione, vendita e distribuzione dei token legati al territorio britannico d’oltremare nelle prossime settimane. Si tratta di una novità assoluta, specialmente alla luce delle inquietudini del sistema finanziario tradizionale secondo cui il sistema delle monete virtuali e delle Ico rappresenta un problema per la stabilità finanziaria e la tutela dei consumatori. Le autorità di regolamentazione hanno adottato, finora, un approccio frammentario nei confronti delle Ico, spaziando dai divieti in Cina, all’applicazione delle norme vigenti in materia di titoli negli Stati Uniti. Ciò naturalmente ha creato incertezza giuridica nelle transazioni che spesso si svolgono a cavallo tra molti paesi.

Bitcoin monete virtualiCosa sono le Ico e come va il mercato

Una Ico coinvolge una società che raccoglie fondi offrendo “gettoni” o “token” agli investitori in cambio di denaro o criptovaluta come il Bitcoin invece di ottenere azioni della società come avviene in un’offerta tradizionale. Lo scorso anno, attraverso il sistema dell’Offerta iniziale di acquisto, sono stati raccolti qualcosa come 3,7 miliardi di dollari rispetto agli 82 milioni di euro del 2016, in balzo che ha fatto suonare i campanelli di allarme tra i banchieri centrali mentre alcune aziende si sono precipitate a immettere sul mercato token prima che venissero introdotte nuove regole.

Banchieri centrali preoccupati da Ico e monete virtuali

“Uno degli aspetti chiave dei regolamenti dei token è che introdurremo il concetto di regolamentazione degli sponsor autorizzati, che saranno responsabili di assicurare il rispetto delle norme sulla divulgazione e sulla criminalità finanziaria”, ha dichiarato Sian Jones, consulente senior del GFSC a Reuters. Il regolamento stabilirà, infatti, regole di divulgazione che richiederanno informazioni adeguate, accurate ed equilibrate a chiunque acquisti token, hanno dichiarato governo e Commissione per i servizi finanziari in una nota congiunta. Nelle ultime settimane i banchieri centrali si sono allineati, invece, nel chiedere una regolamentazione delle criptovalute e delle Ico, affermando che se l’innovazione nella finanza può portare benefici, i consumatori vanno comunque tutelati. “I token potrebbero presentare rischi sostanziali per gli investitori e possono essere vulnerabili alla criminalità finanziaria senza misure appropriate – hanno dichiarato i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali di Francia e Germania in una lettera congiunta la scorsa settimana, invitando il G20 a discutere di monete virtuali alla prossima riunione -. A più lungo termine, potrebbero emergere rischi potenziali anche nel campo della stabilità finanziari”.

La mossa di Gibilterra è seguita in tutto il mondo

La mossa di Gibilterra è seguita da vicino dai regolatori di tutto il mondo, soprattutto Gran Bretagna e Singapore, che potrebbero allinearsi e presentare proprie regole. Jay Clayton, capo della Us Securities and Exchange Commission, la scorsa settimana ha affermato che i token sono titoli e come tali soggetti alle stesse regole di protezione degli investitori, alla stregua delle offerte azionarie. L’organo di vigilanza dei mercati francesi AMF ha pubblicato lo scorso ottobre un documento di discussione sulle Ico, ma non ha ancora detto se intende portare avanti una regolamentazione. Gibilterra, al contrario, sta cercando di rilanciare la sua fiorente industria dei servizi finanziari al di là del gioco d’azzardo dopo la decisione della Gran Bretagna, di lasciare l’Unione europea nel 2019. Già a gennaio il territorio britannico aveva aperto la strada alla nuova finanza tecnologica introducendo la prima licenza su misura al mondo per le aziende Fintech che utilizzano la blockchain distributed ledger technology che è alla base delle Ico. “Rimaniamo pienamente impegnati a proteggere i consumatori e la reputazione del nostro paese”, ha dichiarato Albert Isola, ministro del Commercio di Gibilterra. Il territorio britannico sta anche rivedendo, inoltre, le proprie norme per i fondi di investimento che prevedono l’utilizzo di monete virtuali e token.

In Italia Consob risponde a Codacons: gli investimenti nelle Ico hanno natura speculativa e possono nascondere rischi elevati

ConsobIntanto in Italia, sui Bitcoin, la Consob ha dato ragione al Codacons, confermando i dubbi sollevati dall’associazione dei consumatori, che nelle scorse settimane aveva presentato una serie di denunce contro la moneta virtuale. Nello specifico la Consob, rispondendo ad una istanza presentata dal Codacons e relativa proprio ai pericoli legati ai Bitcoin e alle monete virtuali, ha messo nero su bianco i sospetti lanciati dall’associazione, attraverso una nota in cui si legge testualmente: “La Consob contribuisce alle iniziative assunte in sede internazionale finalizzate all’analisi, tra l’altro, degli sviluppi del mercato delle valute virtuali e al correlato allargamento al grande pubblico di tale fenomeno nonché alla pubblicazione di comunicazioni per allertare i risparmiatori sui rischi derivanti dall’investimento nelle valute virtuali e nei prodotti finanziari basati su di esse. Con particolare riguardo alle avvertenze per i risparmiatori, è stato evidenziato che gli investimenti nelle Ico (Initial coin offerings, ndr) hanno natura speculativa, possono nascondere rischi elevati e di non agevole percezione e non è possibile escludere, peraltro, che alcune Ico abbiano finalità illecite, come il riciclaggio di denaro e/o frodi”. In questo ambito Codacons sta raccogliendo le segnalazioni di cittadini e risparmiatori di tutta Italia relativamente alle criptovalute, e si è già attivata legalmente per tutelare gli utenti da possibili truffe e raggiri, presentando lo scorso dicembre un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia.

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