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Arriva Pay: possiamo pagare con Amazon

Anche Amazon entra nel mondo dei pagamenti digitali in Italia: lancia Pay per poter velocizzare il processo degli acquisti in rete Basterà un click per pagare tutto quello che acquistiamo online. Il mondo dei pagamenti digitali si arricchisce di nuove soluzioni e nuovi concorrenti. Apple Pay, il wallet di Samsung e PayPal ora dovranno anche…

Anche Amazon entra nel mondo dei pagamenti digitali in Italia: lancia Pay per poter velocizzare il processo degli acquisti in rete

Basterà un click per pagare tutto quello che acquistiamo online. Il mondo dei pagamenti digitali si arricchisce di nuove soluzioni e nuovi concorrenti. Apple Pay, il wallet di Samsung e PayPal ora dovranno anche affrontare la concorrenza di Amazon, che ha deciso di offrire ai propri clienti un portafoglio virtuale, con cui pagare lo shopping in rete fatto sui siti aderenti. Per il pagamento verranno utilizzate e informazioni del proprio account Amazon. Scopriamo qualcosa in più.

Cos è Amazon Pay?

Amazon Pay è il wallet a firma di Amazon, che collegato alla carta di credito ci permette di farci pagare in un semplice click tutto quello che vogliamo sulla piattaforma di e-commerce. Non solo, il Big dello shopping online promette di facilitare ai clienti le procedure di pagamento anche su altri negozi virtuali. Insomma, con lo stesso nome utente e una sola password, quelli che usiamo su Amazon, potremo comprare su decine di siti di e-commerce.

Come funziona?

È tutto molto semplice. Al momento della finalizzazione dell’acquisto, infatti, i possessori di un account Amazon potranno inserire username e password Amazon sul sito del merchant aderente e completare così. Tutto avverrà in totale sicurezza e gratuitamente per il cliente. I negozi virtuali similmente a quanto avviene con PayPal, si vedranno trattenere una percentuale dell’importo oltre a una commissione fissa: in particolare la fetta che Amazon trattiene sulla transazione va dall’1,8 al 3,4% a seconda del valore, più 35 centesimi fissi.

Non si dovranno dunque inserire i dati di pagamento ma neanche quelli relativi all’indirizzo di spedizione. I venditori che accettano la partnership con Amazon, dunque, avranno la possibilità di avere a portata di mano acquirenti più stimolati all’acquisto, oltre che transazioni sicure.

I numeri di Pay

Se è vero che in Italia è possibile possedere il wallet di Amazon solo da oggi, è anche vero che non si tratta di una novità assoluta e che il portafoglio digitale ha debuttato, fin dal 2013, su altri mercati. Con un discreto successo, se si guarda ai numeri.

Il volume di pagamenti Amazon Pay, infatti, è quasi raddoppiato nel 2016: più di 33 milioni di clienti hanno utilizzato Amazon Pay a livello globale per effettuare un acquisto. Oltre la metà di questi sono clienti Prime, ovvero i clienti Amazon più fedeli e attivi. L’aumento di transazioni firmate Amazon è dovuto anche all’integrazione del servizio da parte di merchant di diversi settori come abbigliamento, viaggi, prodotti digitali, assicurazioni e intrattenimento.

La concorrenza

Se dobbiamo dirla tutta, Bezos sul fronte dei pagamenti digitali arriva in ritardo. Tutti i giganti tech, uno dopo l’altro, si sono lanciati nel settore dei pagamenti digitali, con l’unico scopo di velocizzare la procedura di pagamento, il cosiddetto “checkout”, fase in cui si arena buona parte dello shopping digitale.

PayPal è certamente il pioniere dei pagamenti in rete, ma la concorrenza è presto arrivata con Apple e Samsung che provano a conquistare una buona fetta di clienti grazie al proprio smartphone. Tutte le soluzioni scelte, comunque, si appoggiano ai tradizionali circuiti di pagamento, quelli delle banche o delle carte di credito. Contanti e carte di credito spariscono, però, facilitando il processo di acquisto.

Anche se Amazon è arrivato in ritardo, comunque, non sarà difficile ricavarsi un suo piccolo spazio. Il colosso può contare, infatti, su centinaia di milioni registrati che già le hanno confidato il codice della propria carta di credito.

I siti che permettono di pagare con Amazon Pay

Al momento, le società che hanno integrato il sistema di pagamento di Amazon, nel nostro Paese, non sono molte. É possibile pagare con Pay sul sito della compagnia aerea Vueling e di quella assicurativa Europe Assistance.

L’elenco, però, non tarderà ad allungarsi. Negli Stati Uniti, Amazon ha chiuso accordi con società come Shopify e BigCommerce, che forniscono alle aziende piattaforme di e-commerce pronte all’uso.

Anche Whatsapp si lancia nel mondo dei Pagamenti Digitali

Presto potremo pagare anche grazie WhatsApp. A dire il vero lo potranno fare (almeno inizialmente) gli utenti indiani. É in India che l’Over the top della messaggistica (così di definiscono le imprese che forniscono, attraverso la rete Internet, servizi, contenuti e applicazioni, senza avere una propria infrastruttura, agendo al di sopra delle reti ) potrebbe presto lanciare la nuova funzione.

appIn base alle indiscrezioni del sito specialistico The Ken, infatti, ci sarebbero dei contatti tra la società americana ed il governo per ottenere il permesso all’utilizzo dell’Upi, un sistema di pagamento creato dall’NpciI, la National Payments Corporation of India.

Il sistema permetterà agli utenti che utilizzano l’applicazione di messaggistica di trasferirsi denaro fra loro, grazie ad accordi con diverse banche aderenti e ai network di carte di credito e debito.

“L’India è un paese importante per WhatsApp e stiamo cercando di capire come possiamo contribuire in misura maggiore alla visione di un’India digitale. Stiamo valutando il modo in cui possiamo collaborare con aziende che condividono la nostra visione e nel frattempo continuiamo ad ascoltare con attenzione il feedback dei nostri utenti”, ha detto un portavoce della compagnia a Mashable.

Scegliere una partenza asiatica non è certo un caso: in India il bacino potenziale di utenti è pari a 200 milioni. E nnon solo: il Paese spinge verso i pagamenti digitali. Grazie a questo servizio, forse, WhatsApp potrebbe avere la meglio sulle altre piattaforme già presenti nel territorio indiano come Truecaller che, con i suoi 150 milioni di utenti e la possibilità di effettuare dei pagamenti in tutta facilità, rappresenta un ostacolo negli obiettivi di ‘dominio’ di Zuckerberg.

WhatsApp avrebbe dalla sua parte l’enorme diffusione, la famigliarità di fasce di popolazione anche meno abituate a questo genere di transazioni e, ovviamente, le garanzie offerte da un gigante come Facebook.

A conferma dei progetti  c’è anche il fatto che WhatsApp starebbe cercando proprio in India un “digital transactions lead” che abbia competenze sulle leggi locali e con gli standard tecnologici richiesti.

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