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Bitcoin, come e perché Bruxelles traccheggia sulle criptomonete

Ecco quello che pensa la Commissione Ue su criptomonete ed Ico. Articolo di Giusy Caretto   L’Europa rende tempo: la regolamentazione delle criptomonete non arriverà prima del 2019, la Commissione sembra voler attendere, per le prime decisioni più formali sulla questione, le conclusioni del G20 in programma a Buenos Aires il prossimo luglio, dove potrebbe…

 

L’Europa rende tempo: la regolamentazione delle criptomonete non arriverà prima del 2019, la Commissione sembra voler attendere, per le prime decisioni più formali sulla questione, le conclusioni del G20 in programma a Buenos Aires il prossimo luglio, dove potrebbe farsi avanti una strategia mondiale.

L’Ue, come rassicurato dal vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, al momento continuerà a monitorare i mercati. “ Siamo pronti ad agire sulla base della valutazione dei rischi e delle opportunità”, avrebbe detto Dombrovskis.

UN SETTORE IMPORTANTE

Se le regole ancora non ci sono, è anche vero che l’Europa non può ignorare il fenomeno dell’avvento delle criptomonete e non perché la moneta virtuale per eccellenza, nonostante il crollo registrato nelle ultime settimane continua ad avere un valore ancora troppo alto, ma perché il settore ad oggi costituisce il 4-5% dell’insieme degli scambi in euro.

LO STUDIO DEL FENOMENO

Dicevamo, che al momento la Commissione intende continuare ad osservare e studiare quanto sta avvenendo, analizzando anche norme e situazione dei mercati a livello nazionale e dell’intera area continentale, in attesa di partecipare al confronto a livello internazionale nel quadro del G20 e dunque trovare una soluzione condivisa per la regolamentazione della materia.

“Dal momento che è un fenomeno globale – ha sottolineato Dombrovskis – è importante che ci sia una risposta internazionale, ma non escludiamo la possibilità di muoverci a livello Ue, se ci fossero rischi e non vedessimo una reazione internazionale”.

COSA PENSA (PER ORA) L’EUROPA

Qualche passo in avanti, per una prima regolamentazione comunitaria, è stato fatto. Il tavolo di lavoro europeo dedicato, infatti, è convinto che la tecnologia blockchain, che sta alla base del Bitcoin e di altre criptomonete, è “promettente per i mercati finanziari” e che, come ha affermato Dombrovskis, “per restare competitiva l’Europa deve incorporare questa innovazione”.
Secondo la Commissione europea, le criptovalute sono diventate oggetto di una “speculazione considerevole e ciò espone consumatori e investitori a rischi sostanziali incluso il rischio di perdita dell’investimento”, spiega ancora Dombrovskis.
E ancora. La Commissione dovrà stabilire in quale situazione, poi, le criptomonete dovranno sottostare alla normativa finanziaria vigente e dunque su questo formare nuove norme.

ICO NEL MIRINO UE

Sotto i riflettori dell’Ue anche le ICO, le Initial Coin Offerings, la nuova strategia delle imprese per raccogliere i finanziamenti. La Commissione europea crede che questa innovazione sia “una opportunità”, ma che non possono essere ignorati i rischi derivanti dall’assenza di trasparenza sull’identità degli emittenti e i piani di business sottostanti.
“E’ una forma di raccolta di denaro presso il pubblico ad elevato rischio” ha commentato il Commissario capo ai servizi finanziari Vladimir Dombrovskis, denunciandone la “totale assenza di trasparenza”. Nel 2017, il  46% di società hanno lanciato una Ico.

IL RISCHIO RICICLAGGIO

DenaroTra i grandi rischi delle criptovalute anche quello del riciclaggio di denaro derivante da attività illecite. Per evitare questo, la Commissione vorrebbe che gli scambi in monete virtuali e i fornitori di wallet siano soggetti alla direttiva sul riciclaggio Ue.

LA FRANCIA SPINGERA’ PER NORME QUANTO PRIMA?

La Francia vuole una regolamentazione della materia: il ministro delle Finanze Bruno Le Marie ha chiesto una regolamentazione per vigilare sullo sviluppo delle valute virtuali, indicando che Bitcoin e le criptovalute comportano “alti rischi di speculazione e possibile manipolazione finanziaria”.

ANCHE DRAGHI HA MESSO IN GUARDIA SUL BITCOIN

Parole dure contro la moneta virtuale sono arrivate nelle scorse settimane anche da Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, che parlando di monete virtuali ha dichiarato: “sono al momento nello spazio non regolato, e dovrebbero essere viste come asset molto rischiosi, soggetti ad alta volatilità e speculazione”.

Il Single supervisory mechanism, ovvero la vigilanza bancaria unica, è a lavoro per “studiare come identificare i rischi prudenziali che (le valute virtuali, ndr) pongono alle banche”.

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