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Intesa Sanpaolo, Banco Bpm e Cdp, ecco chi spinge e chi frena sulla fusione Sia-Nexi

Il piano per un campione nazionale Sia-Nexi nei sistemi di pagamento, il ruolo di Cdp e le indiscrezioni sulle intenzioni dei soci bancari di Sia come Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco Bpm. Fatti, nomi, indiscrezioni e scenari

 

Chi spinge per un campione nazionale nel settore dei sistemi di pagamento? Ossia: chi auspica davvero che ci sia una fusione tra le società Sia e Nexi?

Sono le due domande che da giorni si rincorrono negli ambienti della finanza e pure, in parte, della politica, visti i pour parler in ambienti bancari e il lavorìo di consulenti pronti a studiare piani e strategie.

Gli occhi sono appuntati, come scritto da Start Magazine da mesi, sulla Cassa depositi e prestiti che indirettamente ha una quota di peso della società Sia.

CHE COSA HA SCRITTO OGGI IL SOLE

Ha scritto oggi il Sole 24 Ore: “La Cassa Depositi e Prestiti riprende in mano il dossier del gruppo Sia, tra i leader nella progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture per le istituzioni finanziarie, banche, imprese e pubbliche amministrazioni, nelle aree dei pagamenti e della monetica. Allo studio ci sono le possibili opzioni di crescita e valorizzazione della partecipata”.

IL NUOVO VERTICE DI SIA

Tutto nasce anche alla fine dello scorso anno, quando è stato nominato il nuovo amministratore delegato di Sia, Nicola Cordone, indicato dalla Cassa depositi e prestiti. La Cdp, secondo il Sole, punta a consolidare la posizione di campione nazionale di Sia nel settore dei sistemi di pagamento.

I DUE SCENARI

Due gli scenari, secondo Carlo Festa del Sole 24 Ore: “La quotazione a Piazza Affari per Sia oppure, in alternativa, la fusione con un altro operatore e il successivo sbarco sempre in Borsa. Il candidato alle nozze è il gruppo Nexi, controllato dai fondi Bain Capital, Advent e Clessidra”.

LE INDISCREZIONI DI START

Ma chi spinge davvero sulla fusione? Secondo le indiscrezioni raccolte da Start Magazine in ambienti milanesi, il progetto Nexi-Sia rientrerebbe negli auspici di alcuni soci forti di Nexi, pronti a uscire. Si tratterebbe in particolare dei fondi americani Bain e Advent che avevano sondato già altri gruppi – nordamericani e asiatici – per vendere le quote di Nexi.

GLI AUSPICI DELLA MAGGIORANZA DI GOVERNO

Anche la maggioranza di governo c’è chi spinge sul progetto di fusione. In ambienti del Movimento 5 Stelle capeggiato da Luigi Di Maio c’è chi vede di buon occhio un’aggregazione del genere (Sia-Nexi) con un perno-comando pubblico nelle mani della Cdp. E la Cassa che fa? Nulla è stato deciso, trapela dal gruppo controllato dal Tesoro e capitanato da Fabrizio Palermo.

IL RUOLO DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI

La Cassa depositi e prestiti ha già un piede in Sia. Tra gli azionisti, infatti, c’è anche il veicolo Fsia Investimenti (che vede Fsi Investimenti di Cdp al 70% e Poste Italiane al 30%) con il 49,48% seguito da F2i con il 17,05%, dal fondo Hat Orizzonte (8,64%) e dal gruppo di banche storicamente presenti nella compagine: Banco Bpm (4,82%), Intesa Sanpaolo (4,05%), Unicredit (3,97%), Mediolanum (2,85%), Deutsche Bank (2,58%). E sarebbero proprio i soci bancari di Sia ad avere perplessità sul progetto Sia-Nexi.

I NUMERI DI NEXI

Nexi ha archiviato l’anno scorso con ricavi pari a 855,9 milioni e un ebitda di 303,9 milioni. La società guidata da Paolo Bertoluzzo è attiva nel sistema dei pagamenti (controlla Cartasì). A fine agosto una fonte vicina alla situazione aveva detto che il percorso per la quotazione di Sia era tracciato e che i tempi non saranno lunghissimi, ha scritto di recente Reuters: “A fine settembre Bertoluzzo aveva dichiarato che dell’aggregazione con Sia “si parla da tantissimi anni, se ne continuerà a parlare ancora, ma non c’è niente in questo momento di operativo”, salvo poi aggiungere, in modo sibillino, che “bisogna guardare il contesto europeo, nel quale tante cose si stanno muovendo”.

PROSPETTIVE E PROBLEMI

Fra i tecnici del settore c’è chi sottolinea la integrabilità industriale delle due società e chi invece rimarca che ci potrebbero essere delle sovrapposizioni con ricadute occupazionali negative. Un problema che ha in corso Nexi con alcune sue partecipate e controllate.

IL NODO BASSILICHI

Da un verbale del ministero dello Sviluppo economico traspariva un clima di incertezza sul futuro di una parte Bassilichi, controllata del gruppo Nexi. Lo scorso ottobre c’è stato infatti al dicastero retto da Luigi Di Maio un incontro sulla “situazione delle società Bassilichi e Consorzio Triveneto (gruppo Nexi)” richiesto dai sindacati per la “verifica del rispetto degli impegni assunti nell’accordo quadro sottoscritto in Regione Toscana nel giugno 2018”. Le società controllate da Bassilichi e comprese nel perimetro Nexi sono: Consorzio Triveneto, Moneynet, BassmArt, BassilichiCEE e ArsBlue. Oggetto dell’incontro al ministero di via Molise? “Affrontare il trasferimento ex art 47 dei rami d’azienda dell’Interaction Center di Bassilichi e di Consorzio Triveneto in PayCare”, società che fa sempre parte del gruppo Nexi. “L’azienda Nexi – si legge nel verbale del Mise – garantirà commesse Nexi o di terze parti per 36 mesi dall’ingresso del potenziale acquirente in posizione maggioritaria, sufficienti a saturare il 100% dell’organico in forza alla data di ingresso del nuovo socio/acquirente”. I sindacalisti del gruppo Nexi, fino a pochi mesi fa preoccupati per le sorti di Bassilichi, visto che il bilancio di Bassilichi indica una perdita di 80 milioni di euro nel 2017, hanno tirato un sospiro di sollievo visto che la controllata è stata integrata nel gruppo Nexi.

CHE COSA SI AGITA IN NEXI

Non sono le uniche preoccupazioni in casa Nexi, specie tra i fondi azionisti che puntano infatti – come scrive oggi Manuel Follis di Mf/Milano Finanza – “ad abbassare il debito della società veicolo Mercury tramite la quale i fondi controllano la stessa Nexi. Una scelta dettata anche dalla mancata Ipo di Nexi”. Che continua a slittare. Infatti, si dice in ambienti borsistici, la società guidata da Bertoluzzo ha compiuto pochi, o nulli, passi finora per avviare davvero la pratica.

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