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Parte la guerra Cina-Usa sulle carte di credito: UnionPay pronta a sfidare Visa e MasterCard in Europa

China UnionPay è pronto a espandersi in Europa sfidando i rivali statunitensi Visa e Mastercard secondo il Financial Times. L'articolo di Chiara Rossi

Mentre la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina si fa sempre più animata, con il presidente Donald Trump che minaccia di imporre dazi su duecento miliardi di dollari di merci importate da Pechino, il paese del Dragone sta preparando un attacco da sferrare sul campo di battaglia delle carte di credito in Europa.

UnionPay, unica società autorizzata a emettere carte di credito in Cina, inizierà a rilasciare carte di pagamento nel Regno Unito già a partire dal prossimo mese come primo passo verso un’ulteriore espansione in Europa, secondo Wei Zhihong. responsabile regionale di UnionPay, intervistato dal Financial Times.

NEL REGNO UNITO ARRIVANO CARTE DI CREDITO MADE IN CHINA

UnionPay collaborerà con una società britannica già a partire dal mese prossimo per iniziare a emettere carte virtuali prepagate per i clienti aziendali britannici da destinare al proprio personale tramite un portafoglio mobile durante i viaggi in Asia.

“Vogliamo puntare ai clienti locali nel mercato domestico, non solo le persone che viaggiano in Asia”, ha precisato Wei sottolineando che già a dicembre seguiranno ulteriori accordi per l’emissione di carte di credito a marchio UnionPay in altri paesi europei.

Dunque, il Regno Unito è soltanto la porta d’ingresso per l’Europa per il gruppo cinese che vanta un monopolio virtuale sui pagamenti con carta bancaria sul suo mercato interno.

Fondata nel 2002 dalla Banca popolare cinese, UnionPay ha già stabilito l’accesso in 170 paesi e regioni per turisti e visitatori cinesi, ma ora punta a conquistare il mercato controllato dai concorrenti statunitensi Visa e MasterCard.

LUCI E OMBRE DI UNIONPAY

Difatti in soli 15 anni, UnionPay ha superato Visa nel 2015 per diventare il più grande emittente di carte bancarie al mondo in termini di transazioni finanziarie. Secondo uno studio condotto da Retail Banking Research, il 37% dei 21,6 trilioni di dollari americani spesi globalmente attraverso le carte bancarie quell’anno passò attraverso UnionPay.

Quest’anno il gruppo cinese afferma addirittura di aver emesso sette miliardi di carte in tutto il mondo, più di Visa e MasterCard messe insieme.

Tuttavia, al di fuori della Cina, la situazione è meno rosea: il Ft riporta infatti che Visa controlla il 50% del settore dei pagamenti con carta, mentre MasterCard rappresenta il 31% e UnionPay detiene soltanto lo 0,5% del mercato.

IL PROTEZIONISMO “BANCARIO” CINESE

Ed ecco allora che Pechino ha messo un freno ai rivali statunitensi: nel 2002 la banca centrale cinese ha bloccato l’espansione interna di Visa e MasterCard. Ma 10 anni dopo è intervenuta l’Organizzazione mondiale del commercio stabilendo che la condotta cinese aveva discriminato ingiustamente le società di pagamento straniere.

Nonostante nel 2014 la Cina abbia annunciato che le società straniere avrebbero potuto richiedere licenze per la compensazione delle transazioni nazionali in renminbi, Visa e Mastercard faticano ancora a penetrare nel mercato cinese.

LO SPAURACCHIO DI ALIPAY E WECHAT PAY

Se dunque la forza di UnionPay è nel mercato interno cinese, anche qui si trova a competere con altri due formidabili rivali, stavolta conterranei. L’aumento dei pagamenti mobili – dominato dalle piattaforme Alipay di Ant Financial e WeChat Pay di Tencent – ha spodestato UnionPay dalla sua posizione dominante nei pagamenti elettronici.
Uno studio di Analysys International pubblicato lo scorso anno ha rilevato che entro la metà del 2017, UnionPay rappresentava solo il 17% del settore dei pagamenti di terze parti in Cina da 5,4 miliardi di dollari, dietro ad AliPay con il 39% e WeChat Pay con il 27%.

L’Europa resta allora una strada da percorrere per crescere, visto che non ha adottato pagamenti mobili su larga scala pari a quanto visto in Cina, ma UnionPay dovrà affrontare una dura concorrenza contro Visa e MasterCard.

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